Sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che questo pomeriggio ha avuto un incontro in videoconferenza con il Comitato tecnico scientifico, in vista delle nuove misure di contenimento decise dal Governo a partire dal 4 maggio.
“I medici e gli scienziati ci dicono che è necessario in questo momento mantenere una linea di rigore - spiega il presidente Cirio -. Una linea che confermiamo e che va di pari passo con la consapevolezza che il Piemonte ha bisogno di ripartire e di un nuovo equilibrio. Il Governo, con appositi protocolli di sicurezza, ha dato il via libera alla riapertura delle attività produttive e questo avverrà anche in Piemonte. Ma alla luce dei dati attuali, riteniamo invece necessario nella nostra regione essere prudenti sulle attività sociali e su determinate attività commerciali, come ad esempio il take away, che possono creare situazioni di assembramento difficilmente gestibili, soprattutto nelle grandi città come Torino dove ci sono quartieri in cui si sono già create situazioni complesse dal punto di vista dell’ordine pubblico. Stesso discorso vale per gli spostamenti verso le seconde case, che consentiremo solo in un secondo momento quando le condizioni lo renderanno possibile. Queste riflessioni sono state oggetto, oggi, di una condivisione anche con il Comitato tecnico scientifico e, nei prossimi giorni, ci confronteremo con i prefetti e i rappresentanti delle istituzioni locali per analizzare l’evoluzione del contagio e definire le prossime misure”.
Il presidente Cirio: “Il Piemonte ripartirà, ma con prudenza”
“Il Piemonte ha bisogno di guardare al 4 maggio e alla Fase due della ripartenza, ma confermando la linea del rigore e della prudenza che ha contraddistinto le nostre scelte fin dall’inizio di questa emergenza”.
4 commenti Aggiungi il tuo
Dato che al momento sappiamo molto poco di questo virus è molto saggio, visto i positivi risultati conseguenti all'isolamento che iniziamo a vedere, continuare ad agire con prudenza dando priorità ai consigli del mondo medico scientifico. Infatti, nel caso di una seconda diffusione del virus, l'impatto negativo sull'economia sarebbe molto maggiore dei benefici a breve. Sento che questo pensiero, anche se fastidioso, è condiviso da molte persone che continuano a rispettare le regole.
Ciao Filippo
lo spostamento verso le seconde case non è cosa essenziale da fare, visto che non siamo in vacanza; per quanto riguarda le aperture di bar e ristoranti il 4 maggio, per il solo asporto non ha senso, anche dal punto di vista economico, visto che sin dal primo giorno di chiusura potevano anche fare esclusivamente consegne a domicilio. A questo punto tanto vale attendere gli inizi di giugno per una riapertura completa e ragionevole. Ad ogni modo, rispetto alla prima ora, il mondo scientifico dopo più di 2 mesi ha già iniziato a familiarizzare con questa patologia.
lo spostamento verso le seconde case non è cosa essenziale da fare, visto che non siamo in vacanza; per quanto riguarda le aperture di bar e ristoranti il 4 maggio, per il solo asporto non ha senso, anche dal punto di vista economico, visto che sin dal primo giorno di chiusura potevano anche fare esclusivamente consegne a domicilio. A questo punto tanto vale attendere gli inizi di giugno per una riapertura completa e ragionevole. Ad ogni modo, rispetto alla prima ora, il mondo scientifico dopo più di 2 mesi ha già iniziato a familiarizzare con questa patologia.
Partendo dal presupposto che non trovo il numero giornaliero di tamponi eseguiti nel VCO noto con piacere che le misure adottate (e che vedo ampiamente rispettate) hanno fatto crollare il numero di nuovi positivi giornalieri nel VCO dal picco di oltre 100 a meno di 10 (ieri 1!!). Dobbiamo arrivare allo zero per circa 10 giorni e poi programmare per arrivare velocemente a VCO TUTTO APERTO ma controllando (non so come) chi arriva da altre zone. Chiaramente si dovrà mantenere un'alto stato di allerta, es. numerosi tamponi a campione, per evidenziare nuovi casi da trattarsi immediatamente visto che si è acquisita una certa esperienza.
Ciao Filippo
bisogna tenere la guardia alta per poi far ripartire tutta l'Italia. Non possiamo stare mesi e mesi con 20 piccole italie.
bisogna tenere la guardia alta per poi far ripartire tutta l'Italia. Non possiamo stare mesi e mesi con 20 piccole italie.
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