Dal sito: zipnews.it
L’uomo ha sostenuto di essere appena uscito dal carcere, di non avere un lavoro e di essere stato pertanto costretto a ricorrere al furto. Il fatto ha suscitato l’interesse di Alessandro Maiorano, un toscano che già in passato aveva sfruttato i suoi contatti con la Santa Sede per ottenere un’alta intercessione in casi di questo tipo.
Allora, pontefice era ancora Benedetto XVI; questa volta potrebbe trattarsi del primo intervento di papa Francesco, sempre per il tramite – come nei casi precedenti - dell’Elemosiniere vaticano Konrad Krajewski, cui Maiorano si era direttamente rivolto e cui si rivolgerà anche in questo caso. La Procura di Verbania, per il momento, ha tenuto ferme le indagini sul furto.
Furto del pollo: si cerca l’intercessione del Vaticano
Potrebbe intervenire addirittura il Vaticano, dietro la storia del padre che a Verbania, qualche settimana fa, ha rubato un pollo in un supermercato sostenendo che fosse destinato a sfamare suo figlio disabile.
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Va bene tutto.
Galilelio
28 Marzo 2014 - 10:08
Va bene tutto. Anche questa novità. Domani vado anch'io a rubare, così il vaticano mi assolverà, e magari mi darà anche uno stipendio, anche se io non farò un tubo per guadagnarmelo, come il ladro di polli. Devo cominciare subito ad allenarmi, così non farò brutta figura. Povera Italia, patria dei furbi, paese del bengodi..................................
furto di un pollo
ale
28 Marzo 2014 - 15:14
Galilelio prova a vergognarti e ringrazia di non essere in queste condizioni
Penso che il Vaticano, in questo momento, abbia al suo interno problemi ben più gravi legati proprio a sottrazioni e sparizioni, però questo Papà è molto umile e umano, potrebbe anche intercedere in favore di questo sfortunato padre.
Per Alberto
cergi57
28 Marzo 2014 - 20:18
Nella vicenda l'unico sfortunato, e ció mi dispiace molto, è il ragazzo. Parlando con cognizione di causa (in quanto conosco il personaggio) il detto "chi è causa del suo mal pianga sè stesso" è più che mai appropriato per il "ladro di polli" (e non mi riferisco al furto).
Magari verranno a trovarti.
Galilelio
28 Marzo 2014 - 20:23
Ale, magari un giorno verranno i ladri di polli a rubare a casa tua, ed allora sarò io a aridere, e tu a vergognarti di essere stato così ingenuamente altruista nei confronti di un ladrone farabutto.
vaticano
lupusinfabula
29 Marzo 2014 - 07:46
Che i preti si interessino a questi fatti può anche passare: del resto "visitare i carc erati" se non erro è considerata opera di misericordia; ma che ladri, furti e delinquenti emozionino i normali cittadini non lo capisco e mi preoccupa
Il mio precedente commento era puramente ironico; questo fatto, anche volendolo vedere sotto un'ottica umana è comunque da considerarsi assolutamente ingiustificabile e condannabile.
Su questa storia avrei preferito leggere: un padre, con problemi legati a precedenti appena trascorsi (appena uscito dal carcere), che chiede aiuto ad un negoziante spiegando il suo dramma famigliare e quest'ultimo, per tutta risposta, di polli gliene regala 2, perché è così che sarebbe andata a finire.
Oltre alle belle favole e alle battute, da questo triste fatto emerge una realtà ben più preoccupante: da una parte la chiesa, che spesso interviene e non si riesce bene a capirne il perché e a che titolo, visto che al suo interno le porcherie si sprecano, sopratutto legate a scandali economici, sottrazioni e sparizioni di denaro, per non dire altro (proprio ieri hanno scoperto in Germania che un vescovo ha fatto sparire €. 30.000.000,00); dall'altro una giustizia che lascia fuori di galera chi compie gravissimi reati, con particolare riferimento a quelli che rubano montagne di denaro, nella stragrande maggioranza dei casi al popolo, (qui mi riferiscono ai politici, questa tra l'altro, nella categoria degli sgraffignatori è la casta più tutelata e pericolosa), poi però, questa giustizia integerrima, va ad infierire su un povero e "sfortunato" cristiano che ruba un pollo (ripeto, non giustificato), per dar da mangiare al figlio.
