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“Il genio degli Ossolani nel mondo”

Fondazione Ruminelli celebra la genialità della Terra d'Ossola con un volume inedito e una grande mostra a Palazzo Silva.

Domodossola
“Il genio degli Ossolani nel mondo”
“Il genio degli Ossolani nel mondo”: attraverso una grande mostra e un inedito volume Domodossola celebra gli Ossolani illustri che hanno lasciato tracce indelebili in Italia, in Europa e nel mondo. Giovedì 16 giugno alle ore 17 presso Cappella Mellerio l'autore Enrico Rizzi – apprezzatissimo storico locale – presenterà la sua nuova fatica edito da Grossi, “Il genio degli Ossolani nel mondo”, un vero e proprio dizionario biografico composto da 300 pagine in grande formato e oltre 200 illustrazioni. Un libro inedito che è anche fonte di ispirazione per l'omonima mostra, la cui inaugurazione è in programma sempre giovedì 16 giugno, alle ore 18, nelle incantevoli sale di Palazzo Silva.

L'esposizione è realizzata da Paolo Zanzi e Fondazione Enrico Monti, con la collaborazione della Fondazione Maria Giussani Bernasconi e di Federico Troletti, curatore dei Musei Civici di Domodossola, e di Paolo Negri della Fondazione Paola Angela Ruminelli, sodalizio che ha ideato e sosterrà finanziariamente l'evento. La mostra, destinata a diventare appuntamento culturale itinerante nei prossimi anni, resterà fruibile dal 17 giugno al 15 ottobre, dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

Il percorso espositivo che arricchirà i meravigliosi interni dello storico Palazzo Silva – gioiello rinascimentale nel cuore di Domodossola – si ispira ad una celebre frase di uno dei più grandi tra gli Ossolani illustri, Giuseppe Chiovenda: L’Ossola, bellissima tra le valli delle Alpi, ha dato guerrieri alla barbarie e dotti alla civiltà, Papi alla Chiesa e all’eresia Fra Dolcino, scoperte alla scienza e alle signore... l’Acqua di Colonia.

Dei 300 grandi personaggi dell’Ossola del passato – le cui storie avvincenti costellano il volume edito da Grossi – la mostra di Palazzo Silva ne illustra 80 in particolare. Le dieci sale ospiteranno, tra pannelli e vetrine documentarie, antichi manoscritti e opere a stampa conservate nella sezione antica della Biblioteca Contini e in collezione privata, nonché cimeli rari quali il prezioso abito da cerimonia con cui Giovanni Battista Palletta presenziò a Parigi al battesimo del figlio di Napoleone.

L’esposizione si chiude – “mostra nella mostra” – con una sala dedicata ai quadri che ritraggono i grandi personaggi ossolani. Oltre a tele originali, conservate nei Musei Civici di Domodossola, saranno esposte riproduzioni di quadri dalle firme prestigiose, da Guido Reni a Francesco Hayez, conservati in musei italiani e stranieri.

LE STORIE, TRA EMIGRAZIONE E SUCCESSI
Sorprenderà scoprire personaggi che, emigrati dall’Ossola, hanno raggiunto posizioni eminenti in Europa nei secoli passati ma sono oggi del tutto dimenticati o, meglio, letteralmente sconosciuti in patria: famiglie di imprenditori partite da piccoli paesi ossolani furono protagoniste di ascese economiche e sociali sorprendenti, nonché di vicende talvolta rocambolesche.

Come i Proli, di Coimo, in Val Vigezzo, fondatori ad Anversa nel ‘700 della principale banca delle Fiandre, armatori della celebre “Compagnia di Ostenda”, che importava il the dalla Cina. Una delle più grandi dinastie mercantili del Settecento in Europa (si legge in una recente monografia a loro dedicata), poi travolti da naufragi di navi e avversità politiche, fino al suicidio del conte Carlo von Proli o alla tragica fine del nipote Pietro Giovanni, capo rivoluzionario fatto ghigliottinare da Robespierre a Parigi nel 1793.

Di condottieri coinvolti nelle rivoluzioni nel mondo, il genio degli Ossolani ne conta altri. Lorenzo Cantadore – famiglia di Toceno arricchitasi nei commerci a Düsseldorf fino a raggiungere la carica di borgomastri – è stato nel 1848 il capo dei moti rivoluzionari della città. Costretto a fuggire negli Stati Uniti, combatté come generale nella guerra di secessione. A Düsseldorf una via e un monumento lo celebrano come “il Garibaldi prussiano”.

Innumerevoli e intriganti i contatti – che dalla mostra emergono – tra famiglie ossolane e la cultura e l’arte del loro tempo. Basti ricordare la famiglia Alesina di Druogno, la più ricca famiglia di imprenditori di Francoforte, scrisse Mozart, nel cui sontuoso palazzo il compositore stesso tenne concerti; palazzo frequentato da Johann Wolfgang von Goethe, che di Karl Franz Alesina era compagno d’infanzia e la famiglia Alesina ricorda nelle pagine del Viaggio in Italia.

Libro e mostra rendono dunque onore a personaggi che, percorrendo le strade d’Europa e del mondo, hanno lasciato tracce indelebili della loro genialità: figure umane talvolta bizzarre, di cui quasi sempre le temperie della storia hanno finito col mettere in ombra la grande statura. Si contribuirà a fare luce su un capitolo fondamentale, mai adeguatamente studiato, della storia della Val d'Ossola, non meno importante delle vicende politiche, tra dominazioni, guerre e catastrofi naturali, che sono il solo aspetto noto e ampiamente approfondito dalla storiografia ossolana.

Un grande evento per tutti, che vuol far riscoprire, specialmente alle nuove generazioni, il senso di appartenenza alla propria comunità e la coscienza delle proprie radici. E a tutti coloro che amano o frequentano le valli dell’Ossola, Fondazione Ruminelli ha scelto di mostrare con orgoglio la storia e la cultura locale nelle espressioni più prestigiose delle sue eccellenze.

Dopo la costante apertura estiva e di inizio autunno, la mostra si concluderà il 15 ottobre con un convegno sul tema: “Il genio degli Ossolani nel mondo: un cantiere aperto”.

Informazioni sulle attività dell'Associazione Culturale Mario Ruminelli e della Fondazione Paola Angela Ruminelli www.ruminelli.it – www.facebook.com/associazionemarioruminelli – info@fondazioneruminelli.it

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