Il gruppo ambientalista, il gruppo ecologisti e l’ARCI, attraverso la commissione ambiente e stili di vita, sottopone alla Città e all’Amministrazione Comunale di Verbania le seguenti riflessioni relative all’area Acetati sulla quale attualmente è vivo il dibattito cittadino.
E’ di tutta evidenza che detta area detenga un’importanza strategica fondamentale per la futura evoluzione della Città, anche in considerazione della sua baricentrica collocazione urbanistica e della notevole estensione in termini di superficie.
Una strategia di sviluppo di quest’area non può risolversi con soluzioni affrettate o dettate da opportunità economiche contingenti (vedi esclusivo interesse del privato) a scapito di soluzioni ragionate in prospettiva, attraverso un’analisi e uno studio di quelle che potrebbero prefigurarsi come le componenti caratterizzanti il futuro socio-economico, culturale e ambientale della nostra Città. Tale obiettivo non può essere perseguito in modo semplicistico e riduttivo, ma deve avvalersi della consulenza e dell’apporto di strumenti e dati più scientifici, unitamente a un’indagine conoscitiva delle future esigenze del territorio.
A questo proposito, visto il preminente interesse della comunità cittadina sul destino dell’area in questione, pare opportuno un coinvolgimento consapevole di tutti gli organismi democratici e partecipativi, delle associazioni, del mondo economico, dei cittadini per aprire un dibattito serio che miri a un utilizzo dell’area proprio per dare risposte ai bisogni ed alle prospettive della città.
Pensare ad un nuovo sviluppo che sia ambientalmente sostenibile, ovvero che non dilapidi e depauperi il patrimonio naturale, deve rappresentare un caposaldo delle scelte da compiere. Bisogna dare un respiro lungo e guardare lontano con perspicacia alle proposte sul futuro socio urbanistico dell’area se si vuole davvero cambiare strada e dare speranze nuove alla città.
L’area ex Acetati può rappresentare una grande opportunità per pensare ad innovazioni produttive ad alto contenuto tecnologico sia nei settori economici primari che secondari, uno spazio per rilevanti iniziative sociali, culturali, espositive ed economiche e di servizi alle persone innovativi e di grande qualità che si distinguano per originalità e siano in grado di esercitare attrattiva a livello locale, nazionale e internazionale. (È di questi giorni ad es la notizia che nel centro urbano di Tunisi hanno realizzato la “città della cultura” che esercita già suggestioni e interessi per le sue caratteristiche di unicità e di innovazione)
Verbania rappresenta poi la porta di accesso a importanti aree protette che possono rappresentare un elemento importante per un turismo naturalistico, ecologico, culturale e wilderness. Si pensi alla Riserva Naturale di Fondotoce, area naturalistica unica in Verbania e luogo di migrazioni di importanza europea, alla Riserva della Santissima Trinità di Ghiffa, Patrimonio mondiale dell’UNESCO, al Parco Nazionale della Valgrande, una delle aree selvagge più vaste d’Europa. Va assolutamente superata una visione localistica e parcellizzata di tali ricchezze presentando unitariamente in un centro informativo, espositivo e scientifico elementi e aspetti unici del nostro territorio e della nostra Provincia quali le ricchezze naturalistiche, storico-culturali e museali ampiamente presenti nel nostro territorio.
Si ritiene poco lungimirante e innovativo ricadere nell’ormai anacronistica logica dei poli commerciali, già ampiamente diffusi nel nostro territorio, che non possono far altro che impoverire e appiattire il tessuto economico cittadino a scapito di un riconoscimento e di una volontà di valorizzazione di cui le potenzialità dei nostri luoghi sono meritevoli.
Di conseguenza riteniamo inoltre che la destinazione commerciale di una parte dell’area, prevista nell’ambito del master plan recentemente reso pubblico, sia del tutto sconveniente anche perchè rappresenterebbe un elemento di grave penalizzazione dell’attuale assetto commerciale e artigianale di dettaglio che, a nostro avviso, andrebbe invece potenziato in qualità e specificità a favore di una migliore attrattiva turistica e per ridare anima e vitalità ai nostri centri storici come luoghi di incontro e di socialità.
Si presenta finalmente l’occasione per una riqualificazione e valorizzazione dell’area in questione, dopo una fase storica che ha visto la presenza di attività industriali nel centro cittadino che hanno notevolmente alterato l’equilibrio ambientale e paesaggistico.
Riteniamo altresì fondamentale un serio e prioritario intervento di bonifica dell’intera area per riconsegnarla come rinnovata risorsa alla fruizione collettiva.
Bisogna sciogliere con determinazione e nella massima sicurezza tutti i nodi ambientali relativi alla situazione dell’area industriale. Le problematiche relative alla presenza di inquinanti, dei pozzi per l’approvvigionamento idrico della città e la recente constatazione dell’aumento della temperatura delle acque nel sottosuolo vanno affrontate prioritariamente. In tal senso indichiamo come indispensabile la consulenza di enti preposti ai monitoraggi ambientali quali ad esempio iI Cnr e l’Arpa e le istituzioni sanitarie locali.
