Il Comitato Salviamo il Paesaggio VALDOSSOLA e il Comitato NO Eco Mostro Settimo, congiunti in coordinamento, sono venuti a conoscenza che oggi, venerdì 4 novembre 2016, a Domodossola il vice Governatore del Piemonte Aldo Reschigna incontrerà a porte chiuse i Sindaci dei Comuni della Valdossola, interessati dal tracciato del nuovo elettrodotto in altissima tensione “Interconnector Svizzera-Italia all’Acqua-Pallanzeno-Baggio 380.000 Volt”, per sottoscrivere le varianti di progetto, proposte da Terna SpA.
Si tratta della più grande linea elettrica mai vista sul territorio ossolano. Con i suoi mega tralicci eretti fino all’altezza di 60 metri, fatti di putrelle di ferro e bulloni, reggenti una doppia terna di cavi elettrici a grande sezione (19 fili), essa scenderà dal Passo San Giacomo in alta Valle Formazza al Lago Maggiore per trasferire a Settimo Milanese la corrente elettrica generata in Svizzera con il nucleare. Per fare un raffronto dimensionale del nuovo elettrodotto, basti pensare che le linee elettriche esistenti in Valle portano tensioni massime di 220.000 Volt ed i tralicci più alti non superano generalmente i 30 metri.
Questo elettrodotto è lungo più di 170 chilometri e saranno quasi 400 i tralicci che violeranno per sempre il nostro paesaggio alpino. Non solo: sono previste anche 2 enormi stazioni di conversione della corrente elettrica grandi come 11 campi da calcio (115.000 mq) ciascuna, con capannoni industriali elevati fino a 20 metri, che dovranno accogliere dei trasformatori giganteschi da 400 kV, atti a convertire la corrente elettrica da alternata a continua e poi ancora in alternata. Una stazione sarà costruita nel Parco agricolo Sud Milano, sopra campi di mais e di riso, l’altra in un’area del fondovalle ossolano, nel quadrilatero Villadossola/Pallanzeno – Beura – Piedimulera – Vogogna, a ridosso dei paesi e delle strade.
Sin dal 2012, poi nel 2014 e fino ad oggi, i comitati spontanei di cittadinanza attiva hanno contestato l’opera. Anche il Ministero dell’Ambiente nell’anno 2015 aveva rimandato al mittente il progetto per chiarimenti ed integrazioni di non poca sostanza. Tra tutti i dubbi che pure il Ministero aveva palesato emerge l’inutilità dell’opera. Dal 2009 viviamo infatti un periodo di calo dei consumi e di minor produzione interna.
Non regge nemmeno l’assunto, mai chiarito tra l’altro, che l’opera sia di interesse strategico nazionale, necessaria per dare alle imprese energivore nazionali l’opportunità di beneficiare di condizioni di approvvigionamento elettrico a costi più concorrenziali, dal momento che le stesse imprese godono già dal 2009 di uno sconto in bolletta, finanziato dall’utenza domestica per un totale di 3 miliardi di Euro, prorogato per giunta per altri 6 anni.
Oggi, all’approssimarsi della scadenza dei termini per la presentazione delle integrazioni, sembra che Terna SpA, il colosso multinazionale della trasmissione dell’energia elettrica con sede a Roma, abbia fretta di concludere l’iter autorizzativo dell’opera.
I Comitati in mobilitazione sono composti da cittadini residenti in loco, da frequentatori della Valdossola come turisti, amanti della montagna e attratti dalle bellezze naturali ereditate dai padri, gente che soggiorna con consuetudine nelle Valli interessate dal progetto, persone che hanno investito energie, tempo e denari nello sviluppo turistico delle nostre località che tutto il mondo ci invidia. Anche la politica locale ci ha sempre ricordato quanto il turismo sia importante per la sostenibilità del territorio e quanti sforzi vengano continuamente messi in campo per non perdere queste risorse e queste opportunità.
Si invitano pertanto i Sindaci della Valdossola e le Giunte comunali di Formazza, Premia, Baceno, Crodo, Montecrestese, Crevoladossola, Masera, Trontano, Domodossola, Beura, Villadossola, Pallanzeno, Piedimulera, Vogogna, Premosello Chiovenda, Anzola d’Ossola, Ornavasso, Mergozzo, Gravellona Toce, ecc… ad astenersi dal voler sottoscrivere qualsiasi accordo con Terna spa e con la Regione Piemonte, senza aver prima informato la cittadinanza e senza aver prima condiviso le scelte che la popolazione dovrà sopportare vita natural durante.
Si tratta di scelte complesse e pesanti, di grande responsabilità generazionale che non possono essere approvate nei così detti tavoli di concertazione nel segreto delle stanze della politica.