A un mese esatto di distanza dalla nostra ultima presa di posizione e contestuale richiesta di assunzione di responsabilità alle forze filogovernative locali relativamente alla vicenda “tassa della salute” a carico dei cosiddetti “vecchi frontalieri” leggiamo con piacere (finalmente) una nota di Fratelli d’Italia nel merito.
Se c’è voluto un mese per inviare a Roma una timida “richiesta di rimodulazione” ci viene un po’ da sorridere visto che, a più riprese e da più parti si chiede fortemente di stralciare tale norma che, a nostro avviso, disattende prima di tutto un accordo internazionale sottoscritto con la Confederazione elvetica solo nel giugno 2023, oltreché degli impegni concreti presi con la categoria dei frontalieri.
Bella anche l’analisi sul mercato del lavoro locale e sull’economia ossolana “drogata” dalla vicinanza con la Svizzera e ci conforta sapere che nel programma del segretario Titoli ci sia una sottolineatura circa la “giusta attenzione” che meritano i frontalieri, mentre ci sfugge la suggestione di un filo diretto con la Provincia.
Noi crediamo che per rimediare alla “figuraccia governativa” inserita nell’ultima legge di bilancio dal governo Meloni servano fatti concreti e non parole, fatti concreti che ci sembra non giungano né da Roma né da Torino.
Proseguendo nella lettura scopriamo, con stupore, che le possibili soluzioni potrebbero arrivare da una fantomatica riproposizione di una chimera chiamata “Zona franca”, che di tanto in tanto riappare, o addirittura che sia meglio aspettare la scadenza dei primi 5 anni dell’accordo appena siglato, ovvero giugno 2028 per mettere mano alla cavolata fatta lo scorso anno!!!
Il tutto poi si conclude con un sano pragmatismo: “a Domo mancano i parcheggi” e qui non si può che essere d’accordo con i Fratelli.
Stefano Costa
Capogruppo IV
il centro riformista per il VCO