Siamo inoltre consapevoli dell’attuale tendenza presente a livello globale che vincola le scelte urbanistiche all’obiettivo di perseguire sul territorio una cultura il più possibile “green”, privilegiando in particolare la riqualificazione dei nuclei urbani attraverso l’insediamento di zone a parco ecologico, all’interno delle quali si realizzi un giusto equilibrio tra ecosistema, benessere delle persone e sviluppo di attività produttive compatibili con tale filosofia.
Pizzardi Giancarlo Spezia Marica Zorzit Marcella Ciuffetelli Roberto Caruso Paolo Laura Gabasio
De Ambrogi Gianni Auguadro Tiziano Prezioso Dario Maglio Flavio Serafini Livio
Area Acetati una nota degli ambientalisti
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato sottoscritto da rappresentanti degli ambientalisti, del gruppo ecologista e dell’ARCI Verbania, relativo all’area ex Acetati.
42 commenti Aggiungi il tuo
Chiacchiere inutili.
Concordiamo un po' che destinazione commerciale per un outlet sia inutile o addirittura dannosa. Credo che il problema però si risolva da solo in quanto nessuno invenstirà in imprese fallimentari.
Poi c'è il solito chiscchiericcio ambientalista. Il nulla colorato con i termine "green" ma in pratica non hanno alcun progetto.
Leggo il nulla
Concordiamo un po' che destinazione commerciale per un outlet sia inutile o addirittura dannosa. Credo che il problema però si risolva da solo in quanto nessuno invenstirà in imprese fallimentari.
Poi c'è il solito chiscchiericcio ambientalista. Il nulla colorato con i termine "green" ma in pratica non hanno alcun progetto.
Leggo il nulla
Credo che i come primo step i Verbanes debbano potersi esprimere per scegliere una strategia di svilippo della citta'
Conseguentemente l'amministrazione e tutti gli enti che divranno avere voce in capitolo dovranno analizzare le possibili alternative valutando oltre a costi e benefici soprattutto la strategia di sviluppo.
Personalmente concordo con le linee guida espresse dalla nota pubblicata e non credo sia il "nulla" ,
E' solo il voler partire da un aspirazione ideale, ma sembra che non sia piu' di moda. Se qualcuno vede una strategia diversa la esponga
Se, con questo comunicato, pensavano di attirare l'attenzione pubblica, si sono sbagliati troppo lungo e prolisso, cosa che non invoglia certo a leggerlo: Un consiglio: se volete essere incisivi, siate più schematici.
Ciao Vincenzo Colombo
aggiungi il nulla al nulla.
I Verbanesi si esprimono mediante i propri rappresentanti politici eletti in Consiglio. I gruppi di interesse non mancano mai di sentire la loro voce.
Questo comunicato in realtà non esprime nessun progetto. Non basta utilizzare il termine ambientalista o green per riempire quello che non esiste il termini di progetti o idee. Ecco il nulla.
Errata corrige: ho fiducia nello spirito critico e nel livello culturale della maggiorparte dei Verbanesi
Buongiorno Sig. Giovanni, per caso ha letto "Carta europea per il Parco Val Grande e Aree Protette dell’Ossola"?
Vorrei ricordare agli estensori ed agli altri commentatori della nota sull' ex Acetati o Montecatini, che circa quattro anni fà era stato ipotizzato da SEl e Cittadini Con Voi - UnaVerbaniaPossibile- una possibile definizione urbanistica e di destinazioned'uso dell' area in oggetto.
Ovviamente i tempi non erano "maturi" per arrivare ad una definizione effettiva sia urbanistica che finanziaria, ma comunque le ipotesidi lavoro espresse erano certamente più allettanti per la Città di Verbania ( come ad esempio, se ben ricordo ), installare all'interno dell' area un campus universitario di ricerca e studio completo di tutte le sue strutture, ed un parco urbano attrezzato tra il San Bernardino e l 'ex complesso industriale.
Questo solo per far riflettere che il problema non è di oggi e che già nel gennaio de 1997 fu redatto un " ipotesi di programma integrato per la Citta Di Verbania" nel'' ipotesi dell' attuazione della Legge Reg. n°18 /1966 e n° 179 /1992 . Uno studio composto da tre dispense di vari autori che prendeva in considerazione un possibile ridefinizione urbanistica della Città.
Non Mi dilungo oltre ma mi preme far notare che quell' area baricentrica alla Città merita un destinazione pIù
"importante" di quanto proposto.
Cordialità a tutti Ugo Lupo
Ovviamente i tempi non erano "maturi" per arrivare ad una definizione effettiva sia urbanistica che finanziaria, ma comunque le ipotesidi lavoro espresse erano certamente più allettanti per la Città di Verbania ( come ad esempio, se ben ricordo ), installare all'interno dell' area un campus universitario di ricerca e studio completo di tutte le sue strutture, ed un parco urbano attrezzato tra il San Bernardino e l 'ex complesso industriale.
