Nato e cresciuto a Verbania, il nostro bartender ha staccato il biglietto per questo concorso imponendosi alle selezioni Nazionali che si sono svolte lo scorso 12 Gennaio nella sede storica di Milano dell’AIBES, Associazione Italiana Barmen e Sostenitori, sbaragliando gli oltre 30 competitors provenienti da tutta Italia.
Patrocinato dall’IDAC, l’Istituto Internazionale per la tutela e lo sviluppo del Calvados e dall’IBA, l’International Bartenders Association, questo concorso, la cui finalissima è in programma a fine marzo, è considerato da sempre un vero e proprio campionato Europeo, essendo oltre 20 i paesi in gara.
Ma per il professionista Verbanese, da diversi anni impiegato a Milano dopo una parentesi di un anno nel Principato di Monaco, questa non è la prima volta; infatti già nel 2011 ebbe modo di partecipare a questa competizione europea portando a casa un soddisfacente terzo posto.
Un’altra soddisfazione per Francesco, che è riuscito, e continua, a cogliere diversi risultati nel suo ambito professionale ormai da tempo, come ad esempio l’eclatante titolo di Disaronno Mixing Star Global Champion del 2012, ottenuto conquistando la finalissima internazionale di Berlino o come l’opportunità di essere selezionato per il concorso a preferenze per il titolo di “Professionista dell’Anno Italia a Tavola”, dove è possibile votarlo fino al 18 Gennaio.
Verbanese rappresenterà l'Italia al concorso europeo di cocktail
Francesco Cione, barman Verbanese classe 1982, si è aggiudicato l’opportunità di competere, rappresentando l’Italia, al prossimo IBA Calvados Nouvelle Vogue International Trophy in programma a marzo nella cittadina di Deauville, nella Francia normanna.
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Probabilmente è un errore di stampa: la cittadina normanna che citate nell'articolo di chiama DEAUVILLE e si pronuncia "dovill". Comunque, complimenti al barman!
No comment fuori luogo.
Cosa c'è di sbagliato nell'essere un barman professionista nella preparazione dei cocktail?
Qui non desideriamo essere anche una località turistica? Ben venga un verbanese esperto barista!
Cosa c'è di sbagliato nell'essere un barman professionista nella preparazione dei cocktail?
Qui non desideriamo essere anche una località turistica? Ben venga un verbanese esperto barista!
Certo che se il futuro dei nostri giovani è quello di fare cocktails per tutta la vita, sem a post !!!!!! Ma già, è arrivata Simona..................Come fare senza di lei ?
Certamente non vogliamo un futuro da garzoni da bar ma trattiamo il CASO SPECIFICO.
Il giovane in questione non mi sembra un perdente, uno che si arrangia me uno che nel suo campo ha raggiunto l'eccellenza e che sicuramente riuscirà a vendere il suo talento.
Vermeer questo non è certamente un caso da "non comment".
Tutto chiaro? Fattelo spiegare lentamente da qualcuno.
Certo che se il futuro dei nostri giovani è quello di fare mille sacrifici per studiare, laurearsi e poi finire (quando riescono) a fare stage non retribuiti per anni o il cassiere di un supermercato (con rispetto parlando)....sem a post!!!!!!
Ben vengano le nuove professioni e le persone che inseguono i loro sogni senza adattarsi a seguire cio' che la società ci impone!
Ben vengano le nuove professioni e le persone che inseguono i loro sogni senza adattarsi a seguire cio' che la società ci impone!
Hai ragione Grisu. La situazione sociale è drammatica. Ormai non solo dobbiamo purtroppo dimenticare il famoso "ascensore sociale" ma si assiste a un massivo sotterramento delle classi medie.
Purtroppo non intravedo rosee speranze per il futuro.
La cultura (da non confondere con l'istruzione) non è mai inutile: migliora la qualità della vita, se non altro di quella interiore. L'adattarsi o meglio, adattare le individuali abilità e inclinazioni alle esigenze di mercato sono forse, in questo momento storico, una delle poche vie per il successo. Creatività e cultura. Almeno, io la vedo così.....
