Lo ha annunciato il Ministro delle Autonomie e degli Affari regionali Enrico Costa nel corso della Conferenza Unificata che si è tenuta (ieri sabato 26 marzo 2016 - ndr) a Roma, al quale hanno preso parte i rappresentanti di Anci, Uncem, Upi. Presenti l'on. Enrico Borghi, presidente Uncem e presidente dell'Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della Montagna, l'on. Roger De Menech, vicepresidente Intergruppo, numerosi sindaci tra i quali Roberto Pella (Valdengo) e Bruna Sibille (Bra) per Anci.
L'incontro si è aperto con l'intervento dei vertici di Poste che hanno confermato la loro volontà di dare seguito al piano concordato nel 2015 con il Governo e AgCom, implementando i Comuni dove la corrispondenza verrà consegnata a giorni alterni, ma anche di voler "ripensare il modello organizzativo sul territorio", senza rivisitazioni del piano.
Dal Ministro Costa una presa di posizione netta: "Sulla consegna a giorni alterni che da aprile interessa più di mille Comuni, chiederò valutazioni alla Commissione europea. Il piano di Poste va rivisto". L'Intergruppo Montagna ha presentato al tavolo un documento che illustra come altri Stati UE hanno organizzato i servizi postali, con particolare riferimento alle aree interne e montane. Dall'Uncem anche una presentazione delle opportunità di "ufficio multiservizi" che può essere sperimentato nei piccoli Comuni, come vettore nuovo di servizi per i cittadini.
"Abbiamo apprezzato l'impegno del Ministro Costa - affermano Borghi e De Menech - che conosce i grandi problemi del servizio postale più volte evidenziati dai Comuni e da Anci e Uncem. Sa bene che Poste non può continuare a ridurre i servizi in alcune aree del Paese che ritiene poco remunerative. Non è accettabile. Guardiamo a quanto hanno fatto altri Paesi europeidove i servizi sono stati resi innovativi attraverso un serio programma legato allo sviluppo digitale. Serve prima di tutto concertazione, chiesta nell'Unificata e confermata dal Governo come necessità da concretizzare in un tavolo che ridiscuta il Piano di tagli ai servizi, chiusure di uffici, distribuzione a giorni alterni. Poste non può certo tirarsi indietro, abbandoni la rigidità e ridiscuta le sue strategie con Governo ed Enti locali".
Governo su posta a giorni alterni: "Il piano va rivisto"
Poste dovrà rivedere con il Governo il suo piano di tagli dei servizi e in particolare il punto relativo alla distribuzione della corrispondenza e dei giornali a giorni alterni in 5.200 Comuni italiani.
25 commenti Aggiungi il tuo
Verissimo Hans Axel Von Fersen (ultimamente concordo spesso con te). È il periodo delle battaglie inutili con le conseguenti eventuali vittorie insignificanti.
Amici, non pensate solo a chi abita in città dove la presenza di uffici postali è plurima e facilmete raggiungibile con autobus, metro, tram, ma anche a chi vive nei paesini dove l'Ufficio Postale è rimasto un punto di riferimento, non ultimo per quei turisti, ve lo assicuro per esperienza personale, che in quei paesini scelgono di passare le loro vacanze: vi garantisco che anche per loro la presenza giornaliera di un ufficio postale è veramente importante. I servizi costano, si sa, difficilmente producono utili: ma proprio in quanto servizi alle persone vanno mantenuti, specie nelle zone montane e disagiate.
Ciao lupusinfabula. Ho parlato personalmente con un sindaco di questi paesi. Piuttosto isolato, per giunta. Dice che l ultimo dei problemi e' la posta a giorni alterni. Vediamo oltre.... Se poi vogliamo dire che si risparmia su questo e si butta in altro e' un altro discorso. Ma non attacchiamoci all utilità estrema di un ufficio postale montano che non chiude ma riduce l orario di apertura. Ciao
Evidentemente anche Lady Oscar non vive in un paese di montagna ma in una città dove le possibilità di avere uffici postali a disposizione è plurima. Ha ragione il sindaco del paese isolato a dire che la posta a giorni alterni è l'ultimo dei problemi:proprio per questo è meglio non aggravare la situazione creando un ulteriore, ultimo disagio. Certo chiudendo a giorni alterni si fa un risparmio, ma un risparmio minimo che nulla va ad intaccare i grandi sprechi nazionali ad ogni livello. E' come se in un bilancio famigliare si risparmiassero 5 centesimi di euro al giorno: certo è un risparmio, ma il tenore di vita di quella famiglia non cambierebbe di certo in meglio in modo significativo. Chissà perchè questo andazzo di tagliare sempre e comunque laddove le situazioni di disagio sono maggiori!
