In Piemonte si continuano a progettare inceneritori, ma non si chiudono i conti con il passato.
Nel quadrante nord del Piemonte si parla di un nuovo inceneritore per il quadrante VC-VCO-NO-BI (e comunque di mantenere quello di Vercelli fino al 2015), ma non è ancora stata effettuata la bonifica del sito del vecchio inceneritore di Vercelli. Stiamo parlando di un'area che per gravità di inquinamento si trova al 7° posto su quarantadue nella graduatoria regionale.
La situazione di inquinamento da ceneri di fondo è nota almeno dal 1986, ed il Comune di Vercelli ha avviato un piano di bonifica, ma sulla stessa c'è un continuo scarico di responsabilità.
Negli anni '90 la Regione negò al Comune il finanziamento della bonifica, in quanto la SNAM Progetti - che ha costruito l'inceneritore e lo ha gestito prima dell'avvento di Veolia - in qualità di soggetto estensore del progetto di bonifica ne sancì la non ammissibilità. Forse era al corrente della carenza di sistemi di stoccaggio e smaltimento delle scorie ai quali avrebbe dovuto essa stessa provvedere?
La Giunta regionale, da noi a tal proposito interrogata, ha declinato ogni responsabilità rispetto alla competenza della bonifica, in quanto le Pubbliche Amministrazioni chiamate ai sensi dell'art. 250 del D.lgs 152/2006 ad intervenire in caso di inadempimento o di non individuabilità dei soggetti inquinatori siano - in combinato disposto con le normative regionali - il Comune e la Provincia.
La stessa non avrebbe richiesto alla Regione il finanziamento dell'intervento, e del resto non sarebbe stato comunque possibile procedere a detto finanziamento, in quanto Atena Spa (attuale proprietaria dell'impianto) stava operando in regime di autodenuncia.
Abbiamo inoltre appreso che l'area in oggetto è stata individuata e comunicata dalla Giunta regionale al Ministero dello Sviluppo Economico quale sito strategico per interventi di riconversione industriale e di sviluppo economico produttivo, per cui il Cipe avrebbe individuato ma non ancora stati stanziato 450 milioni di euro.
Ne prendiamo atto, ma non possiamo non osservare che a questo punto tra i soggetti dai quali aspettarsi una necessaria ed urgente bonifica si aggiunge anche il Ministero. Infatti prima di una riconversione è necessaria una bonifica. Ci chiediamo dunque quale sia il piano di riconversione previsto per l'area, e ci auguriamo che non si tratti di un'altra industria inquinante.
Una cosa è certa: gli inceneritori sono impianti dannosi ed inutili. L'incremento della raccolta differenziata nella Provincia di Vercelli ed i progetti avviati con tecnici del settore hanno dimostrato che si può gestire il residuo con il trattamento a freddo, con rilevanti ricadute positive sull'occupazione.
Si proceda in tal senso, e si chiudano i conti con le scorie del passato, senza però cadere nel finto bando di gara di cui si vocifera già da mesi, con la famosa New.Co. di FinPiemonte, da affidarsi ai fratelli Colucci della Waste Management.
Davide Bono
Capogruppo MoVimento 5 Stelle Regione Piemonte