Due gli eventi in programma per il Settembre verbanese in Museo, il primo all’insegna dell’arte, della musica e della poesia, si terrà Venerdì 9 Settembre alle ore 21.00 presso il cortile di Palazzo Viani-Dugnani in Via Ruga 44 a Pallanza (in caso di pioggia l’evento si terrà a Villa Giulia) a cura di Chiara Gatti e Michele Tavola con la partecipazione speciale del gruppo musicale “Sulutumana” (vincitori del Premio Tenco nel 2000) e il secondo, alla scoperta della figura dell’artista e dei suoi rapporti con il territorio, si terrà Venerdì 16 Settembre alle ore 21.00 presso il cortile di Palazzo Viani-Dugnani in Via Ruga 44 a Pallanza (in caso di pioggia l’evento si terrà presso la sala conferenze del museo al piano -1 di Palazzo Viani-Dugnani) a cura di Sergio Rebora.
GLI EVENTI ORGANIZZATI
9 Settembre 2016 – ore 21.00
Le anime e i volti della Belle Époque: Paolo Troubetzkoy Storia (in musica) di un principe-scultore
Reading concerto a cura di Chiara Gatti e Michele Tavola storici e critici dell’arte, giornalisti del quotidiano “La Repubblica”
Con la partecipazione dei Sulutumana (Giambattista Galli, voce, suoni e parole / Francesco Andreotti, pianoforte e tastiere / Nadir Giori, contrabbasso, basso elettrico, chitarra)
A cavallo fra Otto e Novecento, in una villa di delizia sullo sfondo del Lago Maggiore, prende vita un cenacolo culturale destinato a segnare un'epoca. Attorno alla figura di Paolo Troubetzkoy, si muove un circolo di intellettuali, letterati, musicisti e amici pittori “scapigliati” che, in fuga dalla città, riparano in un paradiso lacustre, immerso in un clima di magica eleganza, “fin de siècle”. Nelle sculture del principe Troubetzkoy sfilano, come in passerella, i protagonisti di una società tardo-romantica, strizzata nei suoi abiti alla moda. Da Crispi a Tolstoj, da Toscanini a Mary Pickford. Il principe cattura nella materia il volto e l'anima di uno star system sbocciato all'alba del mondo moderno. Racconti e analisi delle opere si mescolano a musiche d'epoca e a canzoni ispirate ai temi delle sculture. La performance didattica e canora è studiata per coinvolgere il pubblico in un percorso emotivo fatto di arte, note e poesia.
Immagini di: Paolo Troubetzkoy, Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Luigi Conconi, Ernesto Bazzaro, Vittore Grubicy de Dragon, François-Auguste-René Rodin, Giovanni Boldini, John Singer Sargent.
Testi di: George Bernard Shaw, Lev Tolstoj, Henry James, Paul Marie Verlaine, Guido Gozzano, Gabriele D'Annunzio
16 Settembre 2016 – ore 21.00
Paolo Troubetzkoy, scultore tra due secoli
Conferenza a cura di Sergio Rebora – Storico dell’Arte
Condizionata da pur suggestive pagine critiche d'epoca più volte riproposte al pubblico nel corso del tempo, la figura e l'opera di Paolo Troubetzkoy sono state oggetto di una rinnovata lettura fondata su approfondite ricerche, in anni non lontani, proprio da parte del Museo del Paesaggio. La grande mostra allestita a Verbania nel 1990 ha infatti evidenziato da un lato l'originalità dell'esperienza artistica di Troubetzkoy contestualizzandola sullo sfondo della cultura scapigliata lombarda, dall'altro le spiccate connessioni con istanze e stilemi del postimpressionismo internazionale.
Contraddistinta da una singolare libertà di azione forse in virtù del suo approccio privo di educazione accademica diretta, la scultura di Troubetzkoy raggiunge precocemente, fin dagli anni di Milano (1884-1898), esiti assai audaci e in sintonia con la sperimentazione di artisti di punta, come Luigi Conconi e Gaetano Previati. Ma la ricerca del giovane scultore e pittore di origine russa guarda con interesse anche orizzonti extra lombardi, all'inizio in sintonia con colleghi quali Leonardo Bistolfi e Pietro Canonica e poi, anche attraverso le Biennali di Venezia, con alcuni maestri europei, come Auguste Rodin, Jacques Emile Blanche, John Singer Sargent, Anders Zorn, Giovanni Boldini, Joaquin Sorolla y Bastida. Con alcuni dei pittori e degli scultori ricordati Troubetzkoy entra in rapporto nel corso di lunghi soggiorni effettuati in - in ordine di tempo - a Pietroburgo, a Parigi, a New York.
L'eleganza modernista e il delicato accento intimista che connota la sua opera all'inizio del nuovo secolo acquista nel corso del tempo una stilizzazione più accentuata e un tratto più scabro e destrutturato, indice di una sensibilità inquieta e attenta a nuovi stimoli.
INFORMAZIONI
Quando: 9 e 16 Settembre
Dove: Cortile di Palazzo Viani-Dugnani (sede principale del Museo del Paesaggio) in via Ruga 44 a Pallanza.
