17 settembre 2013, Civitanova Marche. E’ solo l’ultima di una interminabile lista: Maria Pia Vigoni, ammazzata dal marito dopo essere stata più volte minacciata e aggredita. Lo stesso giorno in Italia altre quattro donne sono state uccise. Ormai è una mattanza.
Sono 80 le mogli, compagne, fidanzate, uccise da gennaio a metà settembre di quest’anno. Lo scorso anno 124: 7 femminicidi su 10 sono avvenuti dopo maltrattamenti e violenze fisiche e psicologiche. Gli autori sono italiani nel 75% dei casi, in generale uomini "normali”, non dei pazzi. La famiglia si conferma un luogo oltremodo pericoloso per le donne, visto che nel suo seno si consuma la maggior parte delle violenze in tutto il Paese.
Le cause profonde sono nelle relazioni di potere storicamente ineguali tra uomini e donne, nella discriminazione di genere e nel pregiudizio culturale che non riconosce la donna nella sua identità e libertà. Il Governo, per far fronte all’emozione, ha emanato un decreto sulla sicurezza, che affronta la violenza contro le donne sul presupposto che si tratti di un problema di ordine pubblico, risolvibile soprattutto aumentando le disposizioni repressive, che intervengono però dopo a punire, a violenza e minaccia già avvenuta.
Non si agisce invece come sarebbe necessario per prevenire, con un’azione in profondità sui piani sociale e culturale. Ci sono le convenzioni internazionali che l’Italia ha firmato e ratificato e che non vengono rispettate. Vengono anzi tradite nella prassi, dal momento che si tagliano i fondi ai centri antiviolenza, non vengono messe seriamente in campo politiche di prevenzione e di promozione di una cultura di rispetto della donna, troppe donne vengono abbandonate a loro stesse anche in seguito a reiterate denunce da esse fatte, non si ha cura degli strumenti - casa, lavoro, tutela – che possano consentire alle donne di uscire da rapporti familiari logorati, violenti e pericolosi, per loro e i propri figli.
Per una reale parità di genere occorre mettere in discussione i rapporti di potere insiti nei modelli culturali dominanti, economici e politici. Solo così si può combattere la piaga della violenza e del femminicidio.
Chiediamo che il Governo e la Regione non taglino ma potenzino ed estendano gli sportelli antiviolenza, ci sia una pianificazione delle politiche pubbliche per la prevenzione e la protezione, il potenziamento dei consultori e dei centri di ascolto territoriali, la formazione degli insegnanti, degli operatori sanitari e della sicurezza.
Partito dei Comunisti Italiani
Federazione del Verbano Cusio Ossola
PdCI: BASTA violenza sulle donne !
Riceviamo un comunicato del Partito dei Comunisti Italiani VCO, riguardante la campagna contro la violenza sulle donne.
8 commenti Aggiungi il tuo
Donne
livio
25 Settembre 2013 - 08:38
Di comunismo , nel senso più nobile della parola,in questo disgraziato paesello rovinato dal berlusconismo più becero,ce ne vorrebbe a tonnellate!!!
Violenza sulle donne cosa troppo seria
aurelio tedesco
25 Settembre 2013 - 08:47
Livio non rispondiamo nemmeno a un provocatore che si nasconde dietro a un nomignolo . La violenza sulle donne è una cosa troppo seria e dovrebbe essere trasversale l'idea che una cultura maschilista dovrebbe cambiare.
catamar
Livio
25 Settembre 2013 - 10:15
catamar torna a baciare i piedi agli sceicchi dell'offshore a stresa che magari una caramella te la danno
catamar
silvana dagrada
25 Settembre 2013 - 10:51
non sono un'estimatrice della falce e martello ma del confronto leale, della giustizia e buon senso sì. Pertanto Le rispondo "di cuore".....basta "idioti".......
Catamar
Alessandro
25 Settembre 2013 - 15:40
Io son di estrema destra e devo dire che i cosiddetti comunisti, abbiano davvero ragione, no alla chiusura degli sportelli anti violenza , bisognerebbe però che a Roma, qualcuno aumenti le pene per reati simili e che alla prima denuncia, le forze dell'ordine possano intervenire con mezzi idonei per verificare i fatti, penso ad intercettazioni ambientali eccetera, peccato che per ridurre il numero di carcerati, lo scorso mese , il buon governo abbia ridotto le pene anche per questi reati.
La tristezza sta nel fatto che gli altri partiti ignorino queste cose.
La tristezza sta nel fatto che gli altri partiti ignorino queste cose.
Inesattezze ideologiche e proposte interessanti.
Tarquinio
25 Settembre 2013 - 20:45
C'è la giusta considerazione di individuare una risposta amministrativa (sportelli e punti di ascolto e emergenza) a questi reati che non possono essere prevenuti da un semplice e rozzo aumento della pena.
Di contro viene fornita la solita fotografia ideologica. Basta con la solita manfrina della relazione di potere tra generi. NON SIGNIFICA NULLA. In Italia non è così. Questi reati violenti sono il frutto di disaggio psichici e emotivi. Vanno peraltro educate le stesse donne. Si anche loro in quanto sono loro che scelgono e si legano al "bastardo" di turno. Non vi sembra vero... leggete la letteratura criminologica sul tema.
Di contro viene fornita la solita fotografia ideologica. Basta con la solita manfrina della relazione di potere tra generi. NON SIGNIFICA NULLA. In Italia non è così. Questi reati violenti sono il frutto di disaggio psichici e emotivi. Vanno peraltro educate le stesse donne. Si anche loro in quanto sono loro che scelgono e si legano al "bastardo" di turno. Non vi sembra vero... leggete la letteratura criminologica sul tema.
violenza sulle donne
adriana rossi
17 Novembre 2013 - 20:17
la legge cecchè se ne dica non protegge le donne
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