Saranno 24 i Film in rassegna al martedì sera più una minirassegna sul Tema del Vino per 3 giovedì in collaborazione con A.I.S. VCO (Associazione Italiana Sommelier VCO), con possibilità di prenotare una degustazione.
Si inizia con il Film Gratuito d'Apertura il 13 ottobre 2015:
"IL RACCONTO DEI RACCONTI"
di Matteo Garrone
DUE PROIEZIONI
alle ore 17:30 e alle 20:30
COSTO TESSERA a 27 Film : 60,00 €
Tutte le informazioni qui: http://www.informitalia.net/
PRESENTAZIONE DELLA RASSEGNA
Ingmar Bergman: “Non c’è nessuna forma d’arte come il cinema per colpire la coscienza, scuotere le emozioni e raggiungere le stanze segrete dell’anima”, queste parole di un grande del cinema svedese ci sembrano appropriate per presentare la 27a rassegna del Cinecircolo Giovanile Don Bosco. Venticinque film che ci condurranno in quasi tutti i continenti grazie all’abilità dei numerosi registi e registe già famosi o al loro esordio e che colpiranno la nostra coscienza con I temi o le metafore più attuali, scuoteranno le emozioni con immagini crude o sentimentali, raggiungeranno le stanze segrete della nostra anima con le parole o le riflessioni che scaturiranno dalla visione.
Quest’anno in collaborazione con l’associazione Sommellier del VCO proponiamo tre giovedì all’insegna del buon cinema accompagnato dalla degustazione di vini pregiati. Il primo film, il 29 ottobre (tempo di vendemmia) è Sideways - In viaggio con Jack ironico nel suo incedere, prende vita attimo dopo attimo (verrebbe da dire, sorso dopo sorso), quando le vineyards californiane e le cantine illuminano la scena. Segue il 5 novembre Vinodentro, come un sorso di Marzemino può cambiare la vita di un astemio (da una storia vera). Terzo film, il 12 novembre Zoran, il mio nipote scemo, come un buon vino friulano, si beve e lascia nel finale in bocca un sapore amabile e rotondo.
La 27° rassegna si apre con un film fantastico, Il racconto dei racconti, tre racconti de "Lo cunto de li cunti", la raccolta di fiabe più antica d'Europa, scritta fra il 1500 e il 1600 in lingua napoletana da Giambattista Basile.
Striplife, A day in Gaza, esempio di filmmaking indipendente, rigoroso, antispettacolare, essenziale, Striplife invita lo spettatore a un mosaico di quadri da decodificare e osserva un teatro di guerra e reclusione, ma pervaso da una speranza di pace data dalle nuove generazioni.
Pitza e datteri, del regista e sceneggiatore iraniano di origine curda Fariborz Kamkari, una favola multietnica ambientata in una Venezia lontana dagli stereotipi turistici.
Mia madre, di Nanni Moretti, un film profondo e sincero, un film sul cinema e sul rapporto tra realtà e finzione, un film che s'appresta ad essere un manifesto del nostro tempo complesso e problematico, con una strepitosa Margherita Buy, vincitrice del David di Donatello e nastro d’argento a Cannes.
Gemma Bovery, di Anne Fontane, prima donna regista della rassegna; una commedia pudica che conserva lo spirito di Flaubert coniugato con l'umorismo britannico di Posy Simmonds, scrittrice e illustratice inglese nonché collaboratrice alla sceneggiatura. Con Fabrice Luchini, demiurgo e insieme vittima delle illusioni che lui stesso ha suscitato.
Altra regista donna, Anna Muylaert con E’ arrivata mia figlia: una commedia umana misurata e felice sull'identità e lo scontro di classe tra mura domestiche, con una magnifica Regina Casé. Premio della giuria al Sundance Film Festival e premio del pubblico a Berlino.
Youth, di fronte all’inesorabile scorrere del tempo due diverse reazioni alla ricerca della giovinezza perduta. Il premio Oscar Paolo Sorrentino torna a trovare la profondità, la leggerezza ma anche la concentrazione che permettono al film di levitare. Chi lo vedrà capirà il senso del verbo.
L’ultimo lupo, favola spettacolare in una terra, piena di una bellezza selvaggia e vertiginosa dove apprendere qualcosa sugli uomini e sui lupi, che il governo comunista cinese ha deciso di sterminare. Dentro il recinto, eretto dal protagonista Chen Zhen per crescere il suo cucciolo qualcosa si perde. Fuori urlano i lupi, lupi senza pelliccia che rompono un equilibrio ancestrale sparando agli animali e soffocando la volontà di libertà degli uomini.
Magic in the moonlight Una 'comédie au champagne', dove si accetta il soccorso dell'illusione delle immagini, dei giochi di prestigio e di qualche nota jazz sul nero.Woody Allen non accetta mai il soccorso della religione, ma non smette mai di trovarlo nell'illusione.
Lo straordinario viaggio di T. S. Spivet è un viaggio al contrario di un piccolo genio, da ovest verso est, in antitesi con il mito da frontiera americana. È un ritorno all'origine, un cammino solitario in cui il distacco dalla famiglia rigenera relazione. Favola onirica di un bimbo simile per natura ai coetanei Hugo Cabret e Pi. Al Festival Internazionale del Cinema di Roma ha conquistato un po' tutti, grandi e piccini.