Credo che la chiusura di un ufficio postale a giorni alterni, in un paese montano con poche anime, non influisce minimamente sulla vita della popolazione residente. Se si vuole difendere invece qualche posto di lavoro, bisogna fare un altro discorso è sollevare altre problematicità.
Poste fai da te... ahi ahi ahi!!
Mario
29 Marzo 2016 - 08:40
Non c'è più collegamento celebrale nel chi tira le fila delle poste del VCO. Cannero Riviera settimana di Pasqua normalmente v'è una presenza in percentuale di turisti paragonabile o superiore al periodo ferragostiano, tra alberghi Resort case di vacanza e campeggio si parla di 3000 persone oltre ai residenti. Il mercoledì l'ufficio postale rimaneva chiuso per "imbiancature". Il mancato introito di quella giornata è sicuramente pari o maggiore al risparmio di una chiuisura a giorni alterni per un mese o forse più di un ufficio postale "montano". Non è finita, sempre a Cannero per avere 100 francobolli da un euro a volte bisogna attendere intere settimane. Quindi così è detto tutto, oltre all'ilarità degli stranieri frequentanti Cannero che sicuramente porteranno nel cuore oltre alle perle del lago Maggiore anche lo zimbello dei nostri Uffici postali, per riderne poi con gli amici, la stessa Amministrazione di Poste.it che ha sviluppato il proprio settore più da supermercato che da utenza al popolo, non riesce o non vuole capire dove sta il vero introito e come dovrebbe essere un dignitoso servizio. In fundus voglio rimarcare come la chiusura di un ufficio "strategico" come quel di Cannero per imbiancatura potrebbe essere fatto nella stagione invernale, anche perchè i riscaldamenti dello stesso ufficio rimangono accesi a "manetta" giorno e notte, quindi non credo che esistano problemi di muffa.
Mario,
rilievi assolutamente irrilevanti.
A che serve un ufficio postale per i turisti stranieri? Per acquistare affrancature per cartoline? Problemone! DI solite non si acquistano i francobolli in tabaccheria, hotel e nelle stesse rivendite della cartoline.
Possibile che non si riescono a individuare i veri problemi?
rilievi assolutamente irrilevanti.
A che serve un ufficio postale per i turisti stranieri? Per acquistare affrancature per cartoline? Problemone! DI solite non si acquistano i francobolli in tabaccheria, hotel e nelle stesse rivendite della cartoline.
Possibile che non si riescono a individuare i veri problemi?
per Giovanni
Mario
29 Marzo 2016 - 09:45
Se Lei ritiene non essere un problema per un ottantenne che scende da Oggiogno (con le difficoltà che ciò prevede) per recarsi all'ufficio postale e lo trova chiuso "per imbiancatura" , o che attende l'ultimo giorno per pagare una bolletta perchè non ha economicamente possibilità per farlo prima, trova chiuso e deve recarsi a Oggebbio o Cannobio ecc. ecc. Forse i problemi sono altri, allora se può Lei caro Giovanni risolva almeno questi al 02%, e con ciò ho finito non intendo scendere a inutili discussioni da bar. Saluti
Il vecchietto paga la bolletta il giorno dopo e non succede nulla di serio.
Il vecchietto e l'alra popolazione ha bisogno di ben altro. Meglio destinare le risorse per gli effettivi bisogni.
Avete seri problemi di rappresentazione della realtà.
Il vecchietto e l'alra popolazione ha bisogno di ben altro. Meglio destinare le risorse per gli effettivi bisogni.
Avete seri problemi di rappresentazione della realtà.
