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PsicoNews: L’importanza dell’amore

Amore e innamoramento, due mondi diversi, vicini e distanti. La passione, la velocità, la bramosia nell’uno, la pazienza, l’ascolto, la reciprocità e la dedizione nell’altro.

Verbania
PsicoNews: L’importanza dell’amore
Nel mio lavoro è particolarmente evidente quanto il tema dell’amore sia pregnante in ogni ambito: fraterno, genitoriale, relazionale, per se stessi e altro; il lavoro con gli anziani però è la parte che più di tutte mi ha insegnato che cosa è un grande amore; gli anziani, sani o malati, sono capaci di un amore senza confini.

Questa settimana è mancata una signora, anziana e malata; oltre al dispiacere che sempre si prova, il mio pensiero è immediatamente corso al marito, anche lui anziano, che è rimasto senza la sua compagna, e credetemi, era una compagna che amava davvero molto e dalla quale era amato profondamente.

Nonostante anni di matrimonio insieme, varie difficoltà che la vita ha imposto loro e per finire una brutta malattia, che ti toglie la dignità, questa fantastica coppia si amava, e sono certa che lui andrà avanti ad amarla anche ora che non c’è più. Ma perché l’amore è così difficile?

Partiamo dall’innamoramento: frequentiamo una persona che ci piace, con la quale stiamo bene, sotto tutti i punti di vista, che sembra essere proprio ciò che desideravamo; bene, in questa fase siamo quasi fusi con l’altro, perdiamo i confini del nostro io.

Idealizzare l’oggetto d’amore, sentirsi energici perché prendiamo energia dal nostro innamoramento, dall’altra persona, che diventa un nostro prolungamento, al punto quasi da regredire ( “ cucciolinoinoino”, “amoruccio”, e tutti quei simpatici nomignoli da innamorati )
Fin qui sembra andare tutto benone, ma poi che succede??

Succede che, a volte, arriva l’Amore, quello con la A maiuscola. E tutto cambia e diventa davvero difficile: l’altro ha moltissimi difetti, è diverso da come mi sembrava, non è quello che volevo.

Ebbene sì l’amore non è uguale all’innamoramento, l’amore è: ricostruire i confini del proprio io e accettare che l’altro sia altro da me, diverso, nel bene e nel male; farlo scendere dal piedistallo, sul quale lo avevamo posto, ma farlo rimanere nel cuore, accettandolo come altro da me, perché è solo da qui che può continuare l’amore, perché lo sappiamo tutti l’amore si fa in due, restare fusi in un’unica identità non è amore.

L’amore è una scelta. Reciprocità, fiducia, rispetto, conoscenza sono gli elementi cardine di questo sentimento, a questo punto i componenti della coppia rinascono in essa e grazie ad essa.

"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".

"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".

"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.

"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."

"Io sono responsabile della mia rosa..." ripete' il piccolo principe per ricordarselo. 1

E voi siete mai riusciti ad amare? Raccontateci la vostra

1: Il piccolo principe (Le Petit Prince) di Antoine de Saint-Exupéry.



1 commento  Aggiungi il tuo

Vedi il profilo di l parole da un solitario marziano
l
10 Luglio 2015 - 08:32
 
“...Ebbene sì l’amore non è uguale all’innamoramento, l’amore è: ricostruire i confini del proprio io e accettare che l’altro sia altro da me, diverso, nel bene e nel male; farlo scendere dal piedistallo, sul quale lo avevamo posto, ma farlo rimanere nel cuore...”

Quindi c'è da auspicare l'uscita dall'innamoramento, interessante, perchè “restare fusi in un’unica identità non è amore”; parole che sottolineano il terrore per questo stato di grazia che può per varie motivazioni trasformarsi in dolore infinito, ma queste cause sono esterne, nulla hanno a che fare con lo stato chiamato innamoramento, e siccome il rischio è la fine, si vuole pianificare una vita a due con mille compromessi: così si “ricostruisce i confini del proprio io per accettare che l’altro sia altro da me, diverso, nel bene e nel male”.
Nell'idea di queste coppie vi è la perenne agonia con mille sfumature e in diversi gradi, per il terrore della solitudine si è pronti ad infliggersi ogni cosa.

La fase dell'innamoramento non va superata come l'autrice vorrebbe, va invece coltivata, con estrema delicatezza; è avvenuto qualcosa di inesplicabile, la coscienza si è espansa, la forza di gravità non ti ha più come prigioniero, si è pervenuti per così dire naturalmente ad uno stato che costerebbe molta fatica attraverso svariate modalità spirituali, e l'intento dovrebbe ora essere la dissoluzione per rientrare nei ranghi? Non sono sconcertato, è la concezione comunemente dominante.

E' estremamente pericoloso innamorarsi, ma si deve rischiare.
Si da per scontato che l'innamoramento sia una breve fase iniziale, proprio per sua natura, io asserisco invece che la vita come normalmente la si intende è ben misera cosa, se giungono o si trovano opportunità per elevarsi è sacrosanto averne cura, amarle quanto più possibile, stanno mostrando altre sfere di esistenza che non possono essere intaccate da ciò che sta più in basso.



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