Questo solo per far riflettere che il problema non è di oggi e che già nel gennaio de 1997 fu redatto un " ipotesi di programma integrato per la Citta Di Verbania" nel'' ipotesi dell' attuazione della Legge Reg. n°18 /1966 e n° 179 /1992 . Uno studio composto da tre dispense di vari autori che prendeva in considerazione un possibile ridefinizione urbanistica della Città.
Non Mi dilungo oltre ma mi preme far notare che quell' area baricentrica alla Città merita un destinazione pIù
"importante" di quanto proposto.
Cordialità a tutti Ugo Lupo
Ciao marco
io non sono contro l'ambientalismo. Difendere e preservare l'ambiente è giusto e sacrosanto.
Sono contro l'ambietalismo vuoto quello pone parole come "green", "ecologia", "COMPATIBILE" a scatole vuote e assenze progettuali.
io non sono contro l'ambientalismo. Difendere e preservare l'ambiente è giusto e sacrosanto.
Sono contro l'ambietalismo vuoto quello pone parole come "green", "ecologia", "COMPATIBILE" a scatole vuote e assenze progettuali.
Ciao Ugo Lupo
altre scatole vuote, altri progetti campati in aria.
Prima di tutto è facile prevedere che un parco pubblico in quel luogo avrebbe poca fortuna. rimarrebbe un'area semiabbandonata.
Mi fa veramente ridere poi l'idea del campus universitario! E quale università verrebbe in questa periferia delle periferia. Per cortesia! Si fanno i conti (leggi fantasie) senza l'oste.
altre scatole vuote, altri progetti campati in aria.
Prima di tutto è facile prevedere che un parco pubblico in quel luogo avrebbe poca fortuna. rimarrebbe un'area semiabbandonata.
Mi fa veramente ridere poi l'idea del campus universitario! E quale università verrebbe in questa periferia delle periferia. Per cortesia! Si fanno i conti (leggi fantasie) senza l'oste.
L'ipotesi del Campus universitario non era campata in aria in quanto vi erano stati contatti , e mostrato un certo interesse da parte di un' ateneo ( non Mi dilungo in particolari), Per il parco urbano l'area identificata di fatto è gia esistente ;, ovviamente bisogna vedere se l''amministrazione Pubblica sia all'altezza di gestirla e ii cittadini abbiano l'educazione di rispettarla. Qui di vuoto vedo qualcos'altro !
Cordialità Ugo Lupo
Cordialità Ugo Lupo
Sì. Tutto bello e politically correct. Green ed economia pulita. Ma in soldoni che proponete? Fate bel progetto con tanto di analisi costi e benefici. Una proposta seria e concreta che non siano belle parole. Così non significa nulla. Un guscio vuoto. Anzi. Neppure il guscio... Secondo me ad oggi l'unica alternativa è il solito centro commerciale. Che è comunque concreto e fattibile. Il resto rimangono parole nel vento...
Ciao robi
Rimane sempre valida la mia proposta di lasciare che acetati fallisca e il tutto vada all’asta come terreni industriali. Il comune può tutelarsi da eventuali speculazioni stangando di imu e tari nel caso i nuovi proprietari non insediadessero una industria
Rimane sempre valida la mia proposta di lasciare che acetati fallisca e il tutto vada all’asta come terreni industriali. Il comune può tutelarsi da eventuali speculazioni stangando di imu e tari nel caso i nuovi proprietari non insediadessero una industria
finire col costruire il millesimo inutile centro commerciale,destinato a morire in un decennio (se va bene) è una scelta per chi guarda all'oggi.
il compito della politica è guardare al domani,costruire e lasciare qualcosa per i decenni a venire. è sempre il solito discorso,scegliere se guardarsi i piedi o guardare il cammino.
il compito della politica è guardare al domani,costruire e lasciare qualcosa per i decenni a venire. è sempre il solito discorso,scegliere se guardarsi i piedi o guardare il cammino.
Ciao paolino
peccato che in Italia i politici durano poco in carica.... Ecco perché si guarda poco lontano, finendo per tramutare il provvisorio in definitivo.
peccato che in Italia i politici durano poco in carica.... Ecco perché si guarda poco lontano, finendo per tramutare il provvisorio in definitivo.
Ciao paolino
Io sono anche d'accordo. Ma se mi fanno un progetto serio e con tanto di analisi costi e benefici. Che si fa prima di costruire. Non dopo come la Tav. Comunque ti appoggio. Basta avere l'alternativa seria.
Io sono anche d'accordo. Ma se mi fanno un progetto serio e con tanto di analisi costi e benefici. Che si fa prima di costruire. Non dopo come la Tav. Comunque ti appoggio. Basta avere l'alternativa seria.
