Riportiamo inoltre, a fondo pagina il servizio di Rete 7 Piemonte.
TAGLI, CHIUSURE, RIORGANIZZAZIONI
così si tutela l’Ambiente?
È in atto una pericolosa quanto grottesca campagna che, a partire dall’esaltazione degli ipotetici risparmi millantati nel già superato decreto di revisione della rete dei laboratori (Decreto 76 del 2014), indica nell’ennesima riorganizzazione di Arpa Piemonte un concreto strumento di riduzione del debito regionale.
È così che dopo una serie di articoli di stampa in cui si parla chiaramente di “ridimensionamento” di Arpa Piemonte, una revisione parziale del Decreto dei Laboratori viene illustrata il 20 ottobre dal DG e poi approvata da un Comitato regionale di Indirizzo ripristinato in tempi record dopo le elezioni dei nuovi presidenti provinciali.
Poco importa al Comitato che la relazione del DG nell’esaltare i “risparmi” di gestione (al limite dell’assurdo) NON contenga alcuna indicazione dei costi economici di ristrutturazione, e ben che meno indichi i costi sociali e quelli professionali sul personale, e ometta tutti i dubbi indicati chiaramente nello stesso Decreto 76 in merito alla concreta possibilità di realizzare il “piano”.
Non solo: il Decreto viene presentato dal Direttore Generale di Arpa Piemonte e approvato dal Comitato regionale di Indirizzo in una versione “modificata” e “accelerata” con tempi di attuazione in poco più di un anno, in ossequio alla richiesta di anticiparne “la conclusione” nella convinzione che meno sedi di laboratorio porteranno alla “conseguente contrazione delle spese di funzionamento”. Tempi di attuazione che, giova ricordarlo, erano stati previsti più lunghi nel Decreto anche alla luce dei processi avviati nelle altre Regioni (che procedono oramai da anni) e per prevedere eventuali momenti di rivalutazione del piano stesso, certamente necessari.
Il risultato prevedibile è che tutto il sistema laboratoristico di Arpa Piemonte si troverà interessato contemporaneamente e a breve in chiusure, spostamenti di campioni, mobilità di strumenti e personale, modifica dell’orario di lavoro, riqualificazione, ecc. ecc., mentre ad oggi non esiste alcuna valutazione di merito e di dettaglio.
È sempre lo stesso Comitato regionale di Indirizzo, in una escalation di cui si fatica a vedere il punto di arrivo, ad invitare poi il DG “a procedere alla progettazione di un laboratorio unico su scala regionale, indicandone la relativa tempistica di attuazione, al fine di garantire una maggiore funzionalità ed efficienza dell’attività laboratoristica”.
È evidente che il processo che viene prospettato è complessivo, non riguarda “solo” i Laboratori. È, infatti, ancora il Comitato regionale di indirizzo a indicare come necessari “la riduzione delle attuali sedi, con particolare riferimento per le sedi presenti nei capoluoghi di provincia” e l’ “aggregazione delle attuali articolazioni sia sulla base del territorio di riferimento che delle funzioni svolte”.
Dopo la “svendita” delle attività dell’analisi degli alimenti all’IZS, il Comitato prospetta un’ulteriore perdita di competenze quando annuncia un’ulteriore quanto generica “razionalizzazione dei servizi erogati da Arpa” per “evitare la sovrapposizione” con le attività svolte da altri organismi pubblici.
Si continuano a ipotizzare scenari riorganizzativi privi di qualsiasi fondamento tecnico, in una situazione in cui gli interventi di riorganizzazione finiranno per drenare importanti risorse a tutte le attività dell’Agenzia, visto la continua riduzione del finanziamento e l’azzeramento da anni delle voci in conto capitale.
Arpa Piemonte, lo ricordiamo noi ancora una volta, cerca di svolgere con competenza tecnica e professionalità la propria attività nonostante il continuo ridimensionamento del finanziamento e del personale avvenuto negli ultimi dieci anni. Arpa Piemonte ha i conti a posto ed ha, da tempo, fatto “i compiti a casa”.
In questo quadro di già limitate risorse, gli interventi interni ed esterni prospettano un processo riorganizzativo complessivo di Arpa Piemonte, costruito sui tagli e sulle chiusure spacciate come elementi di risparmi, e porteranno, se non contrastati adeguatamente, profonde e pesanti ricadute sui livelli di attività di Arpa Piemonte e sul personale dipendente ed esternalizzato.
05/11/2014
La RSU di Arpa Piemonte