Ho già scritto un lungo post in tal senso. Ovviamente non pretendo a nessuno di ricordare cosa scrivo... forse diciamo sempre le stesse cose.
Per quanto concerne Poste Italiane s.p.a. tenere aperto a giorni alterni un ufficio in paese montano di poche anime E' GIA' UN BUON SERVIZIO!
Cercherò il link
Per quanto concerne Poste Italiane s.p.a. tenere aperto a giorni alterni un ufficio in paese montano di poche anime E' GIA' UN BUON SERVIZIO!
Cercherò il link
condivido
sibilla cumana
29 Marzo 2016 - 12:02
Lupus e Andrè, in pieno!
Le poste (volutamente minuscolo) sono diventate Spa proprio per garantire utili e prebende ai vertici; dei servizi da dare alla gente e della gente....chi se ne frega? e più si tolgono servizi, più scade e diminuisce il valore del territorio, o no?
Un A.D. che guadagna 1 milione e 200 mila euro all'anno e consente che le poste versino in questo stato, si deve solo vergognare....
Le poste (volutamente minuscolo) sono diventate Spa proprio per garantire utili e prebende ai vertici; dei servizi da dare alla gente e della gente....chi se ne frega? e più si tolgono servizi, più scade e diminuisce il valore del territorio, o no?
Un A.D. che guadagna 1 milione e 200 mila euro all'anno e consente che le poste versino in questo stato, si deve solo vergognare....
Continuate a fare mescoloni assure di diversi aspetti senza avere il peso dei problemi e della realtà.
I compensi degli A.D sono assurdi e cozzano scandalosamente con il nostro momento di crisi e con le paghe dei lavoratori.
Questo però è un altro argomento, un altro problema da risolvere.
Tenere aperto un ufficio postale a giorni alterni in un piccolo comune montano mi sembra già un erogazione di un servizio. E' già uno sforzo per l'azienda. Il pagare la bolletta il giorno dopo o non reperire direttamente all'ufficio postale quel giorno stesso il fracobollino sono ca...te.
I compensi degli A.D sono assurdi e cozzano scandalosamente con il nostro momento di crisi e con le paghe dei lavoratori.
Questo però è un altro argomento, un altro problema da risolvere.
Tenere aperto un ufficio postale a giorni alterni in un piccolo comune montano mi sembra già un erogazione di un servizio. E' già uno sforzo per l'azienda. Il pagare la bolletta il giorno dopo o non reperire direttamente all'ufficio postale quel giorno stesso il fracobollino sono ca...te.
Diciamo che vedo l utilità di questa operazione solo nell ottica di un risparmio aziendale ben più ampio e completo. Altrimenti fine a se stesso non ha senso. Buona giornata.
Chissà perchè molti vogliono tagliare, risparmiare, sopprimere posti di lavoro solo....sulla pelle degli altri! Curioso questo modo di intendere tagli e risparmi! Nel momento in cui siamo, col governo che ci troviamo senza averlo scelto, slavre anche un solo posto di lavoro, fosse anche quell'impiegata/o postale dell'ultimo paese dell'ultima valle dell'ultima regione a me sembra importante. Dietro quell'impiegato/a in genere c'è una famiglia, figli, esigenze quotidiane; mi pare che molti commentatori sono diventati montiani, foneriani,renziani: parola d'ordine "tagliare". Ma che si taglino loro quello che dico io!!
andrè....
sibilla cumana
29 Marzo 2016 - 13:41
molto bene, calerà il debito d'acqua e risalirà il livello dei fiumi e dei laghi. Al prossimo periodo siccitoso........troviamo un altro argomento su cui concordare.......
Non concordo che se si tratta di tagliare posti ma di spostare il personale dove piu serve. Calmati.
Mi dispiace solamente non essere, in questa faccenda, concorde con Lupus che saluto augurandogli buon inizio primavera.
Comunque rifletterò.
Comunque rifletterò.
Non so che lavoro faccia Lady, ma la sposterei volentieri, tanto per farle vedere l'effetto che fa, come diceva Jannacci. La sposterei a vivere in un paesino di montagna, lontano dagli agi e dalla comodità della città, magari in inverno, ma non come turista.E comunque la solfa non cambia: tagliare,licenziare, spostare, risparmiare, sulla pelle degli altri però!
