Il disegno fin dai primi anni di vita costituisce una delle principali attività di intrattenimento dei bambini, ma è anche un modo attraverso cui poter esprimere i propri pensieri e i propri vissuti senza dover passare dal canale verbale. Con il disegno possono essere espressi contenuti che non riescono a raggiungere il livello di consapevolezza o difficili da esprimere attraverso il linguaggio.
Il disegno infatti è uno dei principali strumenti di cui si avvalgono psicologi e psicoterapeuti nella valutazione di minori. Attraverso la rappresentazione grafica il bambino divertendosi e creando condivide con noi adulti una parte del loro mondo interiore consentendoci di valutare aspetti affettivi ed emotivi ma anche il suo livello di sviluppo.
A seconda dell’età e del livello di sviluppo infatti cambia ciò che ci si aspetta dalle raffigurazioni del bambino. Un disegno strutturalmente immaturo potrebbe anche segnalare un ritardo nello sviluppo.
L’evoluzione del disegno avviene per fasi.
La prima fase è quella dello scarabocchio e va dai 2 ai 3 anni e mezzo circa. In questa fase gli oggetti del disegno sono righe, cerchi, puntini ecc… e non corrispondono ad un’idea di un disegno.
La seconda fase è quella dei diagrammi: due o più scarabocchi vengono combinati per ottenere delle forme geometriche (quadrato, triangolo, croci, cerchi…) che vengono collocate sparse nel foglio.
La terza fase è quella delle immagini. Il bambino di 4 anni circa inizia a disegnare con un’intenzione e ciò che raffigura ha una corrispondenza con la realtà. Gli oggetti principali sono il sole, la casa o figure umane raffigurate in modo stilizzato con un cerchio grande centrale e delle stanghette ad indicare le braccia e le gambe.
Ciò che cambia oltre alla raffigurazione è anche l’impugnatura, il tratto, la pressione e l’uso dello spazio.
Man mano il disegno si arricchisce di nuovi dettagli la cui posizione appare sempre meno casuale: appare la linea del cielo e la linea del pavimento ad esempio.
Anche l’uso dei colori cambia. Fino ai 3-4 anni non c’è un particolare interesse verso la scelta dei colori. Dai 3 ai 7 anni circa la scelta del colore non sempre segue la corrispondenza con il colore degli oggetti reali, ma segue le preferenze del bambino. Successivamente il bambino inizia a colorare gli oggetti sempre nello stesso modo, ad esempio il cielo blu, i tetti rossi ecc.
Dai 10 anni circa invece iniziano a variare maggiormente e ad utilizzarli in modo più realistico.
Ogni bambino nei propri disegni proietta poi la propria personalità e individualità rendendo ogni disegno unico e irripetibile.
Dott.ssa Nicolini Greta
La Girandola - Spazio Psicoeducativo
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