Spiegami cosa vuoi dire con CASO SPECIFICO, Simona. E spiega anche quale eccellenza ha raggiunto quel giovane. Così capiremo tutti quanti, dai !!!!
mentre i fenomeni ridono,un barman di quel livello guadagna in 4 mesi quello che un impiegato guadagna in un anno.
concordo pienamente con le valutazioni di Simona,tanto e' vero che,altri ''casi specifici'' che fanno lo stesso mestiere di cui sopra,portano a casa dai 2500 euro mensili in su,piu' mance....arrivando a cifre da manager,tanto piu'se,come il ''caso specifico''verbanese,hanno lavorato a Montecarlo.Per non parlare di quelli che lavorano in svizzera,tipo Davos o giu' di li'.Beh,ci metterei la firma a vita per essere un ''caso specifico'' di quel tipo.Complimentissimi al nostro concittadino.....bravo!!!!!!!!!!!!!
Concordo pienamente Amelia. Non bisogna mai rinunciare alla costruzione di un adeguato livello di cultura. La rinunciare all'istruzione e alla cultura vuol dire far morire ogni speranza.
Per quanto concerne Veermer, sono costernata. Se non riesce a capire cosa significa "caso specifico", allora è veramente inutile continuare.
Per quanto concerne Veermer, sono costernata. Se non riesce a capire cosa significa "caso specifico", allora è veramente inutile continuare.
Questo significa che siamo alla frutta. Ma alla frutta secca. Sono amareggiato dalle priorità che date ad una attività. Basta far soldi, insomma. Poi non importa se uno come professione versa da bere alla gente. Sapessi quanto impara uno che fa quello pseudomestiere !!! Un pò come un croupier che accetta le scommesse o fa girare la pallina nella roulette. Però guadagna magari 2500 euro al mese più le mance. Ma allora siete tutti fuori strada veramente !!!!!! Mi spiace per voi. E anche per il futuro dei nostri giovani che possono ambire a posti di lavoro così, dove si impara a mischiare analcolici ed alcolici, e poi a versarli nei bicchieri ( sic !!!!! )
Caro Vermeer, fatico veramente a capire dove vuoi arrivare. Tu ritieni che i giovani debbano ancora essere tutti medici, avvocati o chesso' io e che solo seguendo queste strade una persona si possa considerare qualificata?
Grisu, guarda che non è necessaria una laurea o un diploma per imparare un vero mestiere, capisci ? Non stiamo parlando di pseudomestieri, ma di veri mestieri, utili alle altre persone, come quelli relativi a commercio, artigianato, arte, restauro, ecc.ecc., chiaro ? Comunque vedo che le convinzioni sono dure a cambiare, per cui ognuno è libero di pensarla come ritiene opportuno. Quindi anch'io.
Si era laureato in architettura e non aveva voglia di fare la solita umiliante gavetta in qualche studio avviato. Ha preferito imparare a fare il sarto. Poi ci ha messo un po' del suo, creatività e capacità nel disegno e......ed è diventato Gianfranco Ferré. L'importante nella vita è fare ciò che piace, ciò che gratifica e riflette genio, creatività, personalità. Poi, a volte, si riesce anche ad emergere ed avere successo economico. Ma non è lo scopo principale il guadagno. È molto più gratificante fare un lavoro che piace. E, chi è chi per stabilire se e quale lavoro sia migliore dell'altro, quale il più importante? Non siamo in India, dove esistono le caste. Qui ogni lavoro, fatto a regola d'arte, con competenza e professionalità, ha grande valore e può dare grandi soddisfazione.
Però era laureato. E la laurea sicuramente gli sarà stata utile, se non preziosa. Sono d'accordo con te che ciò che ha valore nella vita, non è il denaro, ma un'attività che piace, in cui ti senti realizzato, e che possibilmente sia utile anche a chi ti vive attorno. Però, se permetti, c'è lavoro e lavoro. Non puoi porre allo stesso livello di professionalità un cameriere ed uno chef, un medico ed un guaritore praticone, un tinteggiatore ad un affrescatore. Se li poni sullo stesso livello professionale, sei completamente fuori strada. E non c'entrano nulla le caste indiane. C'entra il buon senso.