Ciao Giovanni%
io invece sono contro l'ambientalismo, l'ecologismo, essendo simili ai terroristi, apprezzo molto Trump perché dice la verità su questi fenomeni da radical chic; un tempo quanto tutto era ecologico la gente moriva a 50 anni, oggi con tutto l'inquinamento si campa fino a 90, quindi non c'è discorso che tiene!!! questi sono gente salottiera che non fa nulla nella vita e rompe quella degli altri!
io invece sono contro l'ambientalismo, l'ecologismo, essendo simili ai terroristi, apprezzo molto Trump perché dice la verità su questi fenomeni da radical chic; un tempo quanto tutto era ecologico la gente moriva a 50 anni, oggi con tutto l'inquinamento si campa fino a 90, quindi non c'è discorso che tiene!!! questi sono gente salottiera che non fa nulla nella vita e rompe quella degli altri!
In linea con i valori di verdi e ambientalisti riteniamo importante sottolineare come l'interesse primario dell'amministrazione comunale sia quello di restituire l'intera area industriale ex Acetati alla città bonificata da qualsiasi contaminate riportandolo alle condizioni ambientali naturali pre-industriali, questo per poter consentire l'attuazione di qualsiasi tipo di progetto che preveda servizi alla citta, ai cittadini ed economici. Ma per far si che gli interventi di bonifica e/o risanamento ambientale, obbligatori per legge, vengano eseguiti a spese di Acetati e non del Comune di Verbania, ovvero dei cittadini di Verbania, è necessario che l'azienda recuperi le necessarie finanze (che attualmente non ha, non tutte) attraverso la vendita delle porzioni immobiliari da essa detenute e questo prima che il Tribunale di Torino decreti il fallimento del gruppo. Da qui la necessaria fretta dimostrata dall'amministrazione a portare a conclusione tale progetto, Molti lo vedono come un intervento pubblico per sanare i debiti di un privato, noi vediamo questa operazione come un importante opportunità, unica osiamo dire, per il suo recupero da addebitate in toto ad Acetati attraverso lintervento economico del privato investitore interessato primariamente all'acquisto del lotto economico-commerciale senza escludere possa poi investire ulteriormente. Diversamente, se si lasciasse fallire Acetati non vi sarebbe più alcuna speranza che essa proceda al completamento della bonifica e ciò renderebbe i terreni messi all'asta non appetibili ad alcun acquirente, nemmeno se svenduti, perché contaminati. Per poi arrivare un giorno, come detto, a dover procedere per legge ad opera del comune con una spesa molto importante e a quel punto non vi sarebbero più le risorse per poter solo immaginare di affiancare alla porzione commerciale del sito anche quelle dedicate alla città e alle persone, ovvero i restanti due lotti, e nemmeno di trrovare un partner privato che finanzi questi interventi al 100% perché troppo onerosi. Il recupero ambientale immediato è, per noi, la chiave di volta.
.. non è facile immaginare cosa poter fare ma non prenderei spunto da Tunisi con la città della cultura, stiamo parlando di una capitale con la sua storia e con portate completamente differenti: per il discorso della cultura impegnerei il nuovo teatro. Effettivamente spazio alle idee di tutti, lasciando da parte la politica e quel fastidioso discorso sull'ecologia, tema tra l'altro caro a tutti e non solo ai radical chic di sinistra. Si può immaginare un Eataly, le terme, parco giochi stile Tivoli di Copenaghen (che è anche attrattiva per intere famiglie), ristoranti di tutto il mondo, spazi verdi affiancati da giochi di acqua e luci di notte, ecc.… in ogni caso qualcosa che attiri l'interesse del turismo, in tutte le stagioni. Le mie sono solo piccole idee per smuovere la fantasia di tutti, qualcuno potrebbe avere quella vincente. Del resto l'opportunità è unica ma non lascerei fare all'attuale amministrazione, non è assolutamente in grado. Pronto a ricevere critiche ma contestualmente a valide controproposte. Vediamo cosa viene fuori.
Ciao Con Silvia per Verbania
Come al solito si vuol spacciare una banalissima speculazione edilizia a favore di interessi privati come un’opera filantropica a favore della città, come già avvenuto per l’affaire forno crematorio.
Diciamola così: un privato che ha preferito delocalizzazione lo stabilimento in Cina, lasciando in braghe di tela molti verbanesi, ora vuole portare a termine una maxi speculazione edilizia decuplicando il valore dei terreni trasformandoli da industriali a commerciali e l’AC invece di cacciare il privato fuori dagli uffici comunali a calci nel sedere, gli sta stendendo il tappeto rosso.
Come al solito si vuol spacciare una banalissima speculazione edilizia a favore di interessi privati come un’opera filantropica a favore della città, come già avvenuto per l’affaire forno crematorio.
Diciamola così: un privato che ha preferito delocalizzazione lo stabilimento in Cina, lasciando in braghe di tela molti verbanesi, ora vuole portare a termine una maxi speculazione edilizia decuplicando il valore dei terreni trasformandoli da industriali a commerciali e l’AC invece di cacciare il privato fuori dagli uffici comunali a calci nel sedere, gli sta stendendo il tappeto rosso.
