L’autismo è un disturbo dello sviluppo, la cui origine neurobiologica è ormai riconosciuta ed i cui criteri diagnostici sono chiaramente definiti. L’autismo è definito dalla compromissione della comunicazione, dell’interazione sociale e da caratteristiche di comportamento rigido e stereotipato. L’identificazione precoce dell’autismo rappresenta una sfida importante poiché apre delle possibilità di presa in carico ad un’età dove alcuni processi di sviluppo possono ancora venire modificati. Le ricerche che valutano gli effetti di un intervento precoce mostrano che i bambini beneficiari di tali interventi presentano dei progressi significativi sul piano cognitivo, emotivo e sociale.
Diverse ricerche in letteratura vertono sull’identificazione di quei segnali che possano essere considerati dei criteri affidabili dell’autismo. I segnali precoci dell’autismo comprendono difficoltà nell’ambito della comunicazione, dell’interazione sociale e del comportamento. La diagnosi viene effettuata ancora relativamente tardi (intorno ai 3-4 anni) e, generalmente, viene formulata da un neuropsichiatra dopo che i genitori mostrano preoccupazioni relative al comportamento del proprio bambino. La diagnosi si può fare solo attraverso dati di tipo clinico, che si basano cioè sull’osservazione del comportamento del bambino, e va condotta da specialisti del settore che potrebbero riconoscere i sintomi dell’autismo anche molto precocemente (tra i 12 e i 13 mesi).
Gli elementi caratteristici inerenti la comunicazione sono:
-non risponde al suo nome quando viene chiamato
-non è capace di chiedere cosa desidera
-ha difficoltà a richiedere aiuto
-il linguaggio è in ritardo
-non segue le indicazioni che gli vengono date
-a volte sembra sordo
-non indica e non saluta con la mano
-prima diceva qualche parola ora non più
I segnali inerenti il comportamento:
-ha crisi di aggressività
-è iperattivo, poco collaborativo, oppositivo
-non sa come usare i giochi
-mostra un inusuale attaccamento agli oggetti
-cammina in punta di piedi
-allinea gli oggetti
-presenta movimenti bizzarri, come dondolarsi o sfarfallare con le mani
-può focalizzare l’attenzione in modo ossessivo su alcuni oggetti per via del colore o della forma
-è ipersensibile a certi suoni o stimoli
-ha difficoltà ad adattarsi a qualunque cambiamento nella giornata o nell’ambiente
Infine, ecco alcuni segnali d’allarme inerenti la socialità:
-assenza di risposta al sorriso sociale
-preferisce giocare da solo
-mostra un’eccessiva indipendenza
-prende gli oggetti da solo
-mostra scarso contatto oculare
-non è interessato agli altri bambini
Qualora i genitori dovessero riscontrare tutti o alcuni di questi sintomi nel proprio bambino è consigliabile non sottovalutare tali segnali e rivolgersi ad uno specialista.
Dott.ssa Michela Bottacchi
La Girandola-Spazio Psicoeducativo
lagirandola.spe@outlook.it