Concordo con te che non si possano mettere sullo stesso livello il medico a il fattucchiere e così via. Il messaggio che vorrei far passare é un altro. Qualcuno ha parlato di laureati che non trovano lavoro. E io gli rispondo che, con una laurea in tasca , chi ha voglia di rimboccarsi le maniche riesce a crearsi un lavoro. Chi invece considera la laurea un punto di arrivo.....be' quello è ancora lì a rimpiangere il posto fisso da impiegato statale. Conosco ad esempio, un giovane architetto che sin da ragazzino aveva la passione e l'hobby della lavorazione del legno(scultura, ebanisteria) e che dopo la laurea, invece di stare in grosse città a fare il tirapiedi di qualche grosso studio ha avviato un'attività tutta sua di design di arredi d'interni. Lui stesso progetta e realizza, saltando i costi di progettazione e di intermediazione. Risultato: prezzi più competitivi, precisione, professionalità. E tutti contenti. Mi danno fastidio i laureati altezzosi e sprezzanti delle attività artigianali o quelli che considerano degradante fare.....il barman.
Sì, era quello che volevo esprimere anch'io. Anch'io sono infastidito dai laureati che sfruttano e vantano, spesso a sproposito, la propria laurea per arrampicarsi sul muro della carriera sociale e politica. Stimo molto. molto di più un bravo artigiano o commerciante che sappiano esercitare la loro professione con correttezza e coerenza. Fare il barman è un'attività come molte altre, e certamente non disprezzabile. Ma ciò che volevo esprimere è questo = Esaltare una professione che si ferma ai cocktails, e non permette di più, secondo me è come esaltarla ai giovani come un punto di arrivo, che secondo me, è molto limitante. Poi, se uno vuole iniziare come barman e proseguire in crescendo per diventare ristoratore, sommelier, gestore di agriturismo, ecc., in tal caso prevederei una crescita qualitativa dello stesso barman.
L'idea di vivere una vita a mischiare solamente liquidi nei bicchieri, mi sembra una vita da cameriere discotecario, o per occasioni di cocktail party nei saloni degli alberghi, per matrimoni, battesimi, cresime e conferenze, ma solo una professione di servitù, e nulla più. Poi, niente di male, se uno vuole fermarsi alla mescita di bevande...............
L'idea di vivere una vita a mischiare solamente liquidi nei bicchieri, mi sembra una vita da cameriere discotecario, o per occasioni di cocktail party nei saloni degli alberghi, per matrimoni, battesimi, cresime e conferenze, ma solo una professione di servitù, e nulla più. Poi, niente di male, se uno vuole fermarsi alla mescita di bevande...............
Il lavoro è lavoro!!
clprofessional
16 Gennaio 2015 - 15:06
Che discussione vergognosa!! Il lavoro è nobile indipendentemente da che lavoro sia, l'importante è farlo con passione e professionalità, qualsiasi esso sia, anche fare il loavapiatti in ujn hotel! senza doversene vergognare come vorrebbe invece qualcuno che se non si ha una laurea non si è considerati! Veramente una discussioone degna di discriminazione, vergogna!!
Ciao clprofessional,
non direi che la discussione sia vergognosa in quanto l'unico qui che sta avnazando critiche, per me del tutto campate in aria, è solo VEERMER. Prenditela con lui... io ormai ci ho rinunciato.
Tutti stiamo elogiando questo giovane.
Amelia, ha inoltre egregiamente ben sostenuto di considerare in modo più elstico il rapporto cultura, titolo di studio e lavoro.
non direi che la discussione sia vergognosa in quanto l'unico qui che sta avnazando critiche, per me del tutto campate in aria, è solo VEERMER. Prenditela con lui... io ormai ci ho rinunciato.
Tutti stiamo elogiando questo giovane.
Amelia, ha inoltre egregiamente ben sostenuto di considerare in modo più elstico il rapporto cultura, titolo di studio e lavoro.