Woman in gold, non è difficile intravedere la sagoma di Philomena, il sorprendente film di Stephen Frears del 2013. Della storia vera della dolce anziana Maria Altmann e del suo riluttante desiderio di ottenere giustizia, coadiuvata da un avvocato inizialmente poco convinto, per riottenere un quadro di Klimt, si ricorderà soprattutto la superba interpretazione di Helen Mirren.
Corri ragazzo corri, come altri film sulla stessa tematica (“Europa,Europa” , “Jona che visse nella balena”), è un film sull'infanzia violata adatto anche agli spettatori più giovani. È la storia vera di una perdita di identità raccontata nel commovente film di Pepe Danquart, un lento e progressivo allontanamento dalle proprie radici compiuto da un bambino per sfuggire all’abominio nazista.
Deephan, il soldato Deephan, l’uomo che non amava la guerra, deve ritrovare i suoi istinti guerrieri per proteggere ciò che sperava potesse diventare la sua “vera” famiglia. Presentato a Cannes.
Io, Arlecchino, Giorgio Pasotti esordisce alla regia, insieme a Matteo Bini, con un film di cui è anche interprete, compiendo alcune sagge decisioni: la prima è quella di seguire una linea narrativa semplice, senza fronzoli e voli pindarici, con una regia pulita e funzionale. Altra scelta saggia è quella di circondarsi di attori di ottimo livello, a cominciare da Roberto Herlitzka.
Teneramente folle, altra regia al femminile, quattro attori irresistibili e una strepitosa colonna sonora anni '70 per un film dal pathos autentico dove Maya Forbes narra la storia di un uomo meraviglioso e imbarazzante, geniale e ingestibile, con la tenerezza che solo una figlia innamorata del padre sa elargire a piene mani. Autobiografico.
Timbuktu, Abderrahmane Sissako è uno dei pochi registi dell'Africa nera ad aver raggiunto una reputazione internazionale. La fonte di ispirazione di questo intenso quanto rigoroso film di uno dei Maestri del cinema africano è rintracciabile in un fatto di cronaca accaduto in una cittadina del nord del Mali.
Wild, tratto dal libro scritto dalla stessa protagonista "Wild - Una storia selvaggia di avventura e rinascita" e adattato da Nick Hornby per il grande schermo, il nuovo film di Jean-Marc Vallée è fondato su un percorso di rinascita, sulla demolizione fisica e morale della protagonista e sulla sua ricostruzione a colpi di musica e paesaggi.
Vergine giurata, girato tra l'Albania e Bolzano, il film è liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Elvira Dones. Con una regia al femminile, Laura Bisturi. Dalla qualità ipnotica, il film esplora il tema dell'identità, non solo di genere, attraverso immagini essenziali e rigorose.
Taxi Teheran, passeggeri di diversa estrazione sociale salgono e scendono da un taxi guidato da Jafar Panahi, il regista. Il tutto viene registrato, a loro insaputa. Un'opera destinata a rimanere la testimonianza di un cinema che si fa militante. Il regista infatti è condannato a vent’anni di “silenzio” cinematografico.
Il figlio di Saul, aveva ragione Jacques Rivette," la vocazione dei film che trattano la Shoah è quella di essere discussi, il rischio quello di essere contestati." László Nemes, regista ungherese al suo esordio, prova a rispondere prendendosi il rischio e la responsabilità formale e morale attraverso un film che sceglie il 4:3 come luogo di composizione e di 'ricomposizione' di un corpo, quello del figlio.
Samba, un ironico senegalese in cerca di un permesso di soggiorno incontra una donna parigina in cerca di se stessa. Film ambizioso quattro anni dopo lo straordinario successo di Quasi amici, Olivier Nakache e Éric Toledano realizzano Samba, una commedia sociale che racconta in fondo la stessa storia, quella di un borghese, offeso dall'handicap ieri e dalla depressione oggi, che ritrova senso ed entusiasmo a fianco di un indigente nero.
White God, nella Budapest di oggi una disposizione di legge, per favorire l'allevamento dei cani di razza, prevede che sui bastardi venga applicata una forte tassa. Attraverso uno stile ibrido, Kornel Mundruczó lancia un grido di allarme nei confronti della crescente intolleranza verso la diversità.
Rams - Storia di due fratelli e otto pecore, Il film è stato presentato nella sezione Un Certain Regard alla 68a edizione del Festival di Cannes. Due fratelli cercano di salvare le loro pecore da un'epidemia letale.
Water, una multi regia israelo-palestinese che col tema del bene più prezioso, l’acqua, esplora le possibilità di convivenza fra due popoli in un perdurante conflitto.
Figlio di nessuno, Siamo in Jugoslavia, prima della guerra, e un ragazzo viene trasferito a Belgrado per tentarne il recupero educativo in un istituto per orfani.Debutto cinematografico di grande maturità e purezza etica ed estetica Il paragone fra No One's Child, opera prima vincitrice del Premio del pubblico alla Settimana della Critica e del premio FIPRESCI alla Mostra del cinema di Venezia, e Il ragazzo selvaggio di Francois Truffaut è immediato e inevitabile, ma il regista serbo Vuk Ršumovic, basandosi su una storia vera, cala il piccolo protagonista nella contemporaneità.