In occasione della Giornata mondiale dei ghiacciai, celebrata il 21 marzo, Arpa e Greenpeace hanno pubblicato due rapporti sullo stato dei ghiacciai a livello regionale e nazionale. Dai dati emerge che in meno di dieci anni la superficie glaciale in Piemonte è passata da 30 km² a 22 km². Su 109 ghiacciai monitorati tra il 2006 e il 2007, cinque sono scomparsi e sono stati dichiarati estinti. Questo è uno dei risultati del monitoraggio condotto da Arpa Piemonte, diffuso in occasione della Giornata mondiale dei ghiacciai, istituita dalle Nazioni Unite a partire dal 2024 per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei ghiacciai come riserve d’acqua e sulla necessità di proteggerli.
Il monitoraggio ha evidenziato che l’annata idrologica 2023/2024 è stata caratterizzata da uno dei più consistenti innevamenti tardivi invernali e primaverili degli ultimi decenni. Nonostante nel 2024 si sia verificato un arretramento dei ghiacciai, questo è stato meno intenso rispetto alla media degli ultimi trent’anni, soprattutto se confrontato con il 2022 e il 2023, anni in cui si sono registrate le maggiori perdite di ghiaccio.
Tra settembre e l’inizio di novembre 2024, Arpa Piemonte ha monitorato 72 ghiacciai piemontesi, spaziando dal Monviso alle Valli di Lanzo, passando per le Alpi Marittime, il Gran Paradiso, il massiccio del Monte Rosa e i ghiacciai ossolani. Il monitoraggio ha incluso valutazioni dirette e sorvoli in elicottero per analizzare lo stato generale dei ghiacciai, la presenza di aree collassate, dissesti, situazioni di pericolo e la formazione di nuovi laghi.
Nonostante l’arretramento sia stato meno pronunciato, la situazione rimane allarmante. “L’abbondante innevamento tardivo invernale e primaverile, tra i più significativi degli ultimi decenni e caratterizzato da un colore rossastro a causa dell’accumulo di polveri sahariane, è sopravvissuto in modo disomogeneo”, si legge nel rapporto. “Alcuni ghiacciai hanno quasi completamente perso la copertura nevosa, mentre altri hanno mantenuto una buona quantità di neve fino alla fine dell’estate, concentrata principalmente in accumuli di valanga”.
In occasione della Giornata mondiale dei ghiacciai, Greenpeace Italia ha pubblicato un rapporto intitolato “Ghiacciai italiani, addio”, che analizza lo stato dei ghiacciai del nord Italia. Secondo Greenpeace, se le emissioni di gas serra non verranno ridotte, entro il 2050 sulle Alpi italiane si perderà il 48,5% della superficie glaciale. La tendenza peggiorerà ulteriormente: entro il 2100, il 94% dei ghiacciai potrebbe scomparire. Tuttavia, se verranno rispettati gli accordi di Parigi sul clima, nei prossimi 25 anni potrebbero essere risparmiati 800 milioni di metri cubi di acqua, equivalenti a circa 35 piscine olimpioniche al giorno per 25 anni. Mantenendo l’aumento delle temperature entro 1,5 gradi centigradi, la fusione dei ghiacciai potrebbe rallentare significativamente.
“Numeri impressionanti”, scrive Greenpeace Italia, “che corrispondono a perdite significative delle riserve idriche fornite ogni estate dai ghiacciai, essenziali per compensare la riduzione delle piogge durante la stagione secca. Se questo meccanismo si interrompesse, queste preziose riserve d’acqua dolce andrebbero perse per sempre”.