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Cossogno: no alla riduzione aperture dell'ufficio postale

Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del Comune di Cossogno, che ha costituito in qualità di capofila, un Comitato contro il progetto di riduzione dei giorni d'apertura dell'ufficio postale, da parte di Poste Italiane.

Cossogno
Cossogno: no alla riduzione aperture dell'ufficio postale
Il giorno 12 febbraio 2015 presso la sala del Consiglio Comunale di Cossogno si è costituito il Comitatoe promotore che intende contrastare l'inopinata riduzione dei giorni di apertura dell'ufficio postale di Cossogno e di tutti gli altri comuni interessati a tale riduzione.

Il Comitato ha identificato il proprio nome in Poste Si.

Hanno aderito a tale iniziativa le associazioni cittadine Le Ruenehe, Borgo Antico, le Donne del Parco, Cicogna Attiva, Gruppo Sportivo, la sezione Alpini di Cossogno, Associazione In Rugno,Cooperativa Società Valgrande, il Circolo di Cossogno, il Comitato Carnevale, la protezione Civile di Cossogno, l'Amministrazione Comunale intende coinvolgere al più presto la popolazione con Consiglio Comunale aperto ed assemblee con i cittadini.

Tra la prime proposte avanzate mantenere attivo il coordinamento con le altre Amministrazioni
Comunali.

Adesione alle iniziative del Coordinamento Provinciale Poste CGlL, UIL, ClSL, di cui esprimiamo dell'invio al più presto della lettera di richiesta per la salvaguardia degli Uffici Postali Montani e piccoli a Governo e Poste Italiane.

Coinvolgimento Ente Provincia del VCO, Vicepresidente Regione Piemonte Aldo Reschigna e ns. Parlamentare di riferimento On. Enrico Borghi.

Proporre incontro congiunto con il Sig. Prefetto del Verbano Cusio Ossola.

Fermo restando la massima disponibilità ad incontrare i vertici Provinciali di Poste Italiane, ma ribadendo fin da subito che un servizio universale come le Poste, non può essere condizionato solo da tematiche economiche ma deve anche rispondere alle oggettive esigenze di un paese montano dove le difficoltà dei trasporti sono evidenti.



12 commenti  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di Hans Axel Von Fersen Ho la soluzione
Hans Axel Von Fersen
14 Febbraio 2015 - 12:06
 
I firmatari possono finanziare Poste Italiane affinché lasci inalterati i giorni di apertura.
Vedi il profilo di lady oscar 1eddai
lady oscar
14 Febbraio 2015 - 12:21
 
A Formazza, Cossogno, Biganzolo gli uffici servono quattro gatti. Anche a Suna lo sportello e' aperto solo due gg e non muore nessuno.. Ci si organizza. Chiaro che l orario completo e' più comodo ma se bisogna risparmiare credo sia un modo piuttosto indolore rispetto ad altri tagli. All inizio e' seccante ma poi ci si adatta.
Vedi il profilo di Andrè lady oscar
Andrè
14 Febbraio 2015 - 12:31
 
Sui servizi non bisogna risparmiare...allora adattiamoci anche alla chiusura dei dea.. ai tagli dei posti letto in ospedale.. ai tagli dei treni per i pendolari..
Vedi il profilo di Toni Risp lady oscar
Toni
14 Febbraio 2015 - 13:05
 
Premesso che le poste non possono più permettersi operatori poco redditizi e quindi uffici deserti,vedi aurano,penso sia comprensibile una riduzione di orari.bisogna però precisare che ci sono uffici e uffici,lo sportello di Antoliva immagino e non Biganzolo!!!!bene questo sportello penso proprio che abbia l 'utenza di molti uffici decentrai Messi insieme visto che molte persone arrivano per evitare le code di intra e Pallanza visto la posizione favorevole pur scarna di posteggi!!!
Vedi il profilo di lady oscar andre
lady oscar
14 Febbraio 2015 - 13:24
 
Tu sai li sportello di Formazza quanto costa e quante persone serve i, u,a settimana? Si tratta di ridurre di qualche giorno, non di togliere il servizio.. Antoliva, Fondotoce..non saprei..ho fatto nomi di paesini per fare esempio. Conosco bene però Formazza .
Vedi il profilo di Hans Axel Von Fersen x André
Hans Axel Von Fersen
14 Febbraio 2015 - 13:29
 
Non si tratta di tagliare i servizi ma gli sprechi
Vedi il profilo di Andrè x oscar e fersen
Andrè
14 Febbraio 2015 - 15:57
 
Anche quando tagliano i dea tagliano gli sprechi allora.. anzi.. un ospedale solo a Novara.. sapete quanti costi in meno ci sarebberoo?
Vedi il profilo di Hans Axel Von Fersen André...
Hans Axel Von Fersen
14 Febbraio 2015 - 16:31
 
...se non vedi la differenza tra stipendiare una persona per accettare 3 bollettini e 1 raccomandata (servizi tranquillamente deferibili) e lo stipendiare medici che assistono malati in emergenza, io ci rinuncio. Magari Lady Oscar è più capace e paziente a spiegare...
Vedi il profilo di lady oscar passo
lady oscar
14 Febbraio 2015 - 16:58
 
Oggi no.
Vedi il profilo di Andrè fersen
Andrè
14 Febbraio 2015 - 17:02
 
E non capisco ..cosa ci vuoi fare.. magari se tu e Lady Oscar riusciste a farmi dei disegnini... sai io non capisco quando con la scusa di ottimizzare si tagliano i posti di lavoro.. nella mia ignoranza non capisco che togliere il servizio postale in un piccolo paese in alcuni giorni significa di uccidere il paesino.. ma nessuno nasce imparato e io non ho studiato e non lo nacquessi
Vedi il profilo di roberto ricci tagliare i servizi?
roberto ricci
15 Febbraio 2015 - 13:30
 
Vorrei chiedere a chi vuol mantenere aperti gli uffici postali in perdita dove propone di trovare le relative risorse.
Quali altri servizi meno importanti tagliare o quali nuove tasse inventare o ancora se il caso aumentare le tariffe postali.
Da qualche parte le risorse devono pur arrivare
E non dite dal recupero dell'evasione perchè è un'arma utilizzata in tutte le occasioni e ripetuta continuamente solo da chi non conosce o non vuol riconoscere la complessità dei bilanci economici
Vedi il profilo di Andrè rinuncio
Andrè
15 Febbraio 2015 - 13:50
 
basta che poi non ci si lamenti per qualunque servizio fornito al cittadino che viene tagliato perché in perdita . qui si parla solo di lucro senza pensare alle persone... 40 tra Ceaxi e Berlusconi hanno portato solo questo nella mente ...



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