Al centro del dibattito, alla presenza di numerosi primi cittadini e di rappresentanti delle forze sindacali nonché dei lavoratori frontalieri, le preoccupazioni per il futuro dei lavoratori frontalieri e del loro status giuridico che, ad oggi, è ancora legato alla legge n.943 del 1978.
“E’ stato un importante momento di confronto – commenta l’On. Enrico Borghi – che insieme con il Presidente Costa abbiamo fortemente voluto organizzare sul nostro territorio provinciale per rendere partecipe la cittadinanza ed in particolare i lavoratori frontalieri delle novità che stanno emergendo a livello governativo dalle trattative condotte dal Consigliere Vieri Ceriani con i rappresentanti del Governo di Berna in merito al nuovo trattato tra Italia e Svizzera”.
Un pomeriggio denso di informazioni, alcune delle quali accolte con preoccupazione dai rappresentanti dei lavoratori frontalieri, in quanto peggiorative rispetto al loro status attuale.
“E’ una questione molto complessa e delicata – continua Borghi – e in quanto tale va costruita gradualmente, con lucidità, attraverso un processo di condivisione che parta dal basso dagli obbiettivi che vogliamo darci.
Ci tengo a sottolineare che la trattativa è ancora in fase di definizione e quindi si può e si deve ancora lavorare su tutti gli aspetti della questione, soprattutto per tutelare i quasi 6000 lavoratori frontalieri del nostro territorio che quotidianamente si recano in territorio elvetico per lavorare”.
“Per questo – continua il parlamentare del Partito Democratico – mi sono impegnato a promuovere una risoluzione parlamentare che impegni il Governo lungo quattro obbiettivi fondamentali sui quali non potremo transigere.
Innanzitutto le due fondamentali questioni della libera circolazione delle persone e quella dei capitali devono essere collegate, in modo da evitare che in Svizzera, specie nel Canton Ticino, si strumentalizzi la figura dei frontalieri additandoli come nemico pubblico.
In quest’ottica, occorre tutelare la figura del lavoratore frontaliere che ad oggi risulta priva di qualsiasi garanzia e copertura normativa, bisognerà prevedere all’interno della legge di ratifica del Trattato una previsione normativa organica che individui le caratteristiche dello status di lavoratore frontaliere e che lo tuteli così in ordine ai suoi fondamentali diritti e garanzie.”
“La terza questione su cui impegneremo il Governo – continua Borghi – è quella legata alla questione fiscale per i lavoratori frontalieri. Su questo punto le preoccupazioni sollevate sono molte e tutte comprensibili.
Per cercare di sterilizzare il problema credo che occorra innanzitutto prevedere un periodo di allineamento sensibilmente più lungo rispetto ai dieci anni oggi prospettati calcolando inoltre delle aliquote differenziate per ogni categoria tipo di lavoratore frontaliere. Su questo ultimo aspetto uno specifico confronto nel merito sarà affrontato nelle prossime settimane dal tavolo di coordinamento provinciale dei lavoratori frontalieri, sulla base delle proiezioni fornite dal MEF”.
“La quarta ed ultima proposta che credo occorra fare riguarda le risorse che verranno recuperate attraverso il rientro dei capitali dalla Svizzera. Considerate le criticità in cui versano le strade di collegamento tra il nostro territorio provinciale e quello svizzero, una importante quota di queste risorse dovranno essere destinate appositamente alla messa in sicurezza ed all’implementazione delle infrastrutture di collegamento (SS34, SS337 e SS33) attraverso la realizzazione di appositi investimenti da parte di ANAS”.
Dello stesso avviso anche il Presidente della Provincia Stefano Costa che commenta “Oggi è stato il primo passo di un percorso ancora lungo di definizione dei contenuti del trattato tra Italia e Svizzera, la presenza del Capodelegazione Ceriani è stata significativa dell’attenzione che il Governo ha nei confronti del nostro territorio Provinciale. Il Tavolo Provinciale, come previsto dalla Legge Delrio, coordinato dalla Provincia del Verbano Cusio Ossola seguirà periodicamente i lavori in corso e rappresenterà il punto di incontro delle diverse esigenze istituzionali e dei lavoratori frontalieri”.
“Certo i nodi da sciogliere sono ancora numerosi – continua il primo cittadino di Baceno – proprio per questo ho proposto all’On. Enrico Borghi, che ringrazio per il lavoro svolto, di convocare nelle prossime settimane il tavolo di lavoro dei lavoratori frontalieri in Provincia affinché si condividano insieme i contenuti della Risoluzione Parlamentare che sarà presentata su queste tematiche.
Oggi abbiamo percorso un primo passo, ora lavoriamo tutti insieme affinché si riescano ad ottenere gli importanti risultati che il nostro territorio ed i suoi lavoratori frontalieri attendono”.
Sempre nella giornata di venerdì in tema di frontalierato si è tenuto un incontro a Como con la Direttrice dell’Agenzia delle Entrate dott.ssa Rossella Orlandi per aprire un focus sui depositi dei lavoratori frontalieri in Svizzera nell’ambito del rientro dei capitali per evitare che tali somme possano erroneamente essere considerate come evasione fiscale.