Il documento accoglie le istanze del settore manifatturiero e dei cavatori volte a legare, collegandole, l'efficacia temporale dell'autorizzazione paesaggistica alla durata dei lavori, a condizione che il progetto resti nelle more invariato, con modifica dell'art. 146 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
"Nella ripartenza dalla grave emergenza sanitaria che ha colpito tutti i settori economici - spiega Cristina - non può che trovare ampio accoglimento la proposta di legge pervenuta a noi parlamentari piemontesi da Assograniti VCO, Confindustria Piemonte, Confartigianato Imprese Piemonte e Unione Cavatori Associazione. La realizzazione delle opere sia pubbliche che private progettate - prosegue la deputata di Forza Italia - trova quasi sempre un ostacolo rappresentato dalla durata rigidamente quinquennale dell'autorizzazione paesaggistica, che spesso non è coordinata, dal punto di vista temporale, con tutti gli altri permessi prescritti e con la durata complessiva dei lavori; nello studio di semplificazioni che da mesi sta affrontando il mio partito ben si inseriscono le proposte del settore manifatturiero e dei cavatori".
Sul fronte economico il progetto necessita di investimenti che nella gran parte dei casi è difficile far rientrare nelle tempistiche, troppo brevi, dettate dall'autorizzazione paesaggistica con evidenti problemi di programmazione e definizione del business plan. Da qui la proposta di modifica dell'art. 146 del d. lgs. 42/2004.
"Si darebbe così un aiuto concreto - conclude l'on. Cristina - ad un settore, quello delle costruzioni, che nel 2020 secondo le stime registrerà un calo del 7%, fatta salva una seconda ondata della pandemia al momento non prevedibile, con una ripresa solo parziale nel 2021. Non basterà un anno per la ripresa e questo vale per tutta l'industria. Sburocratizzare deve essere la parola d'ordine per l'imminente futuro per contribuire a dare nuovi impulsi alla nostra economia".