Comunicato:
Si continua a picconare. Senza alcuna pietà.
Leggendo i giornali di oggi apprendiamo che, adesso, a chiudere i battenti potrebbe essere anche il Corso Fiorito: un annuncio che, esternato proprio da chi dovrebbe incentivare il turismo cittadino, fa davvero rabbrividire. “Costa troppo, ci penseremo.”
Pare che tutto, per quest’Amministrazione, sia ridotto esclusivamente al soldo: tagliare quel che di buono abbiamo costruito/consolidato è ormai il verbo, il dogma, il principio ispiratore di ogni scelta e azione politica. Che la manifestazione più importante del panorama cittadino possa essere migliorata (o anche temporaneamente ridimensionata) è un conto, ma che qualcuno stia davvero e seriamente pensando di cancellarla per tirare la cinghia è un altro: è un’ipotesi semplicemente aberrante. In tempi di crisi e di difficoltà non ci resta che “ancorarci” alle nostre tradizioni, capisaldi d’una comunità il cui senso è quello di ricordarci chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo, atte a rinsaldare i legami di una comunità che ancora stenta a rafforzarli: e invece no, qualcuno scorda il valore incommensurabile proprio delle tradizioni, della storia, seppur ancora giovane, d’una città. Ci mancava anche questa, come se non bastasse già l’ingiustificata e squallida paralisi in cui versa il Museo del Paesaggio, altro importantissimo punto di riferimento storico-culturale della nostra città, che non si riesce, in nessun modo, a far decollare.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa davvero il primo cittadino di quest’ennesima lungimirante esternazione turistica che allevierà senz’altro i dolorosi travagli di quel tanto declamato parto che, in gestazione oramai da troppo tempo, sta tramutandosi in uno scontato aborto (Verbania Capitale dei Laghi Europei): mi piacerebbe sapere se ne era a conoscenza, se l’aveva concordata, se la condivide, o se è una simpatica trovata di qualcuno che, per delega ricevuta, decide con la propria testa, in piena autonomia e presunta legittimità.
Di certo, non ci stiamo annoiando: quasi non si dorme la notte, tanta è l’ansia di sfogliare i giornali del mattino, per trovare la consolatrice sorpresa quotidiana.
Pensavamo di averle viste tutte, e invece no. Quantomeno non ci annoiamo. Quantomeno.