Per noi, dopo la scoppiettante rassegna del venticinquesimo, sta per iniziare la ventiseiesima edizione in sintonia con la rivoluzione mediatica e tecnologica che ormai si sta insinuando dappertutto. E’ ormai noto che il cinema digitale ha mandato in pensione la classica pellicola, però, come succede in tutti i grandi cambiamenti il passaggio avviene gradualmente, ecco perché sarà ancora “la vecchia pellicola” quella che farà partire questa nuova edizione.
Il primo film “Saving Mr. Banks” ci farà conoscere i retroscena del film “Mary Poppins” amato fino ad oggi da grandi e piccini.
Nella rassegna vera e propria ci fa entrare la grande Judy Dench con “Philomena”, un film capace di commuovere, ma anche di far pensare e divertire.
Un tuffo vertiginoso nel cinema contemporaneo di genere in una commedia italiana ai tempi della crisi, “Smetto quando voglio” è il film d’esordio del regista salernitano Sidney Sibilia.
Un “In viaggio con papà” all’americana: “Nebraska”diretto da Alexander Payne lo stesso di “Paradiso amaro”. Una ballata folk on the road tra dramma e commedia alla scoperta generazionale di se stessi con una stupenda fotografia in bianco e nero.
Pif ( Pierfrancesco Diliberto) dirige il secondo film italiano “La mafia uccide solo d’estate” che in modo leggero dice cose serie, a partire dalla dedica nei titoli di testa ai poliziotti e ai magistrati caduti sul campo.
Da un racconto ottocentesco di Henry James “Quel che sapeva Maisie” scardina l’istituto del divorzio attraverso le scelte affettive di una bambina.
Il teatro si fa cinema nel francese “Molière in bicicletta”: una commedia che mette in crisi, ridicolizzandoli, gli automatismi su cui la società (dello spettacolo) si fonda.
Scritto e diretto da Uberto Pasolini “Still life” opera poetica e intelligente che si è aggiudicata il premio Orizzonti per la regia a Venezia 2013, è un apologo sulla bellezza della condivisione.
Dal regista di “Notting Hill” Roger Michell, una bella commedia su un amore che dopo trent’anni cerca di rinascere a Parigi in “Le Week-End”.
Risate svedesi con “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” dal best seller di Jonas Jonasson: un concentrato di umorismo che la dice lunga sul nostro bisogno di consolazione.
L’instancabile e vivace fantasia di Wes Anderson si manifesta anche in questo film “Grand Budapest Hotel” aprendoci le innumerevoli stanze dell’albergo e dei suoi abitanti.
“IDA” è un film sull’identità, la famiglia, la fede, il senso di colpa, il socialismo e la musica”, così racconta il suo film il regista polacco Pawel Pawlikowski, vincitore di numerosi premi. Colonna sonora di Mozart e Coltrane, atmosfera fatta dal bianco e nero, paesaggi e volti bellissimi e pieni di sentimento.
“Bentornato Woody” che firma questo film degno dei suoi capolavori: “Blue Jasmine” , protagonista una donna nevrotica e intollerante, Cate Blanchett, grande, che Allen trasforma in un canto (drammatico) alla fragilità, con colonna sonora in tema.
“Storia di una ladra di libri” è un film comunicativo, in grado di catturare lo spettatore e donargli un insegnamento veramente sentito. Perché per Brian Percival i libri hanno un valore rilevante, culturale e formativo. Insieme al cinema, possono veicolare contenuti importanti, farsi serbatoio dei capitoli della storia universale della formazione umana, nutrimento dell'immaginario, senza rinunciare ad emozionare.
Titolo originale “Les Garçons et Guillaume, à table!”, “Tutto sua madre” di e con Guillaume Gallienne, che alla ricerca della sua identità e della sua voce la troverà a tavola e sul palcoscenico del mondo.
Dall’India “ LunchBox” opera prima di Ritesh Batrar, premio del Pubblico della Settimana della Critica a Cannes 2013, ridà alle relazioni i tempi giusti in un’epoca in cui la gente comunica in modo “fast”.
Con “Si alza il vento “ Hayao Miyazaki si riconferma grande maestro, capace di descrivere le emozioni più elevate attraverso uno stile delicato e sottile.
“Jimmy’s hall” potrebbe piacere a Papa Francesco, perché il regista Ken Loach torna a raccontare, in quell’Irlanda già in passato al centro del suo cinema, la vita di uomini e donne che cercano nella condivisione di idee e di spazi quel senso della socialità che altri vorrebbero irregimentare per poterlo
controllare il più possibile. Quello che Jimmy Granton (attivista socialista realmente esistito) edifica per due volte è di fatto un centro sociale ante litteram in cui si possono condividere saperi, ma anche la gioia dello stare insieme.
Anche se la storia ricorda il cartone animato “Ratatouille”, “ Chef, la ricetta perfetta” deliziosa commedia ideata, sceneggiata, prodotta, diretta e interpretata da Jon Favreau, riesce a ritagliarsi una dimensione tutta sua, proprio perché nasce da un'autobiografia emotivamente riconoscibile e da un'energia creativa
insopprimibile.
Vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes 2014, “Le meraviglie” di Alice Rohrwacher, delicato e sensibile, è un film afferrato dagli sguardi di padre e figlia, riconciliati in un campo e controcampo che rinnamora e annulla la distanza.
Una donna, per non perdere il posto di lavoro, deve convincere i colleghi a rinunciare ai loro bonus, con “Due giorni una notte”, i fratelli Dardenne riportano al centro del loro cinema il tema del lavoro, danno voce a personaggi veri senza edulcorare la realtà.
Ricordo di Carlo Mazzacurati che, andandosene ci ha lasciato una “chicca” cinematografica: “La sedia della felicità “ è una caccia al tesoro surreale, ma ha a che fare con la riscoperta dei sentimenti e dell'amore. Valerio Mastandrea dai tempi comici perfetti, e Isabella Ragonese piena di grazia e riservata bellezza.
“I nostri ragazzi” di Ivano de Matteo è un film provocatorio, doloroso, liberamente ispirato al libro "La cena" di Herman Koch. De Matteo mostra il degrado morale e l'assenza di punti fermi, suggerendoci pre-giudizi con i quali confrontarci.
Piccola commedia umanista e 'fraterna', premiata nel 2012 con un César al miglior debutto, “Un insolito naufrago nell'inquieto mare d'Oriente”, opera prima di Sylvain Estibal, giornalista, scrittore e realizzatore francese di origine uruguaiana, trova il giusto equilibrio tra farsa e fiaba, giudaismo e islamismo, tra ḥarām e ṭaref (il cibo proibito secondo le prescrizioni alimentari di ebrei e musulmani), rinnovando il discorso su un conflitto infinito e attivo da più di sessant'anni.
Questi i film in programma cui seguiranno i due scelti dagli associati e non è esclusa qualche altra “sorpresa”.
Una ventiseiesima rassegna come di consueto ricca e varia, che spazia da Est a Ovest, da Nord a Sud del mondo, perché il cinema non ha confini, né frontiere, come non ne hanno o meglio non dovrebbero averne i sentimenti e le emozioni che caratterizzano gli esseri umani.
Auditorium hotel il chiostro via f.lli cervi 28921 verbania-intra (vb)
Rassegna riservata unicamente agli associati
23 film in rassegna al martedi + 2 film a scelta + 1 film omaggio di apertura (il 7 ottobre 2014 alle ore 20:30 unica proiezione)
Costo tessera a 26 film : 60,00 €
Turno a : 17:15 turno b : 19:30 turno c : 21:30
Tutte le info su: informitalia.net