Super Bruno e Balanzoni in avvio per Omegna: dopo 3’ è 9-2 per la squadra ospite, con Friso costretto a chiamare minuto. Sgobba show, con due triple, riporta in linea di galleggiamento Faenza, ma la Paffoni del primo quarto è vicina alla perfezione.
Due canetri di Arrigoni, i liberi di Balanzoni e le triple di D’Alessandro scavano il primo, vero solco: al 10’ la Paffoni comanda con un irreale 28-12. Nel secondo quarto Faenza si scuote con le triple di Silimbani e Sgobba e rientra fino al meno 9, ma la risposta rossoverde arriva con Scali e Arrigoni per il nuovo allungo sul 24-37.
Si incattivisce il match: tecnico incomprensibile a Grande con simultanea tripla di Casagrande, la squadra di Friso con la schiacciata di Zampa in contropiede rientra fino al meno 7. Grande si infortuna all’anca e nel finale dalla lunetta Cantone firma il 41-32. Al ritorno dagli spogliatoi gli occhi della trentina di tifosi rossoverdi sono tutti per Grande, che tranquillizza tutti sulle sue condizioni con il pollice alzato.
Il protagonista del terzo quarto è Santiago Bruno, che in assenza del suo play titolare, si prende tante responsabilità in attacco. I romagnoli arrivano ancora a meno 7, ma un piazzato di Bruno ed una schiacciata di Balanzoni firmano il 48-37 di Omegna al 26’. Faenza si gioca le sue ultime carte e con il duo Sgobba-Chiappelli arriva sul meno 6, poi in contropiede Silimbani firma il 44-49 ma sbaglia l’aggiuntivo.
La Paffoni ha l’enorme merito di non disunirsi: Samoggia mette una tripla fondamentale, Balanzoni dalla lunetta non sbaglia prima del canestro sulla sirena di Zampa. Al 30’ la Paffoni guida sempre 54-46.
Grande si ripresenta con una tripla nell’ultimo periodo, la Rekico con le ultime forze risale ancora a meno 7, ma Cantone e Grande firmano il 5-0 che risulta di fatto decisivo. Ancora Grande si prende il palcoscenico, con due dardi irreali. Scorrono i titoli di coda, per il terzo anno consecutivo la Paffoni si prende la finale.