Le imminenti dimissioni di Monferino rappresentano insieme il fallimento della politica sanitaria del centrodestra e dell’intera politica del suo presidente, Roberto Cota.
Monferino non è solo il tecnico cui Cota ha affidato il ridisegno della sanità regionale. E’ soprattutto l’uomo forte della Giunta, il plenipotenziario e braccio destro di Cota che, oltre che gestire in piena autonomia il settore centrale della Regione, decideva anche sul bilancio regionale.
La sua uscita dalla Giunta sancisce la sconfitta e la debolezza di un presidente capace solo di minacciare le dimissioni di fronte alle forti richieste della sua maggioranza di modifica della politica sanitaria.
La crisi della maggioranza è irreversibile. Non sarà un rimpasto di Giunta, senza tagli di assessori per accontentare l’una e l’altra fazione del centrodestra, a rilanciare su basi nuove il governo della Regione. Dal rimpasto uscirà una Giunta per vivacchiare, mentre i gravissimi problemi del bilancio e della sanità richiederebbero proposte forti e squadre determinate.
Le elezioni sono sempre più vicine. L’accanimento terapeutico per tenere in vita la Giunta Cota è la scelta più dannosa per il Piemonte.