Work4You: CV in inglese. Serve aiuto?
Il mercato del lavoro, in particolare negli ultimi anni, ha assunto una dimensione sempre più globale ed europea.
Il numero di lavoratori qualificati e laureati che decidono di intraprendere una carriera professionale all’estero è in costante aumento. A tentare questo tipo di esperienza sono in particolare i giovani neolaureati.
In questo contesto assume sempre più importanza la capacità di interagire autonomamente e professionalmente con le aziende straniere.
Ed è proprio a questo punto che, molto spesso, sorgono le prime difficoltà. Come redigere un Curriculum Vitae “appetibile” per un’azienda straniera? Che tipo di lettera di presentazione si aspettano di leggere i datori di lavoro? Quali sono gli errori da evitare per non essere esclusi anche dalla semplice lettura del CV?
Il CV in inglese
Il primo passo per poter lavorare all’estero è quasi sempre la preparazione di un CV in inglese. Una premessa è d’obbligo: non basta una semplice traduzione letterale di quello in italiano.
Innanzitutto è fondamentale che il testo sia grammaticalmente e sintatticamente corretto.
Ecco un semplice decalogo sul quale basarci per fare una buona prima impressione sul datore di lavoro straniero che leggerà il nostro CV.
La cover letter, ovvero lettera di presentazione, è spesso richiesta esplicitamente dai datori di lavoro, soprattutto all’estero.
Si tratta di un “completamento” del CV, una sorta di introduzione. Il primo contatto che il selezionatore ha con noi.
Non deve essere un semplice riassunto del CV, ma un valore aggiunto, un mezzo per “rompere il ghiaccio” e far capire a chi la legge il nostro interesse per la posizione di lavoro in questione. Ecco uno schema di stesura