Durante l’ultimo Consiglio Comunale il M5S ha proposto una mozione tesa a tutelare le casse comunali, a seguito delle numerose cause di risarcimento relative alle imbarcazioni danneggiate ed affondate durante l’evento atmosferico dell’anno scorso che ha distrutto il Porto Turistico.
Purtroppo la mozione è stata respinta, ma non ci sentiamo sconfitti. Piuttosto siamo amareggiati dall’assenza di volontà di cercare le responsabilità, probabilmente riconducibili ad errori o negligenze di singoli, visto che la relazione richiesta dal Comune all’Università di Bologna parla di un insieme di cause legate ad un’insufficiente cautela nella progettazione ed una tardiva manutenzione ordinaria e straordinaria.
Alla base della carenza manutentiva un evitabile contenzioso fra comune e gestore; in effetti, se solo qualcuno avesse pensato di introdurre nel contratto di gestione un piano di manutenzione e monitoraggio da far eseguire da personale specializzato, non ci sarebbe stata la diatriba su chi dovesse svolgere le operazioni di controllo e sostituzione delle parti usurate.
Per altro, un contratto di gestione chiuso ad un cifra irrisoria. Senza dimenticarsi del mistero dell’ordinanza di chiusura e sgombero mai revocata e mai applicata, dal momento che imbarcazioni e persone hanno frequentato il porto sotto gli occhi di tutti.
La nostra era una richiesta di buon senso per tutelare la collettività da quelli che sembrano essere stati solo errori di alcuni, a differenza di chi teme di “trasformare il Consiglio in un aula di tribunale” noi temiamo che alla fine a pagare siano sempre i soliti.
Campana Roberto e Stefania Minore
MoVimento 5 Stelle Verbania
M5S torna sul porto turistico
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato del MoVimento 5 Stelle Verbania, che torna sulla questione dell'affondamento del porto turistico Palatucci, dopo che nell'ultimo Consiglio Comunale la loro mozione è stata bocciata.
8 commenti Aggiungi il tuo
...per 4 soldi hanno affidato la gestione del porto senza nemmeno pretendere in cambio dei minimi interventi manutentivi.
Immagino che il progettista abbia indicato una serie di interventi cadenziati da eseguire sulla'opera, per evitare che facesse la fine che ha fatto.
Es. Ogni anno stringere i bulloni, ogni 10 anni sostituirli, ecc ecc
Immagino che il progettista abbia indicato una serie di interventi cadenziati da eseguire sulla'opera, per evitare che facesse la fine che ha fatto.
Es. Ogni anno stringere i bulloni, ogni 10 anni sostituirli, ecc ecc
Opposizione responsabile
Renato Brignone
20 Luglio 2014 - 21:10
I 5 stelle hanno ragione , la voglia e l'impegno ad essere "responsabili" ci sono eccome, è la maggioranza che rifugge la propria responsabilità di perseguire e difendere la città dalle porcate subite perché fatte da "irresponsabili". Maggioranza molto al disotto delle aspettative. Essere responsabili non significa partire da oggi, ma fare i conti apertamente e trasparentemente col passato, senza paura!
Giusto Brignone, incominciamo da chi e come a suo tempo è stata affidata la gestione del porto turistico ......
stile Italia
emilio paternò
21 Luglio 2014 - 22:39
quel che piu' lascia senza parole e' la notizia dell'archiviazione del caso, praticamente il gestore ha solo pensato ad incassare infischiandosene della manutenzione e relative ovvie conseguenze e i dirigenti comunali preposti al controllo si sono dimostrati un pochino distratti...in effetti mi sembra tutto regolare. Cosi e' deciso la seduta e' tolta ( nemmeno a Forum sono cosi prevedibili )
un disastro annunciato ed evitabile, ecco le prove
Guardiano del Faro
10 Settembre 2014 - 19:14
Porto turistico di Villa Taranto, un disastro annunciato ma..evitabile.
A Verbania, c'è un problema sotto gli occhi di tutti, qualcosa che non può essere ignorato, nonostante l'assordante silenzio con il quale la vicenda viene trattata . Al turista che giunge in città, accanto al parcheggio antistante i Giardini di Villa Taranto, si offre uno spettacolo di devastazione e abbandono, tra pontili semi affondati, cataste di detriti e spazzatura. Stiamo parlando di quello che resta del porto turistico.