Ecco qui un'evidente dimostrazione. I commenti sono ben più interessanti dell'articolo-comunicato. La discussione è diventata interessante. Perché? La FUFFA non può reggere a argomentazioni con basi concrete.
Ciao Hans Axel Von Fersen
infatti a oggi il forno crematorio, come previsto, resta sulle croste del comune che, come previsto, ha in più occasioni dovuto fermare l'impianto per poter effettuare interventi di manutenzione straordinaria per consentire il rientro delle emissioni nei paramenti di legge, con conseguente spese extra, come previsto. Ci complimentiamo dunque con le argomentazioni di HAVF che, anche in questo caso, vede unicamente speculazione a favore di privati con l'avallo dell'amministrazione, invece che un'importante possibilità per la città per recuperare un'area centrale da restituire ai cittadini evitando grande spreco di denaro pubblico. Come poi abbiamo già evidenziato, ma lo ribadiamo per comprensione di alcuni, se si lasciasse fallire Acetati l'intera operazione di bonifica ricadrebbe sulle finanze comunali, senza se e senza ma. Dopo di che, come già detto, non vi sarebbero le finanze necessarie per la realizzazione di alcunché, tanto meno terme, acquapark o parchi gioco avveniristici. Oggi più che mai uno dei principali compiti della politica, per quanto ciò possa non interessare o addirittura infastidire alcuni, è quello di tutelare territori e ambienti, perché è da essi che dipendono produttività, competitività, turismo, oltre che benessere e qualità della vita. Se non si comprende questo ogni altro proposta non potrà mai trovare reale applicazione.
infatti a oggi il forno crematorio, come previsto, resta sulle croste del comune che, come previsto, ha in più occasioni dovuto fermare l'impianto per poter effettuare interventi di manutenzione straordinaria per consentire il rientro delle emissioni nei paramenti di legge, con conseguente spese extra, come previsto. Ci complimentiamo dunque con le argomentazioni di HAVF che, anche in questo caso, vede unicamente speculazione a favore di privati con l'avallo dell'amministrazione, invece che un'importante possibilità per la città per recuperare un'area centrale da restituire ai cittadini evitando grande spreco di denaro pubblico. Come poi abbiamo già evidenziato, ma lo ribadiamo per comprensione di alcuni, se si lasciasse fallire Acetati l'intera operazione di bonifica ricadrebbe sulle finanze comunali, senza se e senza ma. Dopo di che, come già detto, non vi sarebbero le finanze necessarie per la realizzazione di alcunché, tanto meno terme, acquapark o parchi gioco avveniristici. Oggi più che mai uno dei principali compiti della politica, per quanto ciò possa non interessare o addirittura infastidire alcuni, è quello di tutelare territori e ambienti, perché è da essi che dipendono produttività, competitività, turismo, oltre che benessere e qualità della vita. Se non si comprende questo ogni altro proposta non potrà mai trovare reale applicazione.
Credo di essere in grado di comprendere le argomentazioni, nel mio caso ho semplicemente offerto delle idee sul nuovo utilizzo che se ne potrebbe fare di quell'area, dando ovviamente per scontato quello che Voi con Silvia ritenete essere gli unici in grado di capire e fare: il discorso della bonifica è caro a tutti, non è e non deve essere il vostro cavallo di battaglia, perché la battaglia contro l'inquinamento non ha colori politici, perciò calate le arie e non cercate di passare come quelli che salveranno Verbania. Fatta questa premessa, non avete idee, state pure con Silvia, al prossimo giro di elezioni statele ancora più vicina. Avete in mente qualcosa di valido per il dopo Acetati? O solo centri culturali e/o congressi? O peggio ancora centri sociali? Inoltre, chi ha mai sostenuto che non bisogna tutelare territori e ambienti? E come dipenderanno produttività, competitività e turismo da quest'ultimi?
Si continua a puntare il dito sugli spazi commerciali e si dimentica la destinazione per tutto il resto: tra l'altro qualsivoglia attività turistica non potrà fare a meno di quelle realtà economiche a supporto della stessa. Il concetto espresso dalla Lista Civica mi sembra - evidentemente solo a me ed a pochi altri, tanto semplice quanto disarmante: serve disinnescare l'ordigno burocratico che, una volta esploso, causerebbe macerie dalle quali qualsiasi ricostruzione diventerebbe una missione impossibile. C'è chi preferisce evitare un'esplosione e c'è chi quell'esplosione la cerca con forza, pensando di ricostruire meglio da quello che ne rimarrà. Vivono evidentemente una realtà diversa dalla nostra: quella che non riesce a rimettere in piedi un parcheggio, quello di Via sanzio, figlio dello stesso tipo di esplosione; un fallimento che si porta dietro un rudere invendibile (diverse le aste andate deserte) e che rimane alla città come monito. Stiamo parlando di 4 mura in CA: evidentemente non serve come esempio di quello che potrà accadere a tutta l'area Acetati una volta dichiarata fallita la società.