...come sempre, questi post diventano una guerra tra Guelfi e Ghibellini, ma la verità è molto più semplice!
Oggi abbiamo sempre meno bisogno di recarci in posta, così come in banca e in altre sedi, che ha sempre meno senso tenere aperti gli uffici postali periferici sempre.
Semplicemente negli uffici postali dei piccoli comuni ci vanno sempre meno persone! Non dimentichoamo che su 77 comuni della provincia del VCO solo tre comuni hanno più di 10.000 abitanti, solo 7 più di 5.000 e 46 comuni hanno meno di 1.000!
Che ci piaccia o no, i piccoli uffici postali dovranno cambiare pelle, l'apertura a giorni alterni è solo un primo passo.
Saluti
Maurilio
Oggi abbiamo sempre meno bisogno di recarci in posta, così come in banca e in altre sedi, che ha sempre meno senso tenere aperti gli uffici postali periferici sempre.
Semplicemente negli uffici postali dei piccoli comuni ci vanno sempre meno persone! Non dimentichoamo che su 77 comuni della provincia del VCO solo tre comuni hanno più di 10.000 abitanti, solo 7 più di 5.000 e 46 comuni hanno meno di 1.000!
Che ci piaccia o no, i piccoli uffici postali dovranno cambiare pelle, l'apertura a giorni alterni è solo un primo passo.
Saluti
Maurilio
Ha passato gran parte delle sue estati in un paesino sperduto di montagna di cui conosce la metà dei suoi abitanti, sindaco compreso. La posta a giorni alterni e' l ultimo dei problemi. E ri ripeto che non sono d accordo a licenziare ma a spostare i dipendenti e solo in un' ottica di rivalutazione generale delle risorse. Stipendi dirigenti in primis. Non pretendo di aver ragione ma non dirmi che non so di cosa parlo. Ciao
Ciao Andrè
Non ci crederai... Ma assume chi ha bisogno di personale e non necessariamente è colui che fa utili
Non ci crederai... Ma assume chi ha bisogno di personale e non necessariamente è colui che fa utili
Anche nelle poste non si assume più: in un paese che è in crisi di produzioni perchè la gente non può spendere, un governo saggio dovrebbe indebitarsi ancora di più, tornando ad assumere, rinnovando contratti, perchè solo se mettiamo le persone nella condizione di spendere queste a loro volta genereranno fabbisogno di materie ed oggetti o di terziario e ridaranno ossigeno all'economia. Altrimenti con la politica dei tagli ci sarà solo un'avvitamento su se stessi con una crescita in continuo calo e la disoccupazione in aumento. Io la vedo così e nessuno mi farà cambiare idea.Bisogna invertire rotta e marcia.
lupus...
sibilla cumana
29 Marzo 2016 - 20:14
il governo dovrebbe tornare ad assumere e potrebbe farlo senza indebitarsi di più. Basterebbe licenziare funzionari, dirigenti, nullafacenti, inetti ed imbelli, con immeritati stipendi da nababbi e che invece di adoperarsi per far funzionare ciò che è di loro competenza, lasciano che tutto si sfasci. Questi lestofanti seriali (tranne poche, lodevoli eccezioni) sono messi dove sono, perchè ammanicati con la politica e con coloro che tengono le redini della finanza criminale, vorace e truffaldina.
Con i soldi risparmiati dal loro licenziamento, sa quante persone che, nella pratica, assicurano i servizi si potrebbero assumere? Sa quante famiglie potrebbero avere un reddito e quante persone potrebbe godere meglio dei diritti elementari che gli spettano? (es. poste, trasporti, scuole, sanità, ecc. ecc.)
Con i soldi risparmiati dal loro licenziamento, sa quante persone che, nella pratica, assicurano i servizi si potrebbero assumere? Sa quante famiglie potrebbero avere un reddito e quante persone potrebbe godere meglio dei diritti elementari che gli spettano? (es. poste, trasporti, scuole, sanità, ecc. ecc.)
Per commentare occorre essere un utente iscritto