Le piogge di sabato e domenica scorsi hanno portato ad un livello, misurato all’idrometro di Pallanza, di 1,77 m sullo zero idrometrico. Nonostante le forti piogge siano state previste con molto anticipo, solo alle 15 di domenica 7 giugno le paratie dello sbarramento della Miorina sono state aperte. E’ un’ulteriore conferma che i livelli del lago Maggiore sono gestiti con politiche di difesa degli interessi del Consorzio del Ticino e in netto contrasto con le necessità degli operatori turistici del Lago.
Il turismo sul Lago Maggiore è stato drammaticamente colpito dall’emergenza Covid. Gli imprenditori e i lavoratori che vivono di turismo stanno cercando con grande determinazione di ricreare le condizioni per una ripresa dell’attività e per salvare ciò che è salvabile della stagione 2020. Le spiagge sono una delle leve competitive che il nostro territorio può utilizzare per riprendersi, e sulle spiagge sono in corso investimenti da parte dei comuni e lavori di preparazione e manutenzione da parte delle imprese. Ma un livello del lago molto alto costringe le amministrazioni dei comuni lacustri a costi imprevisti, costringe gli operatori turistici a sospendere gli interventi di manutenzione in atto e minaccia gravemente tutta la già cortissima stagione.
Nella lettera Vedovato e Margaroli chiedono:
1. Di annullare il Decreto 96/2019 con il quale è stato fissato a +1,35 sullo zero idrometrico il livello massimo del lago, ritornando a una gestione dinamica e condivisa dei livelli, stante le condizioni di disponibilità della risorsa idrica. Nell’immediato si chiede di riportare il livello massimo ammissibile di regolazione a +1,00 rispetto allo zero idrometrico.
2. Di modificare prontamente i processi di gestione della barriera della Maiorina aprendo con anticipo sufficiente le paratie al fine di prevenire innalzamenti inaccettabili. Ci sono gli strumenti per poter agire con tempestività.