Io rimango dalla parte del FARE, anche con tutte le idee espresse qui ed altrove (c'è appena stato un workshop sul tema, giusto perchè le cose le stanon facendo sotto banco!) che non escludono comunque spazi commerciali in senso lato. Ma, ormai stanco di sentire la stessa filastrocca, mi piacerebbe davvero che le cose andassero come sperato dai più, per ritrovarci qui tra 10 anni e prendere atto che il periodo storico in cui viviamo non è quello in cui tanti credono di vivere.
Saluti
AleB
Io rimango dalla parte del FARE, anche con tutte le idee espresse qui ed altrove (c'è appena stato un workshop sul tema, giusto perchè le cose le stanon facendo sotto banco!) che non escludono comunque spazi commerciali in senso lato. Ma, ormai stanco di sentire la stessa filastrocca, mi piacerebbe davvero che le cose andassero come sperato dai più, per ritrovarci qui tra 10 anni e prendere atto che il periodo storico in cui viviamo non è quello in cui tanti credono di vivere.
Saluti
AleB
Ciao info
se non si è compreso, dopo 5 anni, che siamo una lista civica senza colori politici con a cuore gli interessi dei cittadini e del territorio forse diviene difficile comprendere e giudicare la nostra azione La conservazione dell'ambiente cittadino non è la nostra bandiera, diversamente saremmo "verdi e basta", piuttosto è uno dei nostri obiettivi attuali per dare soluzione ad un annoso problema che su trascina da decenni. Non vogliamo salvare Verbania, non è nostra pretesa, cerchiamo invece di salvaguardarla, é diverso, se lo si comprende: quello ambientale è da sempre un nostro obiettivo programmatico per cui coerentemente cerchiamo di darne atto. Noi stiamo con i piedi per terra appoggiando quindi progetti realisticamente praticabili con le finaze disponibili e ove reperibili. Territori, logistica, produttività e competitività erano i temi del Convegno "Passaggio a Nord-Ovest" da noi promosso il 27 ottobre scorso a Verbania al quale hanno partecipato amministratori pubblici, in primis sindaci di capoluoghi, e imprenditori del Nord-Ovest Italia interessati allla salvaguardia dei territori perché consapevoli che solo da questa possa derivare lo sviluppo di competitività e produttività, se avesse partecipato avrebbe ascoltato le risposte da persone ben più competenti di noi.
L'anno prossimo ci saranno le elezioni, si proponga quindi come amministratore mettendoci la faccia (e magari anche il nome) e realizzi i suoi bei progetti se capace, ne saremo tutti entusiasti.
Cordiali saluti
Errata corrige del precedente nostro commento per errore grammaticale:
"Se non si fosse compreso"....
Ciao AleB,
concetti chiari con i quali concordiamo appieno. Solo una precisazione, abbiamo disinnescato anche l'ordigno burocratico e idealista che voleva far esplodere anche il parcheggio di Via Sanzio e cofidiamo di restituirlo alla alla città nella sua originaria funzione.
Ciao Con Silvia per Verbania
nessuno qui è fesso, per il forno il comune può procedere ad effettuare gli investimenti che avrebbe fatto il privato e conseguentemente beneficiare dei frutti di tali investimenti esattamente come avrebbe fatto il privato ma per tornare ad Acetati, se il privato Acetati vuole investire 2,5M in bonifica (che poi ricordiamo, tale costo è stato dichiarato da Acetati che aveva tutto l'interesse nello spararla grossa) è perché tale terreno vale di più di 2,5M e di conseguenza tale operazione immobiliare potrà essere eseguita da chiunque si aggiudicherà l'area tramite asta giudiziaria. Magari qualche industriale che continuerà la storia industriale oppure il comune che deciderà come dovrà essere destinata l'area e così potrà lottizzarla facendoci una barcata di soldi ma capisco che sia più semplice far fare affari ad un privato che alla comunità.
Ciao Hans Axel Von Fersen
certamente la gestione e relative spese del nuovo forno crematorio se la potrebbero accollare l'amministrazione comunale ma questo avrebbe distratto molte risorse non consentendo così l'attuazione di importanti progetti di primaria importanza, oggi in fase di realizzazione. Un esempio su tutti il recupero del patrimonio immobilare, storico e turistico, di Verbania quali palazzi Pretorio, Viani Dugnani, Biumi Innocenti, Cioja, Villa San Remigio e ora Villa Simonetta (in totale degrado erischio crollo), tutti interventi eseguiti con fondi comunali. Pensiamo sia più importante investire, ripetiamo, investire nel nostro patrimonio immobiliare storico per lo sviluppo di un turismo culturale (arte, storia, cultura) da affiancare a quello prettamente di svago, fondamentali per una città che ambisce a divenire prettamente turistica.