Un disastro che affonda le sue radici non solo nell'infausta notte tra il 10 e l'11 ottobre 2013, quando il temibile vento di Marenca, con raffiche a quasi quaranta nodi ha dato "il colpo di grazia" ad una struttura già pesantemente provata da precedenti eventi atmosferici, ma, appunto, nella sua pluriennale storia, risalente al 2000.
Si potrebbe parlare quindi della scelta del sito, a detta di tutti i residenti inadatto alla costruzione del porto, proprio perché esposto alla furia distruttiva del vento da Nord Est, si potrebbe parlare del fondale melmoso e profondissimo (35- 40 metri) su cui è estremamente difficoltoso ancorare i pontili galleggianti, si potrebbe parlare di un contratto di concessione con un canone ridicolmente basso (al limite dell'esposto alla Corte dei Conti per danno erariale), oppure ancora, dei lavori di miglioramento dell'area portuale pattuiti sul contratto e solo in minima parte realizzati dal concessionario, delle carenze nella manutenzione, ma sarebbe una storia troppo lunga.
Occorre invece che la cittadinanza sappia che lo scempio del porto poteva essere evitato, che i milioni di euro che verranno spesi per rimediare al disastro, che gli ulteriori soldi (altri milioni) che verranno spesi per risarcire i proprietari delle barche affondate, avrebbero potuto essere risparmiati.
Dalla lettura dei documenti contrattuali, dalle relazioni indipendenti di prestigiose Università, dalla consultazione delle ordinanze disattese, si comprende come, già a marzo 2013, cinque mesi prima del disastro, i pontili dovevano essere sgombrati per il palese ammaloramento delle opere galleggianti. Perché non si è attuata l'ordinanza, perché il concessionario, come se nulla fosse, ha continuato a farsi pagare i diritti di ormeggio dagli ignari proprietari delle barche? Ma, soprattutto, perché il Comune " ..ordina sgombero e divieto di approdo, ormeggio e accesso da terra ai pontili*** .."del porto e poi non si preoccupa di controllare se la disposizione e' stata eseguita? (***Vedi Ord. N DST/DEM/34/2013 del 08/03/2013)
A questo punto è opportuno dire che tutto quanto scritto in questa sede non è frutto di considerazioni personali, ma scaturisce dalla semplice lettura dei documenti a disposizione di ogni cittadino tramite una semplice richiesta di accesso agli atti pubblici. Questo per mettere in evidenza che la vicenda del porto è sotto gli occhi di tutti, cittadini e amministratori, da molto tempo. Come al solito però c'è voluto un disastro, fortunatamente senza morti e feriti, perché se ne parlasse. A questo proposito bisogna riconoscere che l'unica voce a chiedere con forza che venga fatta chiarezza in materia, e' stata quello del Movimento 5 Stelle, con un'interpellanza in Consiglio Comunale, alla quale è stato risposto, tra l'altro, che l'ordinanza in questione non vieta nulla, facendo sorgere il legittimo dubbio che gli attuali amministratori si siano presi almeno il disturbo di leggerla, visto che il divieto è evidenziato addirittura in grassetto nel testo originale!!
Concludendo, la vicenda, pur nella sua complessità, solleva parecchi interrogativi a cui l'attuale Sindaco e la sua squadra, che per la verità ereditano problematiche nate molto tempo fa, devono dare risposte. Risposte, tuttavia, che non possono non tenere conto di come un bene pubblico, una potenziale fonte di ricchezza e lavoro per il nostro territorio, sia stata gestita in passato e se, sopratutto, chi l'ha gestita sia ancora meritevole di proseguire il rapporto di concessione, se merita ancora la fiducia dell
A Verbania, c'è un problema sotto gli occhi di tutti, qualcosa che non può essere ignorato, nonostante l'assordante silenzio con il quale la vicenda viene trattata . Al turista che giunge in città, accanto al parcheggio antistante i Giardini di Villa Taranto, si offre uno spettacolo di devastazione e abbandono, tra pontili semi affondati, cataste di detriti e spazzatura. Stiamo parlando di quello che resta del porto turistico.
