Con una percentuale del 48% di imprese virtuose, Biella guida la classifica delle imprese più puntuali della regione. Seguono Verbano Cusio Ossola (46,6%), Novara (46,4%), Vercelli (44,5%), Cuneo (43,1%), Asti (40,8%), Alessandria (38,4%). Chiude la classifica Torino, con solo il 34,7% di pagamenti alla scadenza a fronte di un 12,8% di ritardi gravi.
Nella media regionale nel primo trimestre dell’anno in corso il 39,4% delle imprese piemontesi ha saldato puntualmente le fatture ai propri fornitori, mentre il 49,8% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni dai termini concordati e il 10,8% con un ritardo oltre i 30 giorni. Il Piemonte mostra una performance di pagamento superiore alla media italiana (36,7% di imprese puntuali, 15,7% di imprese oltre i 30 giorni di ritardo), ma inferiore a a quella del Nord Ovest del Paese (43% di imprese puntuali, 10,2% oltre i 30 giorni di ritardo).
Una situazione in cui si segnala la preoccupante crescita dei ritardi oltre i 30 giorni dai termini concordati, che dal 2010 ad oggi in Piemonte hanno conosciuto un incremento del 157,1%. Nel contempo, appaiono in calo del 12,5% le imprese con ritardi entro 30 giorni dalla scadenza e in crescita dell'1,3% i buoni pagatori. In sintesi, a fronte di un lieve aumento della puntualità, in questi ultimi anni sono aumentate notevolmente le imprese con gravi ritardi nei pagamenti commerciali.
“Il Piemonte mostra performance di pagamento superiori alla media Italiana e dinamiche in linea con quelle rilevate a livello nazionale: la crescita dei ritardi gravi che aveva caratterizzato gli scorsi anni si è fermata, ma non dobbiamo aspettarci che torni ai livelli pre-crisi”, commenta Marco Preti, amministratore delegato CRIBIS D&B, la società che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese.
“Durante la crisi le aziende hanno vissuto un forte cambiamento nella gestione dei pagamenti e del credito commerciale e ora è possibile tirare le somme di questo nuovo contesto. Da un lato, le aziende operano oggi in un ambiente più complesso e rischioso rispetto al passato: fallimenti più frequenti, maggiore volatilità dell’affidabilità delle controparti, forte rischio di ritardi e insoluti anche dai clienti storici più fidelizzati. Dall’altro, hanno imparato a gestire meglio il credito commerciale, rendendolo un elemento centrale della gestione della clientela”.