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Il VCO presente al seminario UPI "Le nuove Province"

Il 13 e 14 ottobre, si è tenuto a Roma il seminario UPI “Le nuove Province: prospettive, ruolo e contributo degli Enti di Area Vasta per lo sviluppo del Paese”: per la Provincia del Verbano Cusio Ossola era presente il Consigliere Gianni Morandi.

Fuori Provincia
Il VCO presente al seminario UPI  "Le nuove Province"
Erano presenti la maggioranza dei Presidenti delle Province italiane oltre ad un buon numero di segretari generali che hanno discusso e presentato ad alcuni esponenti del governo molti aspetti conseguenti alle riforme in corso.

Durante la prima giornata di lavoro il Presidente dell’UPI, Achille Variati, nella sua relazione introduttiva ha esaurientemente riassunto la situazione generale in cui si trovano ad essere oggi le province che, una volta approvata dal referendum confermativo la riforma costituzionale già approvata in parlamento, vedranno cambiare definitivamente il proprio nome in “Enti di area vasta”.

Variati ha sottolineato, ed è stato poi confermato dai vari interventi che si sono succeduti da parte di molti presidenti di provincia, come quest’anno sia stato un anno terribile per tutti coloro che sono stati chiamati ad amministrare per la prima volta questo ente di secondo grado, terribile soprattutto perché per arrivare ad approvare i bilanci preventivi 2015 si è dovuto ricorrere a soluzioni fuori da ogni normale sistema di gestione e terribile perché nel frattempo si è dovuto cercare di amministrare garantendo quel minimo di servizi che rappresentano il vero scopo di qualsiasi amministratore pubblico.

I bilanci preventivi 2015 di 68 province su 76 si sono dovuti basare su un decreto del governo, che ha permesso di tamponare almeno in parte gli eccessivi tagli che lo stato aveva imposto, decreto che ha avuto anche la valenza politica di ammissione di un errore di valutazione commesso dallo stato stesso.

“Per la nostra Provincia - dice il Consigliere Gianni Moranti che ha partecipato all’incontro - va anche aggiunto che tale decreto non è stato comunque sufficiente e si è dovuto ricorrere ad una anticipazione, da parte della Regione, della quota relativa alla specificità montana che sarebbe dovuta essere attribuita negli anni successivi dal momento che per ora non c’è ancora stata una attribuzione dei tanto attesi canoni idrici che in Lombardia e Veneto sono invece stati interamente attribuiti alle Province montane di Sondrio e Belluno”.

Prosegue Morandi dichiarando che “è stato da molti sottolineato che nessuno intende sottrarsi alla responsabilità di riorganizzare i nuovi enti di area vasta, non limitandosi alla gestione di strade e scuole superiori, ma in maniera da diventare dei soggetti aggregatori di riferimento per i Comuni sia per la gestione di servizi associati sia per la progettazione e il coordinamento di attività volte all’utilizzo di fondi europei.

Tutti abbiamo condiviso l’urgenza di arrivare a definire in tempi brevi le specifiche Leggi Regionali di riordino delle funzioni, i necessari accordi per il destino dei Centri per l’Impiego, della Polizia Provinciale e del personale eventualmente in esubero. Nel caso del VCO con la riduzione limitata al 30% non dovrebbero esserci esuberi”.

Per quanto riguarda però i prossimi anni è chiaro che si vorrebbe arrivare ad avere una situazione che non sia più la gestione di una emergenza ma che sia stabile; per ottenere questo il pre-requisito fondamentale è che il governo, attraverso la Legge di Stabilità, provveda ad azzerare gli ulteriori tagli previsti nelle precedenti Leggi di Stabilità e vada a coprire stabilmente quella parte di costi standard, confermati anche dal SOSE, determinati dallo svolgimento delle funzioni fondamentali (strade e scuole) che nel 2015 sono stati invece coperti con poste di bilancio assolutamente straordinarie e non ripetibili.

Al termine del pomeriggio è stato accolto il ministro Graziano Delrio al quale sono state sinteticamente riportate le relazioni dei Presidenti chiedendo il suo intervento in sede governativa; egli è intervenuto dichiarando la sua piena comprensione delle problematiche sollevate e confermando il suo impegno affinché situazioni come quella di quest’anno non si debbano mai più verificare.

La mattina seguente i lavori sono proseguiti con altri interventi più specifici su tematiche legate alle competenze degli enti di area vasta; gli interventi di vari Presidenti di Provincia si sono alternati agli interventi dei Sottosegretari di governo, Bressa, Bocci, Rughetti e Baretta. Ovviamente si sono espressi tutti in maniera molto comprensiva sia delle problematiche, sia delle proposte, presentate sul possibile ruolo dei nuovi enti e, il sottosegretario Bressa in particolare, si sono fatti carico di portare al governo le varie istanze a partire da quelle economiche che sono di vitale importanza per la futura sopravvivenza.

Conclude Morandi “possiamo affermare che rispetto alla situazione vissuta un anno fa e per molti mesi ancora, c’è stata una vera svolta nei rapporti fra istituzioni visto che si è passati dal non essere più nemmeno considerati degni di un confronto al fare un evento in cui, un ministro per un’oretta e 4 sottosegretari del governo per quasi una mattinata intera, si sono resi disponibili ad ascoltare, comprendere e discutere le legittime istanze di chi, in una situazione veramente drammatica sotto vari profili, da un anno a questa parte si è reso disponibile a svolgere un ruolo che a molti, ancor oggi, sembra impossibile che si sia venuto a creare. Tutto questo nella consapevolezza condivisa che se fallisse economicamente questa riforma fallirebbe un intero progetto politico soprattutto proprio per chi a quella riforma ha dato il proprio nome”.



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