PREGIUDIZI NEI CONFRONTI DELL'OMOSESSUALITA' INSEGNATI A SCUOLA CON IL PATROCINIO DELLE ISTITUZIONI - CHIEDIAMO SUBITO RISPOSTE
Si è tenuto ieri sera presso Villa Giulia l'incontro della SCUOLA PER GENITORI: “COME ACCOGLIERE LA DIVERSITA' - Dalla diversità culturale alla differenza sessuale. Le voci dei ragazzi a scuola" condotto dalla dott.ssa Luisa Fressoia, pedagogista. Nell'incontro la stessa Fressoia ha raccontato il lavoro svolto da tre anni con le prime classi di molti istituti della nostra provincia, patrocinato e sostenuto dalla Commissione pari opportunità della provincia, dall'Ufficio pari opportunità provinciale e dal Comune di Verbania.
I presupposti di questo progetto sono alti, nobili e condivisibili. Tutti legati comprensione delle diversità. Tuttavia dalla relazione della dottoressa Luisa Fressoia si evince l’intento non dichiarato di rispondere alle domande dei ragazzi proponendo argomentazioni sul tema dell’omosessualità proprie dei sostenitori delle teorie riparative, al posto di dare corrette informazioni scientifiche. Questo in grande contraddizione con i presupposti del progetto che avrebbe dovuto invece trasmettere valori di accoglienza dell’altro non perché diverso da sé, ma perché anche l’altro merita uguale rispetto, uguali diritti e uguale dignità.
All'interno della relazione, più volte si è sostenuto che l'omosessualità fosse una scelta e che comporterebbe delle conseguenze da dover attentamente valutare, che esiste una lobby gay che non permette l'indagine sull'origine dell'omosessualità, la stessa lobby che monopolizza l'interesse del mondo politico e sociale in favore della propria ideologia.
La dottoressa Fressoia ha commentato inoltre come superficiali quelle espressioni degli studenti, incontrati nella sua attività, a sostegno dell'idea per cui l'amore è sempre amore ed è giusto amare qualcuno, non lo si sceglie. Ha dichiarato che sia nell'Ordine degli Psicologi che nelle altre organizzazioni internazionali spesso intervengano pressioni ideologiche ad affermare soluzioni in favore delle persone omosessuali, della genitorialità dei single o delle coppie dello stesso sesso. Ha affermato che le persone omosessuali, anzi che gli omosessuali in quanto “ diversi”, non devono pretendere gli stessi diritti delle persone eterosessuali o che le loro relazioni affettive e famigliari abbiano la stessa dignità delle famiglie considerate “ naturali”.
Abbiamo così cercato informazioni sul progetto, scoprendo in aggiunta a quanto abbiamo direttamente sentito che la dott.ssa Fressoia collabora con l'Associazione AGAPO, associazione che sostiene le terapie riparative dell'omosessualità, l'omosessualità come disturbo o malattia, il cambiamento dell'orientamento sessuale.
L'omosessualità è una variante naturale della sessualità umana, dichiara l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e più volte l'Ordine nazionale degli Psicologi ha voluto di nuovo confermare che non sia possibile guarire qualcuno che non è malato, e men che meno cambiare l'orientamento sessuale dei giovani o adulti.
Vogliamo quindi delle risposte dalla Commissione pari opportunità, dalla Provincia e dal Comune di Verbania. Siamo arrivati ad un tale punto di omofobia da promuovere in modo istituzionale idee e paradossi non scientifici?
L'unica attività educativa e psicologica possibile nei confronti di ragazzi omosessuali è l'aiuto nell'accettazione di sè, come più volte sostenuto dalla comunità scientifica internazionale.
Chiediamo da subito la ridiscussione del progetto educativo rivolto a studentesse e studenti ma anche ai genitori, proprio perché qualunque proposta formativa deve rispettare i principi della corretta informazione e della sospensione di qualunque forma di pensiero, pregiudizio o ideologia che possa influenzare la crescita dei giovani adolescenti. Deve inoltre rispettare i principi della nostra Costituzione e le direttive di contrasto all'omofobia e al bullismo omofobico promosse dal Ministero della Pubblica Istruzione.
Capiamo che leggendo la proposta formativa così formulata non era evidente affatto che contesse questo tipo di pregiudizi totalmente lontani dalla verità, ma ora chiediamo l'intervento delle Istituzioni promotrici che hanno il dovere di controllo nei confronti delle proposte da loro sostenute e finanziate, soprattutto nei confronti dei giovani.
Nessuno, eterosessuale oppure omosessuale, sceglie da chi essere attratto o di chi essere innamorato. Non si può guarire da qualcosa che non è una malattia ma una semplice condizione dell'essere.
Marco Coppola presidente Arcigay Nuovi Colori
Elena Broggi, presidente AGEDO Verbania onlus