Lascio libera di continuare indisturbata la vostra coalizione di opinioni, rimanendo del mio parere, ed essendo convinto di quello che penso. Mi spiace solo di sapere che si valorizzi positiva qualsiasi cosa, anche la meno positiva. Buon proseguimento a tutti. Vermeer.
solo per curiosità,ma Vermeer che mestiere fa?
così almeno potremo tutti capire questo complesso di superiorità.
così almeno potremo tutti capire questo complesso di superiorità.
Cavo Vevmeev,
lascia pevdeve questi povevetti. Sicuvamente svolgono una "pvofessionne di sevvitù". Mai dave confidenza alla sevvitù, mi diceva sempve mamà!
lascia pevdeve questi povevetti. Sicuvamente svolgono una "pvofessionne di sevvitù". Mai dave confidenza alla sevvitù, mi diceva sempve mamà!
Cavo Giovanni, hai pevfettamente vagione !!!!! Paolino e Simona potvanno favsi vevsave da beve dal bavman pvemiato dall'AIBES, e bvindave alla sua vittovia !!!! Uhhh, che goduvia !!!!!
Pensavo fossero superati da un pezzo i "pregiudizi di casta" . Ma dove sta scritto che più in alto si sale professionalmente più il proprio lavoro è importante? Tutte le professioni sono necessarie, importanti in una società civile. Sono pronta a scommettere che proprio le persone che considerano con commiserazione la professione del cameriere o del barman o dello spazzino, proprio loro, sono tra quelli che trattano male il loro prossimo e lo guardano dall'alto verso il basso. Io anni fa conobbi una giovane donna senegalese che lavava i pavimenti dei palazzi amministrativi di un capoluogo di provincia del nord Italia: doveva pagarsi vitto e alloggio in attesa di dare gli esami presso un importante ateneo, esami che avrebbero equiparato la sua laurea in medicina a quella italiana. Superò gli esami e ora lavora in pediatria di un grosso ospedale italiano. Succede sempre più spesso che la domestica, lo spazzino o il barman siano persona di gran lunga più volte di certi clienti altezzosi. Occhio alle figuracce!!!!!
Cavo Vevvé
Giovanni %
17 Gennaio 2015 - 15:03
Cavo Vevmeev,
ti chiamevò alla mia maniera: Vevvé, conosci queste signovine Simona e Amelia. Sai, mamà ha tanto bisogno di sue domestiche pev la nostva casa a Monte Cavlo.
Scherzi a parte, vale per ma sempre questa vecchia frase forse un po' retorica ma che considero comunque giusta: IL LAVORO NOBILITA L'UOMO.
Sono contento che un giovane verbanese abbia vinto quel premio e deve essere per lui una grande soddisfazione.
"Cavo Vevvé" ritorna sulla terra!
ti chiamevò alla mia maniera: Vevvé, conosci queste signovine Simona e Amelia. Sai, mamà ha tanto bisogno di sue domestiche pev la nostva casa a Monte Cavlo.
Scherzi a parte, vale per ma sempre questa vecchia frase forse un po' retorica ma che considero comunque giusta: IL LAVORO NOBILITA L'UOMO.
Sono contento che un giovane verbanese abbia vinto quel premio e deve essere per lui una grande soddisfazione.
"Cavo Vevvé" ritorna sulla terra!
funziona così: un insoddisfatto del proprio lavoro,magari anche discretamente frustrato,non sopporta chi invece ce la fa nel proprio ambito. e quindi,pur provando in realtà solo invidia,decide di denigrare il lavoro,onesto e ben fatto,di chi con le proprie forze riesce ad emergere.
tristezza.
tristezza.
Sai che soddisfazione mescolave bevande per tutta la vita !!!!!! Una goduvia pavadisiaca .................Comunque beato lui, se ha vinto un pvemio così ambìto, no ? Sono d'accovdo con voi.
....probabilmente non è più divertente impastare e infornare il pane o fare tagliatelle ma per fortuna c'è chi ama farlo! Vi immaginate una vita senza pane né pasta o gli spazzini che raccolgono le cartacce gettate dai maleducati? Mi viene anche un sospetto: succede, a volte, che coloro che aborriscono o denigrano una professione siano stati aspiranti all'esercizio di tale professione, scartati perché non all'altezza. A buon intenditore poche parole bastano.
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