Tra il 1979 e il 1980 il Museo del Paesaggio acquisisce cinquantatré opere di Arturo Martini, il più importante scultore italiano del Novecento. Si tratta di terrecotte, gessi, bronzi, medaglie e dipinti già di proprietà di Egle Rosmini, originaria di Selasca, che fu per quasi vent'anni compagna di vita dell'artista.