Due anni prima, proprio negli stessi giorni, gli Alpini delle nostre Valli, uniti nel Battaglione INTRA, combatterono sui monti albanesi la battaglia di DOBREJ.
Per mantenere viva la memoria del sacrificio di tutti i soldati, su ogni fronte e in ogni tempo caduti per l’ITALIA, la Sezione INTRA, con i valorosi superstiti di quelle tragiche ma gloriose giornate, invita tutti - e soprattutto i giovani “che sono il nostro domani, la nostra speranza” - a ricordare quegli umili eroi ed il loro sacrificio nel nome della Patria, all’insegna di Valori che non conoscono il passare del tempo e che devono essere onorati, difesi e diffusi anche in tempi moderni.
La cerimonia si svolgerà DOMENICA 25 GENNAIO 2015
con il seguente programma:
ore 9.00 - Ammassamento presso il piazzale antistante la Chiesa di Maria Ausiliatrice
(S.Luigi) in corso Cairoli 43 a Verbania Intra
ore 9.30 - Santa Messa solenne con la partecipazione
del Coro Valgrande di Cambiasca
ore 10.30 - Corteo alla Caserma Simonetta
Alzabandiera e Onore ai Caduti; Saluto del Comandante della Guardia di Finanza Colonnello Giovanni Viglianti; Saluto del Presidente Sezionale Gian Piero Maggioni; Allocuzione del Presidente Emerito dell’A.N.A. Corrado Perona.
Particolarmente prestigiosa, per la Sezione Intra e per l’intera comunità la presenza del Presidente Emerito Corrado Perona, classe 1933, alla guida dell’Associazione Nazionale Alpini dal 2004 al 2013. Le sue parole aiuteranno tutti i presenti, a riflettere sul valore del sacrifcio e sull’ideale di Patria in un momento particolarmente difficile per il nostro Paese e per tutto il mondo occidentale.
«Per non dimenticare»: un titolo che gli Alpini sperano di trasformare, con la collaborazione di tutti, in messaggio forte per offrire alle nuove generazioni un’Italia e un mondo sempre più giusti.
Alpini: Nikolajevka e Dobrej per non dimenticare
Il 26 gennaio del 1943 gli Alpini combatterono sul fronte russo quella che è passata alla storia come la battaglia di NIKOLAJEWKA: gelo, freddo, condizioni proibitive affrontate da ragazzi armati di coraggio e dell’ideale di Patria da difendere, decisi a sfondare l’accerchiamento dell’esercito nemico per cercare una via di salvezza.
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Per non dimenticare
Graziella
23 Gennaio 2015 - 07:44
Onore a quegli alpini , morti in guerre non da loro volute , contro un nemico sconosciuto e non sentito tale . Onore al loro dolore , al loro inutile sacrificio , morti più dal freddo che dal fuoco " nemico " .
1Il vero nemico
Giovanni
23 Gennaio 2015 - 08:33
Il loro vero nemico era chi li aveva inviati in guerra. Non dimentichiamo queste tragedie.
graziella e giovanni
sibilla cumana
23 Gennaio 2015 - 17:15
mi associo. Onore a loro e a tutti i combattenti in buona fede. Massimo disonore per chi le guerre le ha causate, volute e dichiarate. Allora, come ora.
In Val Cadino, laterale della Val di Fiemme, sorge la Cappelletta del Cristo Redentore, costruita nel 1900 per le funzioni religiosi dei boscaioli. Durante il conflitto 14/18 fu usata dagli austro-ungarici e nel piccolo cimitero sono stati sepolti i loro caduti ed alcuni prigionieri tra i quali il russo Timotin Rokonsin deceduto a soli 19 anni, lontanissimo dalla sua Patria e dai suoi affetti.
Non riesco a passare davanti a questa chiesetta senza fermarmi, entrare, commuovermi e pregare per lui.
In Val Cadino, laterale della Val di Fiemme, sorge la Cappelletta del Cristo Redentore, costruita nel 1900 per le funzioni religiosi dei boscaioli. Durante il conflitto 14/18 fu usata dagli austro-ungarici e nel piccolo cimitero sono stati sepolti i loro caduti ed alcuni prigionieri tra i quali il russo Timotin Rokonsin deceduto a soli 19 anni, lontanissimo dalla sua Patria e dai suoi affetti.
Non riesco a passare davanti a questa chiesetta senza fermarmi, entrare, commuovermi e pregare per lui.
Vorrei solo dire che a Pallanza sorge il monumento al generale Cadorna,che dovrebbe essere distrutto,dato che Cadorna si dimostrò solo di essere un" macellaio"Meditiamo gente meditiamo.
E naturalmente tutto il mio rispetto per i caduti di tutte le guerre volute dai generali e combattute dai contadini.
Giovanni e cadorna (volutamente minuscolo)
sibilla cumana
24 Gennaio 2015 - 20:29
sono d'accordo. Al suo posto, qualche pianta di camelia.
Posso concordare sull'abbattimento del monumento a Cadora, ma subito dopo abbattiamo anche quelli a Garibaldi.
Io non sono uno storico,ma sta di fatto che cadorna(volutamente minuscolo) ha commesso delle stragi inutili contro il proprio popolo ed i propri soldati,non so se sapete che cosa è la decimazione per intendersi,Io non conosco bene la storia di Garibaldi ma non mi pare che abbia commesso delle nefandezze del genere,ma sono pronto ad ascoltarle ed ad imparare cose che non sò.
Giovanni (il primo che ha scritto)
Anonimo
25 Gennaio 2015 - 16:24
È vero. Garibaldi in Sicilia usò metodi criminali per sopprimere alcune istanze popolari. Cadorna pure fu un ferocissimo criminale ma si assunse tutte le responsabilità del primi esiti negativi della guerra al contrario di altri generali (tra cui Badoglio) direttamente e pesantemente responsabili della disfatta di Caporetto. Ciò non alleggerisce la valutazione negativa del personaggio ma altri hanno avuto immeritati avanzamenti di carriera. I monumenti, anche se immeritati, devono rimanere in piedi in ricordo di quei momenti storici. Tocca a noi fare poi gli opportuni bilanci storici.
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