Palazzo Cioja inagibile e finanziamento emblematico della Fondazione Cariplo per Villa San Remigio: un’occasione sprecata.
E’ di oggi la notizia che il Sindaco ha dovuto adottare un’ordinanza di sgombero e di dichiarazione di inagibilità di Palazzo Cioja a Suna, in ragione delle condizioni ormai fatiscenti dell’immobile.
Probabilmente, se anche fossero stati reperiti i necessari finanziamenti per recuperare ad una funzione di utilità generale questo immobile, non vi è dubbio che sarebbe stato necessario dichiararlo temporaneamente in agibile: ma ciò sarebbe avvenuto nella certezza di un percorso che avrebbe portato alla ristrutturazione dell’immobile.
Così invece non è avvenuto poiché l’Amministrazione in carica ha di fatto deciso di abbandonare il percorso che la precedente Amministrazione aveva costruito con la Fondazione “La Verdi – Orchestra Sinfonica e Coro” di Milano, per realizzare a Palazzo Cioja un campus di formazione per giovani orchestrali.
Una percorso che aveva portato nel 2011 Comune e Fondazione “La Verdi” a sottoscrivere un accordo di programma con il quale Palazzo Cioja veniva individuata come sede di questa prestigiosa attività.
Non sfuggiva alla precedente Amministrazione l’opportunità di collegare l’utilizzo di Palazzo Cioja a questa finalità con le potenzialità che avrebbe espresso il futuro Centro Eventi Multifunzionale, dotato di buca per l’orchestra e, pertanto sede naturale delle occasioni concertistiche offerte dall’orchestra de “La Verdi”.
Viceversa, la scelta improvvida dell’attuale Amministrazione di concentrare tutta l’attenzione derivante dai bandi emblematici della Fondazione Cariplo direttamente su Villa San Remigio che – lo si ricorda – non è un bene di proprietà del Comune ma della Regione la quale, ben volentieri lo ha dato al Comune di Verbania in comodato, con ciò liberandosi dell’onere di compiere difficili scelte gestionali, porta oggi questa Amministrazione comunale a certificare il sostanziale abbandono di qualsiasi prospettiva di recupero e di finalizzazione culturale di Palazzo Cioja, dal momento che, ben difficilmente sarà possibile per il futuro accedere a finanziamenti di portata analoga quali quelli derivanti dalle c.d. “emblematiche” delle fondazioni bancarie.
Si è dunque interrotto un percorso, faticoso sì, ma non certo privo di prospettive, che attraverso la ricerca di una sinergia tra fondazioni diverse ed altri operatori, avrebbe dunque potuto consentire di restituire a Palazzo Cioja una funzione attiva all’interno del tessuto culturale cittadino. Questa prospettiva ora si allontana e, temiamo, di fatto irreversibilmente.