Un disastro che affonda le sue radici non solo nell'infausta notte tra il 10 e l'11 ottobre 2013, quando il temibile vento di Marenca, con raffiche a quasi quaranta nodi ha dato "il colpo di grazia" ad una struttura già pesantemente provata da precedenti eventi atmosferici, ma, appunto, nella sua pluriennale storia, risalente al 2000.
Si potrebbe parlare quindi della scelta del sito, a detta di tutti i residenti inadatto alla costruzione del porto, proprio perché esposto alla furia distruttiva del vento da Nord Est, si potrebbe parlare del fondale melmoso e profondissimo (35- 40 metri) su cui è estremamente difficoltoso ancorare i pontili galleggianti, si potrebbe parlare di un contratto di concessione con un canone ridicolmente basso (al limite dell'esposto alla Corte dei Conti per danno erariale), oppure ancora, dei lavori di miglioramento dell'area portuale pattuiti sul contratto e solo in minima parte realizzati dal concessionario, delle carenze nella manutenzione, ma sarebbe una storia troppo lunga.
Occorre invece che la cittadinanza sappia che lo scempio del porto poteva essere evitato, che i milioni di euro che verranno spesi per rimediare al disastro, che gli ulteriori soldi (altri milioni) che verranno spesi per risarcire i proprietari delle barche affondate, avrebbero potuto essere risparmiati.
Dalla lettura dei documenti contrattuali, dalle relazioni indipendenti di prestigiose Università, dalla consultazione delle ordinanze disattese, si comprende come, già a marzo 2013, cinque mesi prima del disastro, i pontili dovevano essere sgombrati per il palese ammaloramento delle opere galleggianti. Perché non si è attuata l'ordinanza, perché il concessionario, come se nulla fosse, ha continuato a farsi pagare i diritti di ormeggio dagli ignari proprietari delle barche? Ma, soprattutto, perché il Comune " ..ordina sgombero e divieto di approdo, ormeggio e accesso da terra ai pontili*** .."del porto e poi non si preoccupa di controllare se la disposizione e' stata eseguita? (***Vedi Ord. N DST/DEM/34/2013 del 08/03/2013)
A questo punto è opportuno dire che tutto quanto scritto in questa sede non è frutto di considerazioni personali, ma scaturisce dalla semplice lettura dei documenti a disposizione di ogni cittadino tramite una semplice richiesta di accesso agli atti pubblici. Questo per mettere in evidenza che la vicenda del porto è sotto gli occhi di tutti, cittadini e amministratori, da molto tempo. Come al solito però c'è voluto un disastro, fortunatamente senza morti e feriti, perché se ne parlasse. A questo proposito bisogna riconoscere che l'unica voce a chiedere con forza che venga fatta chiarezza in materia, e' stata quello del Movimento 5 Stelle, con un'interpellanza in Consiglio Comunale, alla quale è stato risposto, tra l'altro, che l'ordinanza in questione non vieta nulla, facendo sorgere il legittimo dubbio che gli attuali amministratori si siano presi almeno il disturbo di leggerla, visto che il divieto è evidenziato addirittura in grassetto nel testo originale!!
Concludendo, la vicenda, pur nella sua complessità, solleva parecchi interrogativi a cui l'attuale Sindaco e la sua squadra, che per la verità ereditano problematiche nate molto tempo fa, devono dare risposte. Risposte, tuttavia, che non possono non tenere conto di come un bene pubblico, una potenziale fonte di ricchezza e lavoro per il nostro territorio, sia stata gestita in passato e se, sopratutto, chi l'ha gestita sia ancora meritevole di proseguire il rapporto di concessione, se merita ancora la fiducia dell
Fate bene a riprendere un fatto che l'attuale amministrazione non vuole chiarire .
Perchè non si è attuata l'ordinanza?
Perchè il concessionario?
Perchè il Comune ?
I cittadini hanno il diritto di conoscere , il Sindaco il dovere di rispondere!!!
Un grazie a Stefania Minore e Campana Roberto .
Perchè non si è attuata l'ordinanza?
Perchè il concessionario?
Perchè il Comune ?
I cittadini hanno il diritto di conoscere , il Sindaco il dovere di rispondere!!!
Un grazie a Stefania Minore e Campana Roberto .
Ma non potete fare un esposto alla corte dei conti? Poi ci pensano loro ad attribuire le responsabilità civili
Per commentare occorre essere un utente iscritto