I ricercatori IBM hanno scoperto nuovi materiali che potrebbero portare a processori che consumano meno energia e che lavorano in modo molto simile al cervello umano.
IBM lavora a un nuovo approccio per la realizzazione dei transistor; al posto dell'elettricità si fa uso di un "liquido ionico" per modificare lo stato di un semiconduttore - da conduttore a isolante e viceversa.
I "gate", responsabili del controllo sul flusso di elettroni tra i componenti dei transistor, vengono sostituiti da gocce di liquido capaci di mantenere la loro forma irregolare a temperatura ambiente: il liquido ionizzato, a seconda del tipo di carica, è in grado di convertire un elemento di ossido di vanadio da isolante a conduttore e viceversa.
L'obiettivo è quello di andare oltre il silicio per evitare che l'intera industria tecnologica vada a sbattere contro i limiti fisici di miniaturizzazione del suddetto metallo: IBM prevede la possibilità - in un futuro ancora remoto - di utilizzare il principio del liquido ionico per realizzare chip di memoria non volatile o anche transistor deputati al calcolo informatico.
In quest'ultimo caso, però, le performance sarebbero molto diverse: i chip a base di "correnti ioniche" lavorerebbero molto più lentamente di quelli elettronici al silicio, anche se i calcoli verrebbero eseguiti in maniera più efficiente; è il "principio ispiratore" della mente umana.
TimeMachine: IBM studia nuovi materiali per le future CPU
Gli scienziati IBM sperimentano transistor liquidi per aumentare le capacità computazionali rendendoli più simili al cervello umano
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