Robert Capa, pseudonimo dell’ungherese Endre Ernő Friedmann, è uno dei fotografi di guerra più famosi al mondo. Le sue fotografie hanno ritratto le scene dei principali conflitti bellici, tra cui la guerra civile spagnola, la seconda guerra sino-giapponese e la seconda guerra mondiale, protagonista di questa mostra.
78 immagini in bianco e nero raccontano lunghe pagine di libri di storia e sembrano custodire vive le sensazioni e le emozioni di quei momenti, come neanche un film riesce a fare.
Le fotografie illustrano la storia di quei giorni in cui, tra il 1943 ed il 1944, gli alleati sbarcarono in Sicilia per arrivare poi fino ad Anzio, portando in Italia la libertà e la fine dell’occupazione tedesca.
Così il visitatore si ritrova in un attimo immerso in un'altra epoca, un altro mondo, come se fosse stato portato indietro nel tempo, in quell’Italia fatta di macerie e rovine, fatta di morti e bimbi feriti; un mondo in cui la guerra era la regina e tutti gli uomini le pedine, mosse – purtroppo - da giocatori che erano altri uomini, i c.d. potenti.
Le immagini si susseguono, ma non si trova mai una risposta a tanta morte e sofferenza; fa pensare che alcuni esseri umani, tutti con dei sentimenti, una vita, una famiglia, potessero divenire così alienati, a causa delle situazioni affrontate; al contempo fa riflettere che altri uomini, in pari situazione, potessero conservare la loro umanità, soccorrendo i feriti oppure – ad esempio – portando sulle spalle un bambino bisognoso.
Vi sono anche immagini crude di soldati feriti o uccisi, di sguardi adulti e bambini ricchi solo di paura e sofferenza. La fame, la povertà e l’incertezza regnano in molti volti, tanto civili quantoo militari.
Ma poi ad un tratto, nonostante le immagini siano rigorosamente in bianco e nero, i colori divorati dalla guerra sembrano apparire sui volti della gente che vede l’arrivo degli alleati come la salvezza, la speranza della fine della guerra. La folla accoglie i soldati americani con fiori e dolciumi, i volti si accendono e scoppiano i sorrisi. Forse un nuovo mondo stava nascendo e finalmente si poteva iniziare a vivere…
La mostra è visitabile presso lo spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto 2, angolo Piazza Oberdan) dal martedi alla domenica nel seguente orario: 10.00-19.30.
Antoneta Kraja