(Dis)credito veneto
"Via le banche del sud, via gli sportelli in Toscana, via quelli in Piemonte eredità della fusione tra Montebelluna e Banca Intra". Il virgolettato, tratto dalla Tribuna di Treviso, è lo scenario che il giornale veneto delinea, attribuendolo al presidente della Banca Popolare di Vicenza Gianni Mion, per il futuro polo del credito autarchico Veneto Banca-Pop. Vicenza.
LO SCENARIO
L'ipotesi è fondere le due banche (di proprietà quasi esclusiva del Fondo Atlante che le ha salvate), vendere o rottamare la ex Intra, la ex Apulia e tutto ciò che non sottosta alla Serenissima e ripartire da lì con tagli da lacrime e sangue. Un'operazione draconiana ma che per Atlante, nel clima attuale e con il placet di Bankitalia, è relativamente semplice, anche con le dimissioni del presidente Beniamino Anselmi contrario ai licenziamenti.
LE RICADUTE
Per Verbania e per il Vco le ricadute sono potenzialmente disastrose.
Il territorio perderebbe l'ultimo brandello di quella intuizione ottocentesca - la Banca Popolare di Intra - che contribuì alla fortuna di una città e di una provincia un tempo a forte vocazione industriale e imprenditoriale.
Per Verbania il crepuscolo dell'ex centro direzionale della Intra sarebbe la perdita di qualche centinaio di stipendi - con ricadute sull'indotto, anche commerciale -, e posti di lavoro cancellati per sempre, gli stessi che la Regione si appresta a far sparire insieme all'ospedale Castelli.
Per i correntisti e soci "traditi", cui abbiamo dedicato una serata due settimane fa, sarebbe l'ennesima beffa. Spolpato l'osso, mangiati i risparmi, i veneti se ne andrebbero lasciando dietro di sé macerie.
TORNARE A PARLARE DI BANCA
Lo sfacelo della "Intra", il boccone avvelenato di Veneto Banca e tutto ciò che oggi è la triste realtà hanno padri e patrigni noti, che una semplice lettura delle cronache dell'ultimo decennio fanno emergere con chiarezza. Cosi come i colpevoli silenzi della politica, quando non sono stati benevolenze non sanate da tardivi interventi, peraltro più di circostanza e di immagine.
Oggi è di stringente attualità riportare il tema del credito (quello vero, che produce sviluppo) e dell'occupazione al centro del dibattito pubblico. Ben farebbero i rappresentanti istituzionali a impegnarsi per affrontare il tema. Noi lo faremo.
LA NOSTRA PROPOSTA
Tra le pieghe del programma elettorale 2014 di Marco Parachini, Comunità.vb e Ncd dedicammo uno spazio alla banca e al territorio. Credevamo, senza interessi di parte o sudditanze verso potenti o ex potenti, che una banca dei verbanesi (e del Vco) o perlomeno per i verbanesi (e il Vco) fosse necessaria. Lo ribadiamo. Le parole di Mion, anche se sono solo teoremi, ipotesi o suggestioni, meritano una presa di coscienza e l'apertura di un confronto di cui ci faremo promotori.
Comunità.vb sul futuro di Veneto Banca
Riceviamo e pubblichiamo, una nota di Comunità.vb riguardante il futuro di Veneto Banca dopo le dichiarazioni apparse sulla Tribuna di Treviso.
4 commenti Aggiungi il tuo
Sembrerebbe che i veneti siano l'origine del male mentre nella realtà la banca d'Intra era già stracotta prima dell'acquisizione di Veneto banca. Come tutti gli intresi (non come l'amico di Kyrienka che fa gli involtini plimavela in Cina d'Intra), so i criteri bislacchi con cui venivano concessi prestiti e soprattutto chi erano i beneficiari, senza considerare la perla dei 100 cucuzzi prestati all'altra stradecotta della finpart di Milano (poi si riempivano la bocca con "la banca del territorio").
L'osso era già stato spolpato e i risparmi già bruciati prima dei veneti.
Di poteva essere più fortunati venendo acquistati dalle altre banche pretendenti ma ahimè è andata così. Si sa anche chi sosteneva tale matrimonio.
Subito che chiudano tutti gli sportelli o li razionalizzano o li svendono. Comunque vedo tanti licenziamenti.
I tempi delle vacche grasse sono finiti.
L'osso era già stato spolpato e i risparmi già bruciati prima dei veneti.
Di poteva essere più fortunati venendo acquistati dalle altre banche pretendenti ma ahimè è andata così. Si sa anche chi sosteneva tale matrimonio.
Subito che chiudano tutti gli sportelli o li razionalizzano o li svendono. Comunque vedo tanti licenziamenti.
I tempi delle vacche grasse sono finiti.
