ZEBO – Zero Emission Baroque Orchestra è un’orchestra barocca che lavora ad impatto zero e che trova in questo la sua identità nonché il suo punto di forza, facendo di un’attività culturale come la produzione musicale, il veicolo privilegiato di un messaggio etico. Per questa ragione, tutte le emissioni di CO2 prodotte per realizzare i propri eventi vengono compensate attraverso il finanziamento di riforestazione equivalente.
Caratteristica del festival è di presentare ad ogni data in cartellone uno spettacolo in forma di racconto; lo spettatore viene coinvolto nella narrazione attraverso musica, immagini proiettate e recitazione. La narrazione permette così al pubblico di comprendere il nesso fra la trama e la musica, aiutandolo a cogliere la forza descrittiva, narrativa ed onomatopeica di questo tipo di musica. Ideatore e direttore artistico del festival è il violinista milanese Giorgio Leonida Tosi.
Cinque le date in cartellone, ognuna in un differente e suggestivo comune delle province di Novara e Verbania. Il primo appuntamento, lunedì 25 luglio, presso la chiesa di San Michele a Stresa, racconterà il mito di “Teseo e Arianna – Dell’amore, dell’inconscio e dell’abbandono” attraverso le cantate del barocco Italiano e le opere di G.Fr. Haendel.
Seguirà mercoledì 3 agosto, nella Chiesa di San Donato a Brovello Carpugnino, “Chiquitania, Anno Domini 1726 – Viaggio di un musicista che dall’Europa andò in Sudamerica a comporre insieme agli Indios”. Lo spettacolo racconta la conversione a gesuita di Domenico Zipoli, compositore di origine Italiana, il suo viaggio in Sudamerica nella missione gesuitica in Bolivia e l’incontro con la cultura Indios attraverso le musiche di Scarlatti, Paquini – suoi maestri – e dello stesso Zipoli, gli estratti dal Montezuma di Vivaldi e alcuni spartiti del barocco missionale recentemente riscoperti nelle riduzioni gesuitiche del centro America.
Giovedì 11 agosto a Baveno, nella Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio andrà in scena “Passacaglia della vita – Quattro storie sulla vita e sulla mentalità del Seicento italiano”. Il XVII secolo raccontato attraverso quattro percorsi musicali che descrivono i pensieri, gli stati d’animo, l’immaginario di quell’epoca; la vita, le battaglie, gli amori, la morte, il Paradiso e l’Inferno.
Giovedì 18 agosto, nella Chiesa Vecchia a Belgirate sarà la volta di “Don Chisciotte – Dei mulini che si fecero giganti, di Dulcinea che mutò in contadinotta. Storia di un uomo che, ostinato, volle seguire la sua magnanima impresa”. Lo spettacolo intende mettere in evidenza il dualismo insito nell’opera di Cervantes tra il mondo antico, medievale e rinascimentale, di cui Don Chisciotte è l’eco, l’ultimo folle rappresentante e il mondo moderno che di Don Chisciotte coglie la goffaggine e il ridicolo. Queste due epoche sono talmente antitetiche che persino le loro musiche spesso non possono essere suonate con gli stessi strumenti. Ogni musicista in questo spettacolo avrà infatti un doppio ruolo e un doppio strumento.
In chiusura, martedì 23 agosto nella Chiesa di S. Maria Assunta a Ghevio (Meina), ZEBO eseguirà il programma “Orfeo ed Euridice – Storia di un grande amore che portò alla discesa negli inferi”. Il mito raccontato attraverso le musiche di Monteverdi, Haendel, Clerambault e Rameau.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito, con orario d’inizio alle ore 21.00.