In caso di pioggia l’evento del 9 settembre si terrà presso Villa Giulia a Pallanza, mentre quello del 16 presso la sala conferenze del museo a Palazzo Viani-Dugnani al piano -1.
Orario: 21.00
Costo: gratuito
Contatti: segreteria@museodelpaesaggio.it – 0323/556621
Sito: www.museodelpaesaggio.it
I PROTAGONISTI
SULUTUMANA
Il gruppo e la sua storia Il progetto musicale dei SULUTUMANA nasce nel 1998 quando Gian Battista Galli e Michele Bosisio, fondatori del gruppo, incontrano Francesco Andreotti e Nadir Giori. Nascono così le prime canzoni originali a firma SULUTUMANA. Quella che fino ad allora era stata una cover band diventa una proposta nuova nel panorama musicale italiano. Nel 2000 realizzano il primo demo-cd, grazie al quale vincono il “Premio Tenco – Targa Imaie” come miglior gruppo inedito. Per l’occasione si esibiranno sul palcoscenico del Teatro Ariston di San Remo. Siamo all’inizio di un cammino entusiasmante e di una carriera ricca di soddisfazioni. Oggi il nucleo della band è costituito da Gian Battista, Francesco e Nadir, che sono gli autori di testi e musiche. A loro si aggiungono altri tre compagni di palco e di musica, a completare la formazione. La musica dei SULUTUMANA è un intreccio di strumenti e di generi sapientemente miscelati in un misto di folk, pop e musica d’autore di eccellente qualità. Energici e raffinati, colti e popolari, intensi e leggeri allo stesso tempo, questo sono i SULUTUMANA, e il loro concerto è un distillato di emozioni, sorpresa e divertimento. Dal 2001 fino ad oggi hanno collezionato più di 1000 esibizioni dal vivo in Italia, Svizzera e Germania. Ad oggi la band ha composto più di 200 canzoni, raccolte in 6 album, 4 cd per bambini, un audiolibro. Chiara Gatti e Michele Tavola Storici e critici dell'arte, giornalisti delle pagine culturali di “Repubblica”, raccontano storie dell'arte al ritmo della musica dei SULUTUMANA.
CHIARA GATTI è storica e critica dell’arte, specialista di scultura e di grafica moderne e contemporanee. Scrive da sedici anni per le pagine del quotidiano La Repubblica e cura progetti dal taglio trasversale, che incrociano ricerca estetica e antropologia. Nel tempo, ha curato monografiche e testi critici dedicati, fra gli altri, a Édouard Manet, Giuseppe Amisani, Adolfo Wildt, Edward Hopper, George Rouault, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Leone Lodi, Fausto Melotti, Alberto Giacometti, Angelo Bozzola, Giuseppe Coco, Walter Molino, Gianfranco Ferroni, Carlo Ramous, Mimmo Paladino, Giuseppe Bergomi, Bernardí Roig, Alfredo Casali. Ha curato mostre recenti come “Essere e Tessere” alla Fondazione Stelline di Milano, “Enrico Baj. L'invasione degli ultracorpi” al Museo Archeologico Regionale di Aosta. Ha pubblicato per la casa editrice Bruno Mondadori, tre edizioni del manuale d'arte contemporanea L’arte tra noi. Ha firmato Insolite natività per le Edizioni Interlinea e La Milano scolpita da Leone Lodi per Officina Libraria. Ha curato, per lo Studio Museo Francesco Messina di Milano, in collaborazione con l'Institut du Monde Arabe di Parigi, la mostra Il mio nome è cavallo. Immagini tra Oriente e Occidente, promossa dal Comune di Milano, prodotta da Officina Libraria con il Patrocinio di ICOM, International Council of Museums.
MICHELE TAVOLA è nato a Lecco il 2 ottobre 1973, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Arte presso l’università di Torino dopo essersi laureato in Lettere all'Università Statale di Milano e dopo essere stato borsista alla Fondazione Longhi di Firenze, città dove ha frequentato anche la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte. In qualità di esperto d’arte ha collaborato con Radio Popolare di Milano e collabora dal 2008 con il quotidiano La Repubblica. Per la casa editrice Alpha Test ha pubblicato un manuale di storia dell’arte contemporanea e un glossario di storia dell’arte. È nel comitato scientifico della rivista Art App e del Premio San Fedele. È direttore della collana “Impronte – monografie d’arte digitali”, della casa editrice Emuse, per la quale ha pubblicato Miró. La poesia della pittura, Michelangelo. La potenza della forma, Picasso. L'avventura del segno. Ha curato mostre, tra gli altri, di Goya, Picasso, Matisse, Miró, Chagall, Dubuffet e Rouault. Dal 2010 al 2015 è stato assessore alla cultura del Comune di Lecco.
SERGIO REBORA è Storico dell’arte. Dagli anni Ottanta si interessa di argomenti connessi alle arti figurative e, in senso più ampio, alla società in Italia e in Svizzera nell’Ottocento e nel primo Novecento, ambito in cui ha organizzato e coordinato numerose mostre e monografie, tra le quali si ricorda almeno il catalogo generale ragionato di Vittore Grubicy De Dragon (1995). Collabora allo studio, alla divulgazione e alla tutela del patrimonio culturale di musei, istituzioni pubbliche e istituti di credito.