Testo poco rappresentato a teatro per la complessità d'interpretazione richiesta, il che rende quella di sabato un'occasione imperdibile per vederlo.
Tra le molte riscritture contemporanee del mito di Edipo, quella di Giovanni Testori, terzo e conclusivo capitolo della Trilogia degli Scarrozzanti, si evidenzia certamente per i suoi smaccati caratteri di originalità e autonomia dal modello.
Non dunque una ri-scrittura, ma una scrittura che al mito ruba i presupposti per un’elaborazione del tutto nuova dal punto di vista della storia, della forma e del linguaggio. Testori inventa l’ “italicano’’, una deformazione linguistica, misto di lombardo, di francesismi e latinismi, che recupera in questo spettacolo la sua piena teatralità.
Il lavoro su Edipus, a distanza di vent’anni dalla storica interpretazione di Sandro Lombardi, ed a quasi quaranta dall’esordio con Franco Parenti, è pensato proprio per Eugenio Allegri, contemporaneo e avanguardista “comico dell’arte”, sperimentatore linguistico ed interprete tra i più raffinati della nostra scena. Edipus segna la prima esperienza di Allegri sotto la direzione di Muscato.
Un solo attore in scena, il Capocomico abbandonato dagli altri Scarrozzanti, veste i panni di tutti i personaggi del mito in un tentativo estremo e disperato di resistere alla crisi che investe il mondo dei teatranti e in cui si esplica perfettamente l'atto d'amore verso il teatro che Testori compì scrivendo questo testo. Perché è “el teatro existe e rexisterà contra de tutti e de tutto, infino alla finis delle finis”.
Eugenio Allegri, torinese, ha raggiunto la grande notorietà nazionale come attore, lavorando assieme a Gabriele Vacis e Alessandro Baricco in “Novecento” (315 repliche oltre 120 mila spettatori) e Totem. Leo Muscato, regista e drammaturgo, uno dei più celebri e acclamati della sua generazione è conosciuto soprattutto per le sue “ri-scritture “da Cechov, Ibsen e Shakespeare.
S’inizia alle 21.15. Biglietti a € 12,00 in prevendita alla Libreria Margaroli di Intra.