L'ho detto nei precedenti blog, È INUTILE CAMBIARE L'OLIO AD UN MOTORE FUSO, NON SARÀ MAI IN GRADO DI POTER FUNZIONARE.
Su questa storia avrei preferito leggere: un padre, con problemi legati a precedenti appena trascorsi (appena uscito dal carcere), che chiede aiuto ad un negoziante spiegando il suo dramma famigliare e quest'ultimo, per tutta risposta, di polli gliene regala 2, perché è così che sarebbe andata a finire.
Oltre alle belle favole e alle battute, da questo triste fatto emerge una realtà ben più preoccupante: da una parte la chiesa, che spesso interviene e non si riesce bene a capirne il perché e a che titolo, visto che al suo interno le porcherie si sprecano, sopratutto legate a scandali economici, sottrazioni e sparizioni di denaro, per non dire altro (proprio ieri hanno scoperto in Germania che un vescovo ha fatto sparire €. 30.000.000,00); dall'altro una giustizia che lascia fuori di galera chi compie gravissimi reati, con particolare riferimento a quelli che rubano montagne di denaro, nella stragrande maggioranza dei casi al popolo, (qui mi riferiscono ai politici, questa tra l'altro, nella categoria degli sgraffignatori è la casta più tutelata e pericolosa), poi però, questa giustizia integerrima, va ad infierire su un povero e "sfortunato" cristiano che ruba un pollo (ripeto, non giustificato), per dar da mangiare al figlio.
L'ho detto nei precedenti blog, È INUTILE CAMBIARE L'OLIO AD UN MOTORE FUSO, NON SARÀ MAI IN GRADO DI POTER FUNZIONARE.
furto del pollo
Amelia
31 Marzo 2014 - 15:47
Il furto, anche di una mela, non è cosa da farsi. Mi sembra tuttavia ridicolo che susciti tanto scalpore "il ladro di polli" quando tutta una "classe politica ladra" (che da decenni viaggia con stipendi d'oro per fare solo i propri interessi) ha mangiato rubando, di pari passo con gli "evasori fiscali", il futuro dei nostri 20-30enni. Una proposta: dimezziamo, provincia per provincia, lo stipendio dei nostri nullafacenti politici e andiamo a "rinforzare" le misere mensilità di tanti nostri pensionati onesti. Non ci sarebbero più ladri di polli e, probabilmente neanche di poltrone. Non capisco inoltre che cosa abbia a che vedere il Vaticano con tutta questa storia, visto che il Papa è il monarca di un altro Stato. L'ultimo cittadino italiano ha più voce in capitolo di lui, dal punto di vista legale! Stiamo scherzando??
In prigione, in prigione.
Galilelio
31 Marzo 2014 - 21:16
7° comandamento : Non rubare. Secondo la legge rubare è reato contro il patrimonio previsto dall'art. 624 c.p. Chi ruba, una volta scontata la pena, o per lo meno, dopo aver commesso il fatto per motivi di necessità o altro, dovrebbe almeno cercare di non ripetere questo reato, sia per motivi sociali, che per la tranquiliità della propria coscienza. Chi, a 50 anni, e magari con figli a carico, non è stato capace di procurarsi da vivere con le proprie forze e volontà, ricorrendo nuovamente ai furti, è una persona che ha dei grossi problemi, che però non dobbiamo risolvere noi, ma lui stesso, mettendo la testa a posto. Poi Amelia ha pienamente ragione, perchè comunque, al di là del reato formale, rubare un pollo non è certamente come rubare allo stato milioni di Euro, come fanno diversi nostri personaggi politici, partendo dal Quirinale sino a giungere ai più piccoli comuni d'Italia. Alla fine del commento, non sono contento se il ladro di polli viene messo in carcere, soprattutto per l'assenza di gravità reale del reato. Ma il vaticano non deve assolutamente mettere il becco in queste questioni, perchè in caso contrario bisognerebbe dire a vescovi, cardinali e papa in testa : " Ospitate voi, a vostre spese, in Vaticano tutti i bisognosi e pure i ladri per necessità ". Dubito fortemente che riceveremmo una risposta, perchè è molto facile fare discorso buonisti da un pulpito che si trova lontano anni luce dai problemi dei poveracci di ogni età.
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