Il ritrovo è previsto per le ore 9.30 presso il Civico Museo Archeologico di Mergozzo, dove si effettuerà la visita, apprezzando gli utensili in selce e cristallo di rocca dell’età della pietra, nonché strumenti e armi metallici delle epoche successive, tra i quali spicca il famoso pugnale dell’Arbola, ma anche la spada di Montecrestese, recentemente restaurata.
Ci si trasferirà poi con mezzi propri a Ornavasso, dove alle 11.00 si effettuerà la visita della sezione archeologica del Museo del Paesaggio presso il Comune di Ornavasso, in cui ricca è la dotazione di strumenti ed armi, espressione degli antichi Leponzi dell’età del Ferro insediati in questa località.
Per chi lo desidera sarà possibile fare la pausa pranzo con menù tradizionale a prezzo convenzionato presso il Ristorante Italia.
Quindi si proseguirà per Gravellona Toce, per visitare alle ore 14.30 la mostra archeologica “Memorie dal Passato”, in cui è soprattutto l’età romana ed essere protagonista nei corredi rinvenuti nella necropoli di Pedemonte.
Le visite guidate sono gratuite, il pranzo ha un costo di euro 15 – l’iscrizione all’iniziativa è da effettuare obbligatoriamente entro le ore 17 del 19 ottobre tramite mail a museomergozzo@tiscali.it o SMS al 348 7340347.
L’iniziativa si inserisce nella programmazione di rete “La pietra racconta” che gode del contributo di Fondazione Comunitaria del VCO. Si ringraziano per la collaborazione a questo evento: Museo del Paesaggio, Città di Gravellona Toce, Comune di Ornavasso.
Sabato 19 ottobre ore 21
Antica Latteria, Mergozzo
Concerto di occasione dei 50 anni del Gruppo Archeologico Mergozzo
Lezione-concerto: Nella Notte dei Tempi
A cura di Danio Toffolon, naturalista e compositore e Massimo Orlano, flautista ed etnomusicologo
Le origini dell’uomo, il fuoco, le arti, il canto e la parola, musica e danza, l’eredità nella cultura moderna
Un viaggio con immagini e ascolti nella preistoria del canto, della parola e della musica nell’evoluzione dell’uomo attraverso cibo, colori, paure, coscienza, guerra e arte con splendidi strumenti musicali etnici o riproduzioni preistoriche. Per conoscere i meccanismi archetipici della nostra cultura.
Nell’incontro si parlerà della storia del canto e della musica, che sono anche la storia dell’uomo. Occasione per conoscere i nostri “archetipi”, ossia i meccanismi universali che caratterizzano l’intera specie umana. E che hanno origini univoche e comuni. Il nostro passato remoto condiziona i meccanismi della nostra cultura di oggi. Perché vediamo 3 colori (blu, verde e rosso; gli altri li ricostruisce il cervello)? Perché abbiamo innata la paura del buio?
Perché un suono ripetitivo ci ipnotizza? In che modo tutto questo interagisce con la nostra cultura musicale e specificatamente nel canto? È nato prima il canto o la parola? In che modo la scoperta del fuoco incide non solo sulla nostra alimentazione ma anche sull’ambiente e con la nostra percezione musicale?
Come è nata la musica? E come è sopravvissuta nelle migliaia di anni dell’evoluzione umana? Perché la musica nasce come imitazione della natura e quali tracce ci portano a ricostruirne la storia? Cosa è mutato per spingerci a cambiare e come abbiamo modificato ambiente, alimentazione, vita e percezione del mondo? Come e perché è nata la nostra coscienza?
Domande a cui antropologi e musicologi etnici hanno tentato di dare risposte, analizzando reperti, osservando culture ancestrali prima della contaminazione europea e talvolta studiando l’unico laboratorio naturale ancora disponibile: quello dei bambini in età di infanzia. Ancora “ineducati” ossia non condizionati dalla nostra cultura rispondono a quegli stessi stimoli di ere remote come i nostri progenitori e, come una macchina del tempo, ci offrono uno specchio sulla realtà di allora, non così diversa nei modi da quella attuale.
L’incontro evincerà che pochi elementi scoperti o utilizzati dai nostri progenitori sono estremamente efficaci per far presa su chi ascolta, per stimolare emozioni ancestrali (l’acuto alla fine di un brano musicale fa sempre applauso. Perché?), ci permette di conoscere come condizionare col solo tono della voce (messaggi subliminali) o per ottenere un crescendo di attenzione del pubblico su ciò che si sta interpretando in uno spettacolo. La storia di alcuni personaggi chiave e le conseguenze di un oscurantismo durato mille anni hanno condizionato le nostre sensibilità musicali. Per esempio le prime scale musicali erano discendenti.
Perché sono cambiate? Interrogativi a cui oggi è possibile dare risposte, talvolta sconvolgenti, talvolta drammatiche, talaltra emozionanti. Catarsi della nostra evoluzione il nostro presente è frutto di migliaia di eventi casuali o provocati che hanno condizionato il nostro progresso e la nostra cultura. In questo incontro cercheremo di conoscere il nostro passato per trovare corrispondenze nella nostra quotidianità e comprendere quei meccanismi ancestrali che oggi scandiscono la nostra vita condizionando scelte, gusti ed emozioni.