Percorso a piedi lungo i sentieri storici secondo l’antica tradizione.
Enti organizzatori: i Comuni e e le Pro Loco di Arizzano, Bèe e Premeno
Data: domenica 14 maggio
Inizio: ore 10 S. Messa, ore 11:30 partenza a piedi
Ecco il programma della tradizionale Festa del Dono del Pane:
10.00: S. Messa e benedizione del pane presso la Chiesa di Arizzano
11.00: intitolazione sala polivalente a Danilo Cavalli
11.30: partenza da piazza delle Noci di Arizzano per Bèe lungo il vecchio sentiero
12.00/12:30: arrivo in piazza Barozzi a Bèe con condivisione del pane e pic nic offerto dalla Pro Loco di Bêe
14.30: arrivo alla Cappella Santa Rita di Albagnano e consegna simbolica del pane, prosecuzione a piedi attraverso il bosco ed il paese abbandonato di Porteia, arrivo e condivisione del pane a San Salvatore
16.00: arrivo a Premeno in Villa Bernocchi, esibizione dei bambini della scuola primaria di Arizzano in "Alegar" danza tradizionale, incanto e rinfresco offerto dalla
Pro Loco di Premeno
Gli orari lungo il percorso sono indicativi.
In caso di maltempo la partenza sarà alle 14:30 e il percorso sarà senza soste intermedie.
Si ringraziano i panificatori che con le loro donazioni sostengono la manifestazione.
Il ricavato sarà devoluto alle scuole primarie di Arizzano e Premeno.
Nel passato le Comunità insediate in territori di limitata estensione, anche se favorite da una posizione che poteva essere molto vantaggiosa per motivi economico/commerciali, estrattivi o di altra natura, si trovavano quasi sempre in difficoltà nel reperire alcuni prodotti che soltanto la proprietà di vasti boschi riusciva a fornire.
L’allevamento del bestiame, comunque fondamentale, e la necessità di legna da ardere rendevano indispensabile la raccolta di “foglie secche” per la lettiera delle bestie e quella di “rami caduti a terra” per l’accensione di stufe e camini.
Esse stipulavano allora dei “contratti” con le Comunità confinanti più grandi per acquisire il diritto di praticare queste attività (e soltanto queste) sui loro territori pagando un affitto annuale con beni in natura.
Fu così che alcuni secoli fa (nel 1400?) gli abitanti della Comunità di Arizzano si accordarono con le Comunità di Bèe/Albagnano e con quella di Premeno per acquisire il diritto di “stramare e buscagliare” sul Monte San Salvatore, di loro proprietà; in cambio avrebbero consegnato ogni anno, alla prima domenica di maggio, alcuni chilogrammi di pane.
(Il verbo “stramare” indica l’azione del rastrellare per asportare foglie secche, erba secca e brugo; “buscagliare” significa invece raccogliere rami secchi).
Ebbe così origine questa antica pratica, ancora seguita negli anni ’50 del secolo scorso; e una consegna simbolica di qualche pagnotta fu poi effettuata fin verso gli anni ’70 dal sacrista di Arizzano, un certo Pèp (Giuseppe Vianoli), come ricorda E. Villa in “Storia di Bèe”.
Caratteristici i luoghi in cui avveniva la consegna: davanti alla Cappella dell’Assunta per Albagnano e sul tavolone di sasso nei pressi della Chiesa di San Salvatore per Premeno.
Poi, negli anni ‘80, le Pro Loco di Arizzano, Bèe e Premeno decisero di organizzare, a ricordo dell’antica usanza, la “Festa del dono del pane”.
Nella domenica stabilita, al mattino, durante la messa ad Arizzano il pane viene benedetto; nel pomeriggio alcuni abitanti salgono a piedi a Bèe e consegnano una pagnotta in Pianezza: subito affettata, viene distribuita ai presenti durante un breve “rinfresco”. Poi si prosegue tutti insieme per Albagnano e lì se ne consegna un’altra. Una terza, al termine di una camminata lungo un sentiero nel bosco, viene portata alle persone di Premeno che aspettano a San Salvatore. A questo punto si va tutti a Villa Bernocchi dove tanti artistici pani donati dai panettieri locali e messi all’incanto consentono di destinare poi il ricavato ad associazioni di volontariato.
La festa si conclude con una bella merenda in compagnia.
Di un altro contratto simile, riferito a paesi a noi vicini, abbiamo notizie più dettagliate.
Con un “Istromento d’investitura livellaria del 3 febbraio 1427” il Comune di Vignone concedeva al Comune di Cambiasca e per esso ai terrieri della borgata di Ramello il diritto di “sramare, stramare e pascolare” (raccogliere i rami secchi, rastrellare foglie e far pascolare mucche, pecore e, forse, anche capre) nei boschi e prati posti sulla riva sinistra del torrente San Giovanni denominati “Pastura e Vigano”.
In cambio i terrieri di Ramello avevano l’obbligo di rendere “omaggio” al Comune di Vignone con una brenta di vino e con un cappello nuovo per la guardia comunale (ul campée, guardia campestre) in località “Casa dei muli”, durante la funzione delle rogazioni maggiori (cerimonie religiose con processioni attraverso i campi) per la festività di San Marco evangelista.
Il Comune di Vignone partecipava all’incontro con l’offerta di pane, uova e insalata che, assieme al vino, venivano consumati durante una breve pausa della funzione sacra.
L’ultima volta in cui si tenne la cerimonia fu il 25 aprile 1915 ma nel 1974 l’antica tradizione è stata ripresa in segno di amicizia tra le due Comunità.