La nota di Regione Piemonte:
Permane in Piemonte il divieto di abbruciamento in campo di residui vegetali, nonostante la legge regionale 15/2018 in materia di lotta agli incendi boschivi fissi come termine il 1° aprile.
Dal 13 marzo scorso è infatti ancora vigente lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale. Per tale motivo, in virtù del decreto legislativo 152/2006, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata.
Nonostante il richiamato allarme da parte della Regione Piemonte e dei mezzi di comunicazione, dal 1° gennaio di quest’anno si sono registrati 341 incendi (una media di quasi 4 al giorno), su cui sono intervenuti 4032 volontari per lo spegnimento e 1285 mezzi.
È quindi fondamentale richiamare i cittadini al rispetto più totale del divieto di accensione di qualsiasi tipo di fuoco fino a quando non sarà revocato lo stato di massima pericolosità.
Si ricorda che rimangono vietate tutte le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile, accendere lanterne volanti, o compiere ogni altra azione operazione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio. Si invitano i cittadini a segnalare qualsiasi fuoco o principio di incendio al numero unico di emergenza 112.
Per l’assessore alla Protezione civile è fondamentale richiamare i cittadini al rispetto più totale del divieto di accensione fuochi, così come stabilito dalla dichiarazione di massima pericolosità. Nonostante infatti una decisiva politica di contrasto al fenomeno degli incendi boschivi, che ha portato all’approvazione della legge regionale n. 15 del 2018, è ancora alto il numero di incendi dolosi. La segnalazione tempestiva e il conseguente immediato intervento del sistema antincendi boschivi (volontari AIB, Vigili del Fuoco e Carabinieri Forestali), è necessaria per domare i principi di incendi ed evitare conseguenze anche gravi. Proprio per questo, per l’assessore, è importante il coinvolgimento della cittadinanza nel denunciare qualsiasi azione ritenuta pericolosa.
La nota del sindacato CONAPO:
È APPENA INIZIATA LA PRIMAVERA, MA IN PIEMONTE FA GIÀ MOLTO CALDO... UN CALDO CHE BRUCIA!
GIORNI DI FUOCO IN REGIONE DOVE SI LOTTA CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI.
Così si potrebbe riassumere quello che sta accedendo in questi giorni a causa dell’emergenza incendi boschivi nella Regione Piemonte.
"Purtroppo stiamo assistendo in queste ore a una vera e propria disorganizzazione nel gestire l'emergenza contro gli incendi boschivi nella nostra Regione "dichiara Alessandro Basile il vice Segretario Regionale CONAPO del Sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco. "Noi eravamo stati chiari, che con le poche risorse assegnate ai Vigili del Fuoco per la campagna contro gli incendi boschivi da parte della Regione Piemonte (200.000 euro annui a differenza degli 500.000 euro finanziati al personale volontario AIB Piemonte; e dei 2.000.000 di euro stanziati dalle Regioni Emilia Romagna, Lazio e Sicilia a favore dei Vigili del fuoco), questa immane tragedia sarebbe stata inevitabile. Inoltre con i pochi automezzi boschivi a disposizione e con le attrezzature non idonee per affrontare questo tipo di incendio, le squadre VF in azione si trovano seriamente in difficoltà”.
I Pompieri professionisti e la flotta aerea (canadair) del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, coadiuvati dal personale volontario AIB del Piemonte sono a lavoro da circa una settimana per contenere l'incendio boschivo che interessa tutt'ora quasi tutte le Province del Piemonte. Fino ad adesso, il rogo ha devastato più di 1000 ettari di bosco.
“I Vigili del Fuoco, attualmente a lavoro con orari no-stop 24 ore su 24, sono alle stremo delle forze,” afferma Claudio Cambursano, Segretario Regionale del CONAPO. “Questo a causa degli organici ridotti all'osso e per la convenzione “low cost” con la Regione Piemonte, che ci vede gestire senza risorse questa ennesima emergenza boschiva. Infatti la gestione delle campagna contro gli incendi di bosco è affidata alle Regioni. Ogni Regione decide, tramite convenzioni, a chi affidare alcune competenze e soprattutto le risorse economiche. Di conseguenza, con le pochissime risorse affidate ai Vigili del Fuoco da parte della Regione Piemonte, si riesce a coprire a stento lo straordinario e la strumentazione in uso dai DOS dei Vigili del Fuoco (Direttore Operazioni Spegnimento - necessari per coordinare la componente aerea). Questo significa che le numerose squadre a terra di pompieri a lavoro in questi giorni, sono state spostate dal servizio alla popolazione alla lotta contro gli incendi boschivi. In passato la Regione elargiva maggiori
emolumenti atti alla creazione di squadre boschive VVF utilizzate unicamente per la lotta antincendio nei boschi. Ora, con le scarse risorse, questo non avviene più.
“La speranza è che questa tragedia possa servire da monito per programmare in futuro una migliore gestione delle risorse,” spiega Basile “in modo da preservare il nostro ricco patrimonio boschivo Piemontese e soprattutto fornire una risposta sempre più tempestiva ed efficace possibile alle richieste di soccorso dei cittadini.”
“I Vigili del fuoco” - conclude Cambursano - “sono amareggiati da questo modus operandi della Regione. Non vogliamo essere considerati eroi, ma vogliamo fare il nostro lavoro senza fare l'elemosina!”