“In un momento cruciale, in cui è in gioco la sopravvivenza dell’Ente, è estremamente importante la condivisione d’intenti tra le diverse forze di partito rappresentate in consiglio provinciale e nel consiglio di ieri sera questa non è mancata come può dimostrare il voto unanime raggiunto nella quasi totalità dei punti all’ordine del giorno, grazie al giudizio favorevole espresso dai due consiglieri di minoranza presenti, Rino Porini e Matteo Marcovicchio.
Ciò anche per ribadire quanto in queste circostanze strumentalizzazioni e polemiche – come ha evidenziato il consigliere Damiano Del Barba – abbiano l’amaro sapore di un deleterio sciacallaggio politico”.
Così il Presidente della Provincia Stefano Costa commenta l’esito del seconda seduta del nuovo consiglio provinciale, nel quale si è ribadito – conti alla mano – la totale emergenza in cui versa l’assetto finanziario dell’Ente.
“Ho rimarcato in apertura che parlare di indirizzi di programma di governo è alquanto irragionevole e velleitario in questo frangente in cui, come sottolineato dal Collegio dei Revisori dei Conti, risulta possibile chiudere l’esercizio 2014, mentre è impensabile – allo stato attuale dei provvedimenti statali e regionali – anche solo ipotizzare un bilancio di previsione per il 2015.
Il bilancio 2014 presenta in ogni caso un saldo negativo di altri 2,7 milioni (per lo più risultanza di tagli ulteriori decisi dal Governo con il DL 66 dello scorso aprile e dalle riduzioni nei trasferimenti regionali per le funzioni delegate), che si vanno a sommare al disequilibrio di 2,1 milioni registrato per il 2013.
Un totale di 4,8 milioni che si possono spalmare su un’aggiuntiva procedura di rientro, ampliandone l’arco temporale, ma nulla risulta al momento plausibile per l’anno prossimo: si profila una situazione insostenibile, che porta alla fine dell’Ente ma non a una soluzione di problemi, piuttosto alla creazione di nuovi: a livello occupazionale e di erogazione e gestione di servizi essenziali per il territorio e i suoi cittadini” dichiara Costa.
In modo unanime è stato dunque deciso di rinviare la votazione dell’assestamento di bilancio e del bilancio pluriennale al prossimo martedì 23 dicembre, quando – nel frattempo – per due volte (il 15 e il 19 dicembre) si sarà riunito per una disamina e condivisione delle scelte da compiere un tavolo, a cui parteciperanno il presidente della provincia, un rappresentante consigliare di maggioranza, uno di minoranza, uno dell’assemblea dei sindaci, uno delle RSU, uno della Regione, il Prefetto, il parlamentare del territorio insieme ai tre revisori dei conti e a tre tecnici di comprovata esperienza (dottori Bellardi, Capra e Ziggiotti) oltre al segretario generale e al dirigente finanziario della Provincia.
“Siamo ancora in attesa di verificare se il voto al senato della legge di stabilità – con gli emendamenti presentati – consentirà qualche alleggerimento a una condizione tanto grave che mette il Verbano Cusio Ossola, ente che sconta un’originaria fragilità finanziaria strutturale, nella peggiore delle situazioni.
E’ chiaro che spiragli di salvezza ci arriverebbero dal riconoscimento di specificità montana, e con essa di forme particolari di autonomia amministrativa e finanziaria, che sono al centro dell’ordine del giorno votato all’unanimità e con il quale si fa quadrato attorno al ruolo di questo ente come promotore, tra tutti i comuni del VCO, di un disegno di legge regionale in questo senso, che non è un’ambizione immotivata ma una prerogativa stabilita dallo Statuto Regionale e da una legge dello Stato.
Sempre all’unanimità il consiglio ha votato l’ordine del giorno proposto dal consigliere Brezza per chiedere al Parlamento di escludere dal patto di stabilità le spese sostenute dalle province per interventi di edilizia scolastica. Abbiamo infatti a disposizione 2 milioni di euro, scuole che necessitano interventi, ma non la possibilità di spenderli in favore della sicurezza degli allievi e della funzionalità delle strutture. Voto unanime – afferma Costa – anche per l’odg proposto dalla consigliera Varallo, con cui stigmatizziamo l’insostenibile riduzione di risorse che non consentono di coprire le funzioni al cui svolgimento, a tutt’oggi, la provincia è delegata”.
L’ultimo ordine del giorno, presentato dal consigliere Marcovicchio, in difesa di entrambi i DEA attualmente operativi sul territorio provinciale, è stato ritirato dallo stesso proponente con l’impegno a una sua ripresentazione allargata e condivisa nel consiglio del prossimo 23 dicembre.
Sempre in quella data verrà convocata l’Assemblea dei Sindaci per il voto del nuovo Statuto, di cui - in osservanza alla Legge Delrio - la Provincia deve dotarsi. Nella seduta di ieri è stato approvato lo schema del testo (anch’esso votato all’unanimità), che verrà integrato con le osservazioni formulate dalla minoranza. Il gruppo di lavoro che lo ha elaborato tornerà a incontrarsi il prossimo mercoledì 18 per poi procedere alla stesura definitiva.