Forza Italia sostiene l’iniziativa degli oltre 35 Sindaci che hanno richiesto alla Direzione dell’ASL VCO la sospensione di tutti gli atti amministrativi e di qualsiasi impegno di spesa riguardo alla sanità nel VCO.
«A difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini, nel mese di maggio abbiamo trattato il tema con oltre 20 sindaci e da lì era proprio emersa la necessità di fare chiarezza sui programmi di riorganizzazione sanitaria del territorio per diverse ragioni – dichiarano la deputata Mirella Cristina e l’Europarlamentare Alberto Cirio –. La prima è che il protocollo d’intesa per la costruzione di un ospedale unico del Vco è scaduto, e che per ammissione della Regione Piemonte ed evidenza dei fatti il termine del 31 dicembre 2019 per l’ultimazione dei lavori di costruzione della struttura è diventato del tutto irrealistico.
Non solo: i costi preventivati per le opere di collegamento al nuovo ospedale e a servizio dello stesso, ovvero strade e parcheggi, sono nel frattempo arrivati alla somma di 19 milioni di euro, e la principale infrastruttura viaria che dovrebbe servire la nuova struttura, ovvero la superstrada dell’Ossola, versa in condizioni critiche. A questo proposito, va ricordato che per il previsto ampliamento dello svincolo di Mergozzo non è stato prodotto alcun atto formale».
«Le perplessità generali sull’operazione “ospedale unico del Vco” - continuano gli esponenti di Forza Italia - aumentano poi se si guarda all’unica esperienza simile in Piemonte, ovvero il nuovo ospedale di Alba e Bra, che sta mostrando una serie di forti criticità dal punto di vista idrogeologico e infrastrutturale e i cui lavori, iniziati nel 2005, non sono ancora conclusi.
Se si analizza la gestione della struttura le nubi non si diradano: nei documenti della Regione si evidenzia che il costo di gestione della nuova struttura sarebbe, compreso il canone annuo da rifondere al privato, di 55,5 milioni di euro contro i 55 attualmente spesi per i due ospedali esistenti. Sempre in tema di risorse, al momento risultano reperiti solo 60 dei 180 milioni preventivati per la costruzione del nuovo ospedale».
«Non si può poi ignorare - concludono Cristina e Cirio - che ad oggi nulla è stato definito sull’ipotetico futuro dei due ospedali esistenti, Castelli di Verbania e San Biagio di Domodossola, una volta entrato in funzione il nuovo nosocomio. Tutto questo mentre continua ad essere del tutto assente un piano per fermare il continuo aggravamento dei problemi di personale dell’Asl Vco, che hanno assunto ormai carattere emergenziale con pensionamenti e trasferimenti che non vengono sostituiti».