Il deficit comunicativo può comprendere diversi aspetti tra i quali una compromissione della comunicazione verbale e non verbale, della capacità del soggetto di rispettare i turni comunicativi, della condivisione di simboli e significati impliciti ed espliciti.
Le difficoltà nella comunicazione si evidenziano già nella primissima infanzia: i bambini con autismo infatti non presentano la lallazione né utilizzano altre vocalizzazioni con intento comunicativo; a differenza dei bambini sordi o di quelli con disturbo specifico del linguaggio non compensano l’assenza di linguaggio con altre modalità (gesti o mimica). Per esempio, la capacità di indicare o fare richieste tramite comunicazione gestuale è compromessa. Spesso non fanno richieste ma sviluppano una precoce autonomia nel procurarsi ciò che desiderano.
Presentano difficoltà anche nell’attenzione condivisa, ovvero non alternano lo sguardo tra il partner comunicativo e l’oggetto. Manca loro la capacità di usare lo sguardo per condividere con l’altro l’attenzione su un evento esterno. Inoltre, non guardano il volto dell’adulto per capire come comportarsi in situazioni ambigue.
Esiste comunque un’ampia variabilità ed eterogeneità dei sintomi tra i soggetti con disturbi nello spettro autistico. In alcuni casi il bambino sembra svilupparsi normalmente per un certo periodo, può acquisire le prime parole, ma poi si manifesta un arresto dello sviluppo o una regressione, cioè una vera e propria perdita di competenze.
In altri il linguaggio risulta adeguato ma è compromessa la capacità di iniziare o sostenere una conversazione con altri. In questo caso le difficoltà maggiori riguardano la capacità di rispettare l’alternanza dei turni, tenere conto di ciò che esprime l’altro, e spesso la conversazione può essere centrata esclusivamente sugli interessi limitati e ristretti del soggetto con autismo.
Un elemento spesso presente è l’ecolalia che può essere immediata o differita a seconda che ripeta, con intonazione simile, parole o frasi udite subito o sentite molto tempo prima.
Un’altra caratteristica che potrebbe essere presente nei soggetti con autismo riguarda un’alterazione dei tratti paralinguistici come la cadenza o l’enfasi per modulare la conversazione (tono, volume, prosodia).
A volte anche la comprensione del linguaggio risulta deficitaria, mostrano quindi difficoltà a comprendere il significato di alcune parole, frasi, o di consegne contestuali (es. Vai a prendere le scarpe in camera).
La competenza comunicativa è il fattore principale che determina la possibilità delle persone con autismo di sviluppare relazioni con gli altri e partecipare alle attività quotidiane a casa, a scuola e nella comunità. Risulta fondamentale porre una diagnosi precoce in modo da intervenire tempestivamente sullo sviluppo delle capacità linguistiche e comunicative.
Dott.ssa Michela Bottacchi
La Girandola – Spazio Psicoeducativo
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