Due doganieri, uno svizzero l’altro italiano, si ritrovano a lavorare a pochi metri l’uno dall’altro in una sperduta frontiera di montagna. Non avendo altro da fare cominciano un dialogo "sui generis", fatto di sguardi diffidenti, tentativi maldestri di socializzazione e incomprensioni verbali. La compagnia mette in scena uno spettacolo esilarante, giocando con le differenze culturali tra il popolo svizzero e quello italiano. Il tema della dogana (quanto mai attuale) viene trattato con una semplicità quasi elementare, per dar vita ad uno spettacolo divertente ma assolutamente non banale.