Ciascuno per proprio conto può giudicare questa amministrazione regionale, che a tre anni dal suo insediamento produce solo annunci, che per la sanità ha solo intenti demolitivi di quanto resta del sistema in essere.
D’altra parte, cosa si può pretendere quando, in assenza di un piano sociosanitario a guidare le scelte, la sanità va da una parte e il sociale va dall’altra senza nessun coordinamento né strategico né gestionale.
Questa giunta regionale, i cui Partiti che la reggono sono per vie legali per una spartizione di posti nell’Ufficio di “presidenza” (ma la politica non è un servizio?
Già, ma a vantaggio di chi?), nel chiuso di una stanza continua ad inventarsi improbabili soluzioni miracolistiche, che nulla hanno a che fare con la realtà e le necessità dei circa 170mila cittadini di questa Provincia.
Tutto questo dimostra una colpevole assenza di dialogo con il territorio, di fatto limitato ad una manciata di persone di cui fa parte la Direttrice generale della nostra ASL, che si rifiuta persino di discutere (detto da loro) con i nostri Sindaci; eppure, sono loro i soli nostri legittimi rappresentanti istituzionali, visto che lei è un funzionario stipendiato dalla Regione per svolgere un ruolo che nei fatti non svolge.
È SEMPLICEMENTE STUPEFACENTE: che, dopo la pandemia, l’arrivo dei fondi del PNRR, che servono per dare corpo alla “Mission 6” e sostanza a una “sanità territoriale”, secondo uno schema ben definito dall’AGENAS, questi signori conservano sempre una cultura “ospedalocentrica” ormai fuori dal tempo, abbandonata da tutti coloro che hanno capito che l’ospedale è solo uno dei tasselli di un sistema sanitario costruito attorno alle necessità del cittadino.
Alcuni elementi che suggeriscono una attenta e ragionata riflessione anche qui ci sono: la scarsità di medici e operatori sanitari, la gestione insufficiente delle RSA e della cronicità, l’assistenza domiciliare troppo limitata. Il rischio concreto è quello di perdere i fondi del PNRR, che significa sprecare un’occasione irripetibile per migliorare la qualità delle prestazioni del servizio sanitario di questo territorio.
Ovvero, adesso ci possono dare anche i fondi, ma se li impieghiamo senza rispettare le regole stabilite per gli investimenti in conto PNRR, dopo questa verifica, ce li tolgono e noi dovremo rifonderli a spese nostre sino all’ultimo centesimo.
In questa ottica, desta molta preoccupazione quanto dovrebbe emergere il prossimo 23 maggio nell’incontro, fortemente voluto dalla Rappresentanza dei Sindaci del VCO, tra i rappresentanti del “potere regionale” e i nostri amministratori locali. Visti i comportamenti pregressi e i documenti che girano, non ci si può aspettare che il solito stralunato annuncio privo di senso e di utilità per la salute dei cittadini.
PERCHÉ NON CI ASCOLTANO?
Comitato Salute VCO; "Non c'è peggior sordo..."
Riceviamo e pubblichiamo, una nota del Comitato Salute VCO, in vista dell'incontro sulla sanità locale tra i rappresentanti regionali e quelli locali, previsto per lunedì 23 maggio.
4 commenti Aggiungi il tuo
Ciao SINISTRO
Esatto. Neppure tu sei obbligato a rispondere a me. Anzi.. Mi risparmieresti la gastrite..
Esatto. Neppure tu sei obbligato a rispondere a me. Anzi.. Mi risparmieresti la gastrite..
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