Per concludere l'annosa discussione su Acetati ribadiamo quanrto detto da noi ma anche da altri cittadini qui intervenuti, che permette inoltre un illuminante collegameto con quanto or ora affermato sui necessari investimenti per un auspicabile sviluppo turistico della citta: qualsivoglia attività turistica non potrà fare a meno di quelle realtà economiche a supporto della stessa, e le idee contenute nel master plan Acetati consentirebbero anche tale sostentamento al turismo, quello auspicato anche da info all'interno dell'area. Ma secondo lei, invece, il progetto da seguire consiste nel far fallire Acetati per sbarazzarsene, piuttosto che agevolarla perché riesca a vendere i lotti immobiliari ai privati e intervenire quindi a spese sue sulla bonifica; procedere poi alla vendita dei terreni inquinati a presunti acquirenti privati che mai potranno essere industriali, perché intenzione dell'amministrazione è quella si disinnescare una bomba ecologica posta in centro città e perseguire progetti che siano ecocompatibili ed ecosostenibili, per cui essi si dovrebbero accollare la totale spesa per la bonifica per poi investire fortemente in progetti economici nel campo del comnercio per finanziare di altri, auspicabilmente al servizio della città, della persona e del turismo. I nostri migliori auguri.
Cordiali saluti.
Ciao info
se l'attuale amministrazione fosse stata di segno opposto, saresti stato sicuramente d'accordo, qualsiasi cosa avessero proposto.....
Ciao marco
Pubblicato il 9 dicembre 2018
Cambiamento climatico e Satana, ironia sui social per la spiegazione di Ceresani
Il capo di gabinetto del ministero per la Famiglia a Uno Mattina. Su Twitter è pioggia di prese in giro
Visto che il compromesso del Master Plan sembra una base di progetto fattibile, perche' non attuarla lanciando a sostegno un crowdfunding, cioe' un finanziamento collettivo, definendo pero' obiettivi che diano "spazio alle idee di tutti, lasciando da parte la politica". Questo darebbe a tutti una possibilita' di contribure concretamente e sentirsi parte della "salvaguardia" di Verbania, di cui tutte le persone qui intervenute mi sembrano, magari in diverse forme, sinceri promotori.
Ciao Vincenzo Colombo
si certo potrebbe essere una buona idea, si tratta solo di trovare le persone disposte a partecipare al crowdfounding. Altra concreta possibilità potrebbe derivare dal bilancio partecipato che da quando attuato nel 2017 ha consentito di stanziare somme rilevanti per la realizzazine di progetti presentatti da singoli cittadini e/o associazioni: molto interessante sarebbe presentare progetti ideati dalla cittadinanza per la realizzazione di servizi secondo gli obiettivi dettati dal bando che in effetti permettono di dare spazio alle idee di tutti. La politica non deve essere lasciata da parte perché essa deve fornire i mezzi per far sì che i cittadini possano a tutto diritto partecipare concretamente e in prima perzona alla vita amministrativa della città, esattamente ciò che questa amministrazione ha fatto creando l'istituto del baratto amministrativo.
Ciao Hans Axel Von Fersen
dobbiamo però essere seri: non solo nessuna Amministrazione passata ha mai pensato ad una nuova industrializzazione dell'area ma nemmeno nessuna fazione politica lo ha nei suoi programmi di medio e lungo termine. Ma dimentichiamo anche una cosa fondamentale: un'industria vive di trasporti, materie prime e semilavorati in ingresso, materie semilavorate o finite in uscita. Quale imprenditore investirebbe in una località come la nostra, dove l'ingresso alla città è notoriamente difficoltoso e non adatto al trasporto su gomma dei mezzi pesanti? Dozzine di capannoni, anche nuovi, giacciono fermi lungo le tratte autostradali più trafficate (A4 in primis, lungo le tratte venete). Qui si parla ormai di spostare le industrie in Bielorussia e noi fantastichiamo sul ritorno delle stesse sul territorio, magari sperando in qualche intervento statale/regionale (o comunale!), lo stesso Stato/Regione che fatica a riconoscerci territorio di confine con quei vantaggi da zero-virgola che ci spetterebbero di diritto.
A tutti piacerebbe un ritorno alla Manchester d'Italia dell'era del cotone, non fosse altro per la prosperità economica ed un lavoro che oggi ci costringe a lunghe trasferte giornaliere, se non proprio a cambiare residenza: ma è utopia, un sogno che rimane nel cassetto se vogliamo fare ragionamenti concreti.
Oggi l'industria si chiama Turismo: la stessa che sulle rive del Garda ha creato circoli economici di grande portata. Il turismo non è solo svago e benessere ma anche commercio: il turista è quello che spende e che è disposto a farsi 200km per arrivare al CENTRO di Arese, quello che muove l'economia locale ma anche quella nazionale con la sua spesa quotidiana.
La realtà è ahimè questa: concentrarsi sulle soluzioni del momento invece che sperare nelle aste giudiziarie. E' questo che dovrebbe fare - e sta facendo, un bravo amministratore. A parti inverse, e così come è successo nell'affaire CEM, l'opposizione avrebbe preso le stesse identiche strade.
