COMUNICATO STAMPA
SULLA QUESTIONE OSPEDALIERA
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ del Verbano Cusio Ossola,
RITIENE
irricevibile il diktat dell'Assessore regionale alla Sanità Saitta e inaccettabile lo scaricare sulla realtà locale la scelta su quale dei due Dea debba essere sacrificato, ben sapendo che così avrebbe scatenato la guerra fra i poveri, fra Verbania e Domodossola, per poi decidere sopra la testa di una popolazione divisa.
Quella del “Divide et impera" non dovrebbe essere lo stile di governo del centro sinistra, che noi abbiamo contribuito a riportare alla guida della Regione, per spazzare via la devastante giunta Cota;
CHIEDE ALLA GIUNTA REGIONALE DI SOSPENDERE
una decisione troppo affrettata e a nostro parere non sufficientemente giustificata;
PENSA
che occorra invece analizzare con calma e ponderazione come riordinare la rete ospedaliera, sulla base di dati obiettivi, tecnici e scientifici (fra cui non può mancare una seria considerazione della realtà geografica e orografica della nostra provincia), avendo in mente una progettazione che tenga conto di una visione della tutela della salute che non può essere limitata solo alla "sanità", ma che deve articolarsi attraverso la promozione di stili di vita sani, la garanzia di un'alimentazione corretta e sicura, la prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro e, non ultima, la realizzazione di una diffusa rete di assistenza territoriale e domiciliare;
DUBITA
che l’operazione comporti reali risparmi e non se mai un ingente impegno di spesa nello spostamento di reparti,
SI CHIEDE
Se siano state valutate le conseguenze nel medio e lungo periodo, in termini di incremento della mobilità passiva e di conseguente progressivo depauperamento della Sanità Pubblica
RITIENE
che ci sia un reale rischio che si aprano opportunità di speculazione per la Sanità Privata
IN CONCLUSIONE CHIEDE
il mantenimento di entrambi i DEA e di riaprire le assunzioni, dopo i 5 anni di blocco cotiano che hanno portato chi lavora nei reparti a turni impossibili, che - oltre ad essere insostenibili per il personale medico e paramedico - finiscono per mettere a rischio la qualità stessa delle prestazioni.
La carenza di personale qualificato obbliga inoltre l’ASL ad avvalersi di consulenti, il cui costo è di gran lunga superiore a quello del personale in organico. Riaprire il turn over è quindi una manovra di risparmio, oltre che tendente a riqualificare le prestazioni di quello che è e deve restare un servizio pubblico.
Verbania, lì 17 novembre 2014.