Insubrika Nuoto srl, la società che gestisce le piscine comunali di Verbania, ha depositato questa mattina il preannunciato ricorso al TAR per chiedere l'annullamento del provvedimento di revoca della gestione della struttura, disposto dall'amministrazione comunale.
“Era un atto dovuto e doveroso in considerazione dell'attività e degli compiuti dalla nostra società soprattutto nell'anno in corso che stanno dando ottimi risultati sotto tutti i punti di vista.”
Spiega il presidente di Insubrika Nuoto Paolo Preti.
“Riteniamo che i nostri legali dello studio Pagani & Ferrari di Novara abbiano formulato un ricorso ineccepibile e crediamo che il TAR accoglierà le nostre osservazioni.
Naturalmente siamo sempre stati e siamo tuttora disponibili a riaprire un confronto con l'amministrazione comunale di Verbania in qualsiasi momento – aggiunge Preti – e mi preme ricordare che, al di la di queste vicissitudini burocratiche e amministrative, le nostre attività proseguono e proseguiranno regolarmente con l'impegno e l'attenzione di sempre, in attesa del giudizio e del pare del TAR.”
Insubrika Nuoto ricorre al TAR
Riceviamo e pubblichiamo, un comunicato di Insubrika Nuoto Verbania che informa di aver depositato oggi il ricorso al TAR per chiedere l'annullamento del provvedimento di revoca della gestione delle piscine comunali.
4 commenti Aggiungi il tuo
Gli ottimi risultati ottenuti da Insubrika dimostrano la loro volontà di voler ottenere risultati sotto il profilo sportivo squadra e il massimo dei profitto dalla struttura che gestiscono investendo il minimo possibile (ma è possibile che non riparino nemmeno le porte scorrevoli d'ingresso costringendo gli utenti a forrzarne l'apertura???). Che poi si dimostrino sempre disponibili al confronto con l'amministrazione per la risoluzione delle "vicissitudini burocratiche e amministrative" (magari mettiamoci anche le inadempienze contrattuali oltre che il mancato pagamento delle bollette, criticità un po meno burocratiche) credo dimostri la loro cattiva fede
Ciao Claudio Ramoni
beh Claudio se avessi lo sfratto, non riparerei i rubinetti che sgocciolano. Lo sono nella stessa situazione
beh Claudio se avessi lo sfratto, non riparerei i rubinetti che sgocciolano. Lo sono nella stessa situazione
A parte il fatto che le porte d'ingresso nel loro insieme sono fuori uso quasi tutte da un pezzo, se tengono cosi tanto a voler dialogare con l'amministrazione comunale per tentare di recuperare la convenzione non sarebbe forse il caso di dimostrare non solo di voler tener fede al contratto ma anche di tenere alla piscina e agli utenti che la frequentano riservandole qualche attenzione in più?
Che tutti debbano avere il diritto di lavorare è sacrosanto, detto questo però, la cosa che sconcerta, non è l'annullamento del contratto ma di quanto ci sta dietro a questa revoca; vogliamo parlare delle manutenzioni non eseguite; di come si è presentata l'acqua alle verifiche della ASL, risultati di analisi che hanno fatto inorridire anche i meno rigorosi alle normative, forse a molti questo non è ben chiaro che il pericolo era la salute delle persone. Poi, da che mondo e mondo, chi non ottempera ad accordi contrattuali se ne va e paga le penali ed eventuali danni.
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