Come si vive il tempo del Coronavirus in una piccola comunità che ha una sola via di collegamento con il resto del mondo e della realtà ?
Si vive più o meno come dappertutto, come in una città o un paese qualunque più o meno grande o a misura d'uomo; si vive con le stesse paure, ansie e preoccupazioni, con dignità e con lo stesso senso di responsabilità di voler e poter fare la propria parte a salvaguardia di se stessi e degli altri.
Anche se qualche piccola differenza c'è; la sensazione è quella di ritrovarsi in una famiglia allargata sia quando le cose vanno bene, ma soprattutto quando vanno male come in questo periodo così surreale e allora c'è attenzione e considerazione per tutti.
Ci sono i negozianti che da tempo hanno fatto una scelta di vita particolare; resistere in un piccolo paese non è facile e oggi ce la mettono tutta per cercare di andare incontro ai bisogni delle famiglie e con l'aiuto dei volontari organizzano le consegne a casa e si impegnano per recuprare quello che magari sul momento non hanno.
C'è Valentina, la farmacista, che si è organizzata per servire ciascuno in totale sicurezza ed è disponibile a garantire le consegne e a domicilio. Non solo...Quando qualcuno passa da lei a prendere qualcosa perchè non sta bene, a distanza di qualche giorno chiama per sapere come va...?
Ci sono Giuseppe e Gisella che gestiscono il bar (chiuso) che ha la tabaccheria e l'edicola e cercano di non far mancare niente; a parte il vizio del fumo, la possibilità di poter comprare il giornale o qualche rivista è più che mai importante.
Ci sono i dipendenti comunali che portano avanti l'ordinaria amministrazione per farsi ritrovare pronti a ricominciare nel migliore dei modi quando arriverà quel giorno...
Ci sono i sindaci che si confrontano mattino e sera su come vanno le cose e si incoraggiano a vicenda. I loro telefoni sono sempre accesi per rispondere a chiunque abbia bisogno di qualche chiarimento o anche solo per sfogarsi un pò.
Ci sono i volontari della Protezione Civile pronti a tutto per dare una mano alla gente e agli amministratori comunali; in questi giorni sto ricevendo diverse telefonate da privati cittadini che non potendo andare a lavorare si rendono disponibili per qualsiasi cosa.
Ci sono le tante le associazioni del paese che cercano di rimanere collegati con tutti, con qualche messaggio, qualche indicazione, qualche preghiera da condividere. Qualcuno ha anche distribuito un questionario/quiz da restituire quando sarà passata l'emergenza, così...per ingannare il tempo.
Oltre a tutto questo, ciò che personalmente mi rende ancora più orgoglioso è che non ci si chiude in se stessi ma si guarda oltre!
Non ci sono contagi da noi; qualcuno ha dovuto o voluto rispettare la quarantena e sebbene la situazione sia tranquilla, le pro loco, le associazioni e gli organizzatori di alcuni eventi come il Q-Trail che ovviamente non si è svolto, hanno devoluto dei contributi ad esempio ai Volontari del Soccorso di Omegna e alla Fondazione Comunitaria del VCO per il fondo SiAmoilVCO !
Gocce nel mare dei bisogno e delle necessità del momento che arrivano da due piccole comunità che non si preoccupano solo di se stesse ma vogliono cercare di esserci con tutti e per tutti.
E questo è grande motivo di orgoglio per un sindaco che quando tutto questo sarà finito, sentirà il dovere di fare ancora di più e di meglio...
Augusto Quaretta
Sindaco di Quarna Sopra
"La vita in una piccola comunità al tempo del Coronavirus"
"La vita in una piccola comunità al tempo del Coronavirus! L'orgoglio di un sindaco...". Riceviamo e pubblichiamo una riflessione su come scorre la vita in una piccola comunità al tempo del Coronavirus, da Augusto Quaretta, Sindaco di Quarna Sopra.
2 commenti Aggiungi il tuo
E pensare che c'è chi vorrebbe eliminare i piccoli paesi obbligandoli a fondersi in supercomuni !!! Già i vecchi dicevano che il vino buono sta nella botte piccola!!
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