Domenica 8 ottobre 2023 presso il castello di Vogogna si sono festeggiati i 25 anni delle Donne del Parco. In occasione dell’anniversario è stato presentato un fotolibro che racchiude attraverso le immagini la storia del gruppo.
All’interno del castello è stata allestita una mostra fotografica e durante l’evento è stato proiettato in anteprima un video che percorre la storia delle Donne del Parco e delle loro iniziative.
La partecipazione è stata numerosa, non solo delle Donne ma anche di tanti curiosi e appassionati del nostro territorio. Non hanno voluto mancare anche gli ex presidenti Pierleonardo Zaccheo e Massimo Bocci e l'ex direttore Tullio Bagnati.
In apertura di giornata, alla quale ha partecipato, in rappresentanza della Provincia di Verbania la consigliere Magda Verazzi, il presidente Luigi Spadone ha sottolineato il ruolo delle Donne quali ambasciatrici del Parco ringraziando la professoressa Franca Olmi che fortemente le volle,
soffermandosi sull'importanza del ruolo della donna nel passato, in particolare negli ambienti di montagna, seppure in un momento in cui i diritti non erano loro riconosciuti come oggi, concludendo con un ringraziamento alle "sue" Donne.
Dopo i saluti della Provincia e del Comune di Vogogna con un intervento del commissario Giuseppe Minissale, la presidente del Gruppo, Rosa Bossi, ha preso la parola ripercorrendo i 25 anni di storia e sottolineando quanto le Donne hanno fatto per promuovere il Parco ma anche gli antichi mestieri, i saperi e i sapori, non dimenticando di citare Rosalia Zaccheo, che per tanti anni ha presieduto il Gruppo.
“Il nostro scopo è certamente la promozione del territorio, - ha spiegato Rosa Bossi - sia all'interno della Regione sia fuori. Siamo stati in Liguria e in Lombardia ad esempio, sempre a presentare i prodotti e il territorio. Noi rappresentiamo, nella nostra diversità, data la varietà dei vestiti, uno diverso dall'altro a rappresentare 13 comuni, un’unicità di intenti ovvero quello di portare avanti usi, costumi e tradizioni delle nostre valli e questo traspare chiaramente in tutte le nostre iniziative.
Facciamo conoscere il territorio andando a manifestazioni e con laboratori nelle scuole dove, a partire dalla produzione della lana per passare poi alla filatura e alla costruzione dei nostri abiti, comprendendo tutto ciò che circonda dal paesaggio ai nostri prodotti, rappresentiamo tutta la nostra cultura.
I nostri abiti infatti sono dei racconti. Le donne del parco non sono figuranti, i nostri costumi sono una seconda pelle. Non interpretiamo un personaggio: noi indossiamo il costume perché è parte della nostra storia e delle nostre radici.”
“Il futuro delle Donne del Parco nelle nostre valli – ha continuato Rosa Bossi - sta nella valorizzazione del territorio e nel suo rispetto: bisogna trarre dei benefici dall’ambiente ma rispettandolo sempre senza sfruttare troppo le sue risorse e poi nella cura dei nostri turisti, nel portare le persone a scoprire quei luoghi nascosti, quei racconti, quelle informazioni che non si trovano cercando in internet.”