Ciao Hans Axel Von Fersen
Credo proprio che il risultato finale sarà max 3 banche nazionali, oddio saranno più francesi, tedesche, americane e cinesi grandi banche che non potranno mai fallire perché troppo grandi, e noi parteciperemo solo alle perdite e mai agli utili, saranno impersonali e sempre più virtuali , così come la moneta che non verrà più nemmeno stampata, ma saranno semplici numeri su server, con programmi informatici dove i conti torneranno sempre e sempre saranno manipolabili, gli unici dipendenti a contratto indeterminato saranno i dirigenti con stipendi osceni e la poca manovalanza contabile, sarà reclutata all'estero come già ora avviene in buona parte, mi raccomando fatevi abbindolare con la bufala del contante è solo per gli evasori, e tutti passate ai pagamenti elettronici. Una banconota da 100 euro passata di mano per cento volte avra sempre lo stesso valore e qualche microbo in più . 100 euro scambiate virtualmente per 100 volte per effetto del grande sogno liberista hanno generato 100 euro alla banca se non molto di più, ed ovviamente quel profitto deriva da una nostra perdita. Ehhh la finanza materia complicata per abbindolare storiella? "Sono tempi duri, il paese è indebitato, tutti vivono a credito... Ad un certo punto, arriva un turista tedesco. Ferma la macchina davanti all'unico albergo ed entra. Posa 100 euro sul bancone della reception e chiede di vedere le camere per sceglierne una. Il proprietario gli dice di scegliere quella che più gli aggrada. Appena il turista è sparito sù per le scale, l'albergatore prende i 100 euro, corre dal macellaio e paga il debito che aveva con lui. Il macellaio va immediatamente presso l'allevatore di maiali al quale deve 100euro e regola il suo debito. L'allevatore, a sua volta, corre a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola che gli procura gli alimenti per gli animali. Il direttore della cooperativa si precipita al pub per saldare il suo conto. Il barman, dà il biglietto alla prostituta che gli fornisce i suoi servizi a credito da un bel po'. La ragazza, che usa a credito le camere dell'albergo con i suoi clienti, corre a regolare i conti con l'albergatore. L'albergatore posa il biglietto sul bancone della reception dove il turista lo aveva posato. Dopo un po', il turista scende le scale e annuncia che non ha trovato una camera di suo gusto, per cui riprende il suo biglietto da 100 euroe se ne va... Nessuno ha prodotto nulla, nessuno ha guadagnato nulla, ma nessuno più è in debito e il futuro sembra molto più promettente
Credo proprio che il risultato finale sarà max 3 banche nazionali, oddio saranno più francesi, tedesche, americane e cinesi grandi banche che non potranno mai fallire perché troppo grandi, e noi parteciperemo solo alle perdite e mai agli utili, saranno impersonali e sempre più virtuali , così come la moneta che non verrà più nemmeno stampata, ma saranno semplici numeri su server, con programmi informatici dove i conti torneranno sempre e sempre saranno manipolabili, gli unici dipendenti a contratto indeterminato saranno i dirigenti con stipendi osceni e la poca manovalanza contabile, sarà reclutata all'estero come già ora avviene in buona parte, mi raccomando fatevi abbindolare con la bufala del contante è solo per gli evasori, e tutti passate ai pagamenti elettronici. Una banconota da 100 euro passata di mano per cento volte avra sempre lo stesso valore e qualche microbo in più . 100 euro scambiate virtualmente per 100 volte per effetto del grande sogno liberista hanno generato 100 euro alla banca se non molto di più, ed ovviamente quel profitto deriva da una nostra perdita. Ehhh la finanza materia complicata per abbindolare storiella? "Sono tempi duri, il paese è indebitato, tutti vivono a credito... Ad un certo punto, arriva un turista tedesco. Ferma la macchina davanti all'unico albergo ed entra. Posa 100 euro sul bancone della reception e chiede di vedere le camere per sceglierne una. Il proprietario gli dice di scegliere quella che più gli aggrada. Appena il turista è sparito sù per le scale, l'albergatore prende i 100 euro, corre dal macellaio e paga il debito che aveva con lui. Il macellaio va immediatamente presso l'allevatore di maiali al quale deve 100euro e regola il suo debito. L'allevatore, a sua volta, corre a pagare la sua fattura presso la cooperativa agricola che gli procura gli alimenti per gli animali. Il direttore della cooperativa si precipita al pub per saldare il suo conto. Il barman, dà il biglietto alla prostituta che gli fornisce i suoi servizi a credito da un bel po'. La ragazza, che usa a credito le camere dell'albergo con i suoi clienti, corre a regolare i conti con l'albergatore. L'albergatore posa il biglietto sul bancone della reception dove il turista lo aveva posato. Dopo un po', il turista scende le scale e annuncia che non ha trovato una camera di suo gusto, per cui riprende il suo biglietto da 100 euroe se ne va... Nessuno ha prodotto nulla, nessuno ha guadagnato nulla, ma nessuno più è in debito e il futuro sembra molto più promettente
Ciao Hans Axel Von Fersen,visto che mi hai citato,devo per forza risponderti .....il mio ''amico'',fa degl'involtini primavera mica male,da leccarsi i baffi ,le vibrisse,per l'esattezza....eh eh he .....salut
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