Saluti
AleB
dobbiamo però essere seri: non solo nessuna Amministrazione passata ha mai pensato ad una nuova industrializzazione dell'area ma nemmeno nessuna fazione politica lo ha nei suoi programmi di medio e lungo termine. Ma dimentichiamo anche una cosa fondamentale: un'industria vive di trasporti, materie prime e semilavorati in ingresso, materie semilavorate o finite in uscita. Quale imprenditore investirebbe in una località come la nostra, dove l'ingresso alla città è notoriamente difficoltoso e non adatto al trasporto su gomma dei mezzi pesanti? Dozzine di capannoni, anche nuovi, giacciono fermi lungo le tratte autostradali più trafficate (A4 in primis, lungo le tratte venete). Qui si parla ormai di spostare le industrie in Bielorussia e noi fantastichiamo sul ritorno delle stesse sul territorio, magari sperando in qualche intervento statale/regionale (o comunale!), lo stesso Stato/Regione che fatica a riconoscerci territorio di confine con quei vantaggi da zero-virgola che ci spetterebbero di diritto.
A tutti piacerebbe un ritorno alla Manchester d'Italia dell'era del cotone, non fosse altro per la prosperità economica ed un lavoro che oggi ci costringe a lunghe trasferte giornaliere, se non proprio a cambiare residenza: ma è utopia, un sogno che rimane nel cassetto se vogliamo fare ragionamenti concreti.
Oggi l'industria si chiama Turismo: la stessa che sulle rive del Garda ha creato circoli economici di grande portata. Il turismo non è solo svago e benessere ma anche commercio: il turista è quello che spende e che è disposto a farsi 200km per arrivare al CENTRO di Arese, quello che muove l'economia locale ma anche quella nazionale con la sua spesa quotidiana.
La realtà è ahimè questa: concentrarsi sulle soluzioni del momento invece che sperare nelle aste giudiziarie. E' questo che dovrebbe fare - e sta facendo, un bravo amministratore. A parti inverse, e così come è successo nell'affaire CEM, l'opposizione avrebbe preso le stesse identiche strade.
Saluti
AleB
Ciao Con Silvia per Verbania, non rispondo in merito al forno perché s'è già ampiamente dibattuto all'epoca del referendum ma rimango sulla questione acetati.
Ritenere che una città come la nostra possa campare solamente di turismo è utopia: Non siamo Venezia o Firenze ma siamo Verbania che ha turismo un buon turismo 3 mesi l'anno. L'economia si sostiene con le industrie e la Svizzera e la l'Austria fa i ponti d'oro agli industriali italiani. Conosco personalmente 2 imprenditori che hanno delocalizzato in Ticino.
Far fallire Acetati? Non auguro il fallimento a nessuna società ma Acetati è già fallita di fatto perché esclusivamente con una speculazione edilizia, il Tribunale la terrebbe in vita.
Ad ogni modo è più agevole trattare con un proprietario col quale si può "trattare" perché ne ha la possibilità economica e non ha la spada di Damocle del Tribunale sulla testa piuttosto che trattare con una società che può solamente agire in uno solo modo perché in alternativa deve portare i libri in Tribunale.
Se devo barattare le patate preferisco barattarle con Giacomo che può offrirmi carote, lenticchie, pere e magari si offre anche di pelarmi le carote piuttosto che barattarle con Tommaso che ha solo mele di cui alcune bacate e non può agire diversamente.
Chiunque rileverà tale area dovrà bonificarla e comunque non tutte le industrie sono inquinanti. La stessa italpet (o come ora si chiama) nonostante l'imponenza degli impianti, non mi risulta inquini.
Il turista viene per il lago, per le gite col battello, per le isole, per le ville, per la Trinità, per la Val grande, per Santa Caterina non viene e non verrà perché c'è un area commerciale come la possono trovare vicino a casa loro, probabilmente più grande, più economica
Saluti
Ciao AleB
Vero: "nessuna Amministrazione passata ha mai pensato ad una nuova industrializzazione dell'area ma nemmeno nessuna fazione politica lo ha nei suoi programmi di medio e lungo termine", ciò non vuol dire che sia la scelta migliore.
Vero parzialmente anche il discorso dei trasporto. Una volta era più importante oggi il trasporto cuba molto poco rispetto. Per un industriale che vende container di merci in Portogallo e in Slovacchia avere la fabbrica a VB o Gallarate cambia pochissimo.
Il fatto che si stia delocalizzando non vuol dire che sia giusto così. Con la delocalizzazione totale rimarremo col c. per terra e la terra è molto fredda. Bisogna agevolare l'industria.
Certo, il turismo è industria ma con 3 mesi di industria non si campa 12 mesi. Nessun turista verrà appositamente a Verbania per comprare e se un turista compra, compra nei negozi del centro e non nei capannoni a Sant'Anna. Paragonare questa futura area con il centro di Arese che è il più grande d'Europa, localizzato in un'area comoda a milioni di persone, francamente mi sembra un